«Sono gli ospiti a tranquillizzare chi è dall’altra parte dello schermo»

Con la voce dall’altra parte del telefono, con i volti che “spuntano” su uno schermo, tanti tanti sorrisi e parole di conforto. Ecco come gli ospiti delle case di riposo stanno affrontando questo momento di forte emergenza per l’intero territorio italiano che li vede fisicamente lontani dai parenti. «Gli ospiti si preoccupano dei loro cari, sono loro che li rassicurano e li supportano durante le conversazioni. E’ come se le parti si fossero ribaltate: prima venivano i parenti a sostenere i nostri nonni, ora sono loro che devono trovare parole per tranquillizzare chi è dall’altra parte dello schermo»: è questo il messaggio che arriva dalla Rsa I Tigli di Novara.

 

[the_ad id=”62649″]

 

Per far sì che la distanza fisica fra ospiti e famigliari sia meno pesante è arrivata in aiuto la tecnologia: «Gli ospiti si stupiscono di trovare il proprio caro dentro uno schermo, dentro alla “televisione”, per parlare con loro, – dice l’educatrice della struttura Samanta – la videochiamata ormai è diventata un appuntamento quotidiano all’interno della struttura; tutti i giorni i contatti sono in media dieci». Tutti possono telefonare, la struttura richiede soltanto di prenotare il momento in modo da poter accontentare tutti in base alle esigenze di ognuno.

Le telefonate avvengono per lo più su Skype, in caso di impossibilità i telefoni ci sono sempre: «Mandiamo foto ai parenti  degli ospiti che sono in grado di esprimersi, a volte anche solo un’immagine rincuora i parenti, – continua Samanta – facciamo chiamate anche su richiesta degli ospiti, insomma cerchiamo di tener attivi i contatti con l’esterno e con i parenti, forse i più preoccupati; mentre gli ospiti continuano la loro vita in struttura in serenità, con i loro appuntamenti, i loro alti e bassi e la loro quotidianità assistiti e accuditi con umanità dagli operatori». Un modo per continuare a vivere la quotidinità.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Elena Mittino

Elena Mittino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

«Sono gli ospiti a tranquillizzare chi è dall’altra parte dello schermo»

Con la voce dall’altra parte del telefono, con i volti che “spuntano” su uno schermo, tanti tanti sorrisi e parole di conforto. Ecco come gli ospiti delle case di riposo stanno affrontando questo momento di forte emergenza per l’intero territorio italiano che li vede fisicamente lontani dai parenti. «Gli ospiti si preoccupano dei loro cari, sono loro che li rassicurano e li supportano durante le conversazioni. E’ come se le parti si fossero ribaltate: prima venivano i parenti a sostenere i nostri nonni, ora sono loro che devono trovare parole per tranquillizzare chi è dall’altra parte dello schermo»: è questo il messaggio che arriva dalla Rsa I Tigli di Novara.   [the_ad id="62649"]   Per far sì che la distanza fisica fra ospiti e famigliari sia meno pesante è arrivata in aiuto la tecnologia: «Gli ospiti si stupiscono di trovare il proprio caro dentro uno schermo, dentro alla “televisione”, per parlare con loro, - dice l’educatrice della struttura Samanta - la videochiamata ormai è diventata un appuntamento quotidiano all’interno della struttura; tutti i giorni i contatti sono in media dieci». Tutti possono telefonare, la struttura richiede soltanto di prenotare il momento in modo da poter accontentare tutti in base alle esigenze di ognuno. Le telefonate avvengono per lo più su Skype, in caso di impossibilità i telefoni ci sono sempre: «Mandiamo foto ai parenti  degli ospiti che sono in grado di esprimersi, a volte anche solo un’immagine rincuora i parenti, - continua Samanta - facciamo chiamate anche su richiesta degli ospiti, insomma cerchiamo di tener attivi i contatti con l’esterno e con i parenti, forse i più preoccupati; mentre gli ospiti continuano la loro vita in struttura in serenità, con i loro appuntamenti, i loro alti e bassi e la loro quotidianità assistiti e accuditi con umanità dagli operatori». Un modo per continuare a vivere la quotidinità.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata