Era diventato l’incubo del barista del suo rione: «Sono il boss della Bicocca, qui comando io». E ancora: «Ti ammazzo». Queste alcune delle minacce che l’uomo, in varie occasioni, aveva indirizzato ai gestori del bar «La Bicocca» di corso 23 Marzo a Novara per non pagare le consumazioni. Da tempo il personale sopportava piccole angherie e prevaricazioni. Il 18 giugno 2022 il cliente molesto aveva preso da solo delle bottiglie di birra dal frigo, andandosene via senza passare alla cassa, e ne era nata una discussione che aveva reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Stesso copione pochi mesi dopo, il 9 settembre, quando era stato arrestato perché si era presentato nel locale, incappucciato, e aveva tirato un pugno al barista.
Per questi fatti il trentaseienne novarese G.D., noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione per estorsione. Il pm aveva chiesto 3 anni e mezzo, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione per tutti i reati, sostenendo che fra l’imputato e le vittime c’erano solo dei dissapori, e che quindi il primo aveva forse alzato le mani in qualche occasione ma non si era mai impossessati di nulla. I giudici hanno assolto e prosciolto (perché è stata ritirata la denuncia) il trentenne dalle altre imputazioni che gli erano contestate, ovvero rapina, lesioni, e violenza privata. La vittima, il titolare del bar, ha testimoniato in aula: «Ero davvero esasperato, volevo solo lavorare senza più avere a che fare con lui».