«Sono positiva e da dieci giorni attendo una telefonata dall’Asl»

«Sono positiva e da dieci giorni attendo una telefonata dall’Asl». È il racconto di una novarese iniziato lo scorso 11 ottobre «quando nella notte mi sono resa conto di aver perso completamente gusto e olfatto – racconto V.F. -. Ho telefonato subito alla guardia medica e il numero regionale dedicato ma entrambi mi hann detto che avrei dovuto attendere il mio medico di base il giorno dopo. Così ho fatto e lui mi ha consiglirato di aspettare ancora tre giorni per il tampone perchè i sintomi avrebbero potuto essere solo lo strascico di un brutto raffreddore. Dopo un paio di giorni, però, il mio medico ha inviato la segnalazione all’Asl in quanto mi ero resa conto che stavo peggiorando. Sono stata contattata subito e l’appuntamento fissato per il giorno dopo, il 16 ottobre; in caso di tampone negativo, avrei dovuto ripetere il secondo il 22. La cosa strana, però, è che durante la telefonata l’operatrice Asl mi ha detto che, in ogni caso, la mia quarantena sarebbe terminata il 29».

 

 

Il giorno seguente, però, il medico di base l’ha chiamata perv comunicare la positività del tampone: «A quel punto  – prosegue V.F. – mi aspettavo una telefonata anche dalla Asl che invece non è mai arrivata; ho solo ricevuto un sms il 21 con la disdetta del secondo tampone già fissato per il 22. Ora tutta la famiglia è in quarantena: mio figlio non va a scuola appena mi sono accorta dei miei sintomi e mio marito è stato messo in isolamento appena ha comunicato al lavoro che avrei dovuto sottopormi al test. In questi giorni ho fatto centinaia di telefonata a svariati numeri di viale Roma che squillano a vuoto oppure hanno un nastro registrato; ho inviato mail senza risposta. Tra due giorni scadrebbe la quarantena, cosa facciamo? Usciamo di casa così come mi era stato detto? Per il momento restiamo in attesa, però mi domando come potrebbero fare le persone sole che si trovano in questa situazione: noi siamo giovani e abbiamo i genitori che ci lasciano la spesa sulla porta, ma chi non ha nessuno come fa?».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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0 risposte

  1. buongiorno sono nella stessa situazione… anzi PEGGIO!!! io sono a casa da 37 giorni, io e mio figlio piccolo siamo negativi e mia moglie e il figlio grandi ancora positivi, ma asintomatici dal 1 ottobre.
    l’asl e I medici di base e pediatri non ci liberano nonostante le indicazioni che si trovano anche sul sito del ministero della salute e chiaramente nessuno chiama per dare informazioni in merito e come per la signora è impossibile chiamare perchè nessuno risponde nemmeno alle mail… domani chiamo i carabinieri per denunciare il fatto… chissà magari risponderanno

  2. Noi siamo segnalati dal medico di base solo per il fatto che mia figlia e stata in contatto con un suo collega risultato positivo siamo bene ma non si può uscire x 10 giorni aspettando la chiamata x tampone x mia figlia e siamo.o al 7 giorno perdendo giorni di lavoro tutto questo e uno scifo

  3. Buonasera, io mi trovo con mia figlia con sintomi da Covid dal 19 Ottobre. La pediatra ci ha detto che sarebbe ci avrebbe contattato L ASL per il tampone con urgenza. Effertivamente il giorno seguente l ASL ci contatta, dicendo che ci hanno messo in lista e che ci avrebbero contattato per il tampone. Oggi è il 27 ottobre inon siamo ancora stati chiamati per il tampone, abbiamo chiamato più volte LAsl ma non risponde nessuno. Abbiamo richiamato la pediatra e ci ha dato altri 2 nuneri di telefono ma neanche in questi rispondono. Risultato che la mia ex moglie è a casa dal lavoro, mia figlia ovviamente a casa da scuola come il fratello. Anche noi non sappiamo cosa fare se dopo l’isolamento fiduciario possiamo ritornare alle nostre attività ma nessuno ci dà risposte.

  4. Buongiorno, anche noi siamo nella stessa situazione, 2 malati su tre in famiglia da 10/15 gg. e con segnalazione del medico all’ASL, abbiamo fatto il tampone privatamente perché nessuno chiamava, con esito positivo. Comunicati gli esiti all’ASL ma nessuna risposta o chiamata per sapere cosa fare. Di certo non faremo altri tre tamponi a pagamento a 90 euro l’uno per vedere se siamo guariti…

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«Sono positiva e da dieci giorni attendo una telefonata dall’Asl». È il racconto di una novarese iniziato lo scorso 11 ottobre «quando nella notte mi sono resa conto di aver perso completamente gusto e olfatto – racconto V.F. -. Ho telefonato subito alla guardia medica e il numero regionale dedicato ma entrambi mi hann detto che avrei dovuto attendere il mio medico di base il giorno dopo. Così ho fatto e lui mi ha consiglirato di aspettare ancora tre giorni per il tampone perchè i sintomi avrebbero potuto essere solo lo strascico di un brutto raffreddore. Dopo un paio di giorni, però, il mio medico ha inviato la segnalazione all’Asl in quanto mi ero resa conto che stavo peggiorando. Sono stata contattata subito e l’appuntamento fissato per il giorno dopo, il 16 ottobre; in caso di tampone negativo, avrei dovuto ripetere il secondo il 22. La cosa strana, però, è che durante la telefonata l’operatrice Asl mi ha detto che, in ogni caso, la mia quarantena sarebbe terminata il 29».

 

 

Il giorno seguente, però, il medico di base l’ha chiamata perv comunicare la positività del tampone: «A quel punto  – prosegue V.F. – mi aspettavo una telefonata anche dalla Asl che invece non è mai arrivata; ho solo ricevuto un sms il 21 con la disdetta del secondo tampone già fissato per il 22. Ora tutta la famiglia è in quarantena: mio figlio non va a scuola appena mi sono accorta dei miei sintomi e mio marito è stato messo in isolamento appena ha comunicato al lavoro che avrei dovuto sottopormi al test. In questi giorni ho fatto centinaia di telefonata a svariati numeri di viale Roma che squillano a vuoto oppure hanno un nastro registrato; ho inviato mail senza risposta. Tra due giorni scadrebbe la quarantena, cosa facciamo? Usciamo di casa così come mi era stato detto? Per il momento restiamo in attesa, però mi domando come potrebbero fare le persone sole che si trovano in questa situazione: noi siamo giovani e abbiamo i genitori che ci lasciano la spesa sulla porta, ma chi non ha nessuno come fa?».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore