Nel locale c’era un gruppo di cittadini albanesi dediti allo spaccio. I poliziotti erano entrati per monitorare la situazione. All’improvviso un albanese, volto noto perché già arrestato in passato, si era avvicinato a uno degli agenti e gli aveva tirato una capocciata, rompendogli il setto nasale. Era in compagnia del connazionale che solo qualche mese più tardi avrebbe organizzato una spedizione punitiva proprio contro di lui, al Lulu Club di Gionzana.
Da vittima di tentato omicidio, E.S., quarantenne trecatese già titolare del locale nella piccola frazione di Novara, è finito sul banco degli imputati per le lesioni ai danni di un poliziotto della Questura, incrociato la sera del 6 novembre 2014 in un altro night, il «King 2» di Novara. Ha concordato in Appello una pena di 7 mesi di reclusione. Il coimputato P.G., l’uomo che successivamente, il 5 marzo 2015, aveva cercato di uccidere E.S. all’ingresso del suo club, per questione di debiti in sospeso, è irreperibile: secondo fonti non ufficiali sarebbe morto in patria. Stabilito il risarcimento per l’agente, anche se il danno sarà quantificato dal giudice civile.
In aula la testimonianza dei poliziotti, tra cui la vittima: «La sera dei fatti ero passato nel locale con un collega. Eravamo in borghese. C’era un gruppo di albanesi e fra loro E.S.. A un certo punto si è avvicinato e mi ha colpito rompendomi il naso. Poi sono arrivati anche gli altri: mi hanno picchiato in gruppo». Gli investigatori avevano il sospetto che gli albanesi volessero prendere possesso del «King» per farne una base logistica. Un piano probabilmente sfumato anche a seguito di quell’episodio.