Spazi per l’università, residenze e commercio. Ecco il destino del vecchio ospedale

Con l’insediamento, nella giornata di ieri, del seggio per la verifica delle candidature alla gara d’appalto per la costruzione e gestione della Città della Salute, il tema dell’ospedale di Novara è tornato d’attualità. Non solo la nuova struttura, ma anche quella attuale per la quale dovrà essere trovata una nuova destinazione.

Le ipotesi formulate finora sono state molte, ma ora sembra che il sindaco Alessandro Canelli abbia alcune idee da sviluppare e da condividere. «Si tratta di una procedura partecipativa, un tavolo di lavoro con l’università, i sindacati, gli ordini professionali e le associazioni che si occupano di rigenerazione urbana. Questo procedimento dovrà essere concluso in due anni per avere il tempo di procedere con le varianti per l’adeguamento dell’area da un punto di vista urbanistico e per dare il via al percorso di alienazione indispensabile all’azienda ospedaliera per ottenere la liquidità necessaria alla costruzione della nuova Città della Salute».

 

 

Secondo il sindaco «si tratta di un’area strategica dove gravitano migliaia di persone ogni giorno, un luogo che connette urbanisticamente il centro storico con l’area delel caserme: penso a una strada pedonale e ciclabile che, partendo dal conservatorio Cantelli attraversa l’zrea dell’attuale ospedale e arriva fino alle caserme e al campus universitario. La mia idea è quella di sviluppare nuovi spazi per l’università con un’impiantistica sportiva e verde pubblico: soluzioni in ambito residenziale e formativo legate alla ricerca scientifica perchè la nostra università è ormai in grado di guardare avanti verso altre facoltà tecniche e scientifiche».

Ma non solo. «Penso anche a un’area commerciale – prosegue Canelli – con servizi per la ristorazione fruibili non solo dagli universitari ma da tutti.  La parte storica, invece, quella del quadriportico e alla spalle della chiesa, è inalienabile dunque resterà tale e potrebbe avere una funziona pubblica come l’insediamento di attività culturali quali la la biblioteca di gestione comunale».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Con l’insediamento, nella giornata di ieri, del seggio per la verifica delle candidature alla gara d’appalto per la costruzione e gestione della Città della Salute, il tema dell’ospedale di Novara è tornato d’attualità. Non solo la nuova struttura, ma anche quella attuale per la quale dovrà essere trovata una nuova destinazione.

Le ipotesi formulate finora sono state molte, ma ora sembra che il sindaco Alessandro Canelli abbia alcune idee da sviluppare e da condividere. «Si tratta di una procedura partecipativa, un tavolo di lavoro con l’università, i sindacati, gli ordini professionali e le associazioni che si occupano di rigenerazione urbana. Questo procedimento dovrà essere concluso in due anni per avere il tempo di procedere con le varianti per l’adeguamento dell’area da un punto di vista urbanistico e per dare il via al percorso di alienazione indispensabile all’azienda ospedaliera per ottenere la liquidità necessaria alla costruzione della nuova Città della Salute».

 

 

Secondo il sindaco «si tratta di un’area strategica dove gravitano migliaia di persone ogni giorno, un luogo che connette urbanisticamente il centro storico con l’area delel caserme: penso a una strada pedonale e ciclabile che, partendo dal conservatorio Cantelli attraversa l’zrea dell’attuale ospedale e arriva fino alle caserme e al campus universitario. La mia idea è quella di sviluppare nuovi spazi per l’università con un’impiantistica sportiva e verde pubblico: soluzioni in ambito residenziale e formativo legate alla ricerca scientifica perchè la nostra università è ormai in grado di guardare avanti verso altre facoltà tecniche e scientifiche».

Ma non solo. «Penso anche a un’area commerciale – prosegue Canelli – con servizi per la ristorazione fruibili non solo dagli universitari ma da tutti.  La parte storica, invece, quella del quadriportico e alla spalle della chiesa, è inalienabile dunque resterà tale e potrebbe avere una funziona pubblica come l’insediamento di attività culturali quali la la biblioteca di gestione comunale».


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