«Spettacolo e cultura in crisi da febbraio. Servono norme». E il Comune dà aiuto

«Spettacolo e Cultura: siamo il settore più in crisi. Abbiamo bisogno di norme. Siamo il settore preso meno in considerazione. Il Covid è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso». Ha speso queste parole, anche se davanti a una platea molto molto ridotta, Walter Pilaf Roncaglia, referente del movimento di maestranze del mondo dello spettacolo novarese “Lavoratrici e lavoratori  dello spettacolo Novara”, in piazza Gramsci a Novara: oggi, venerdì 20 novembre, si è tenuta la prima manifestazione pacifica. Il movimento è composto principalmente da tecnici e musicisti che appoggia il movimento regionale “Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Piemonte” e nazionale “Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua”.

«Sognavo di fare il tecnico del suono e invece sono diventata una donna delle pulizie, ho gel igienizzante e straccio e pulisco un microfono», ha detto l’organizzatore. Pilaf, 34enne di Novara, è un tecnico del suono: «Sono a casa da febbraio, ho fatto qualcosa a luglio e a settembre, a zero redito. Il nostro è un settore che non viene preso in considerazione, i sussidi sono inadeguati dall’inizio della pandemia, alcuni di noi non li hanno ancora visti quei sussidi. Franceschini ha aperto un tavolo a Roma ma noi non siamo stati interpellati, l’Inps da febbraio è scandalosa. Molti di noi hanno dovuto cambiare mestiere e non tutti ci sono riusciti».

 

 

Insieme a lui pochi altri addetti del settore: «Molti amici e colleghi sono a casa isolati, senza la possibilità di uscire, non mi aspettavo proprio per questo tante persone» dice Roncaglia a margine della manifestazione. Ma coglie un aspetto positivo: «Il sindaco Alessandro Canelli sarà al nostro fianco in modo concreto».

 

L’incontro in Comune
Proprio nella mattinata, intorno alle 10.30, il sindaco Alessandro Canelli ha incontrato Roncaglia insieme a Roberto Bassetti. I due hanno consegnato a Canelli un progetto con sei proposte per «rilanciare il settore spettacolo provinciale». Fra queste idee la richiesta di più spazi in cui suonare e produrre cultura anche in luoghi privati, di ribassare alcune imposte, l’installazione di un “Open Stage” dove consentire alle persone di esibirsi e anche lasciare un cappello a terra, di dare più attenzione alla cultura del territorio. Il sindaco si è detto molto disponibile per ciò che riguarda il territorio: «Ci sono alcune regole che sono di carattere nazionale, come unione dei sindaci d’Italia ci si può rivolgere al governo, ma non sono decisioni che si possono prendere in autonomia, – ha spiegato – abbiamo chiesto per esempio un forte finanziamento per il 2021 relativo alla Tosap e andremo a sgravare la Tari, ma in tutti i locali, non solo in quelli dove si offre cultura dal vivo, perché è un problema che riguarda tutti e prescinde dagli spettacoli».

Al primo cittadino sono piaciute molto le proposte locali, ricordando anche i festival musicali organizzati tramite Provincia alcuni anni fa quando proprio lui era in consiglio provinciale: «Creiamo un progetto, noi come Comune possiamo fare da mediatore e far sentire di più la voce, – ha continuato il sindaco insieme all’assessore Elisabetta Franzoni – con una pianificazione possiamo davvero pensare a come rivitalizzare il nostro territorio. Diamo valore al nostro territorio e alle band locali». Le due parti si sono lasciate con un arrivederci a un nuovo appuntamento proprio per mettere nero su bianco qualcosa di concreto da cui partire.

Le proposte
Il documento completo con le richieste consegnato al Comune da parte del Movimento:

1-Più spazi in cui suonare e produrre arte e cultura in genere, sovvenzionati anche con l’utilizzo di fondi destinati alla cultura per realtà come live club, discoteche, pub, bar, e qualsiasi altra realtà che abbia una reale intenzione di proporre musica e spettacolo in maniera costante.

2-Normare al ribasso l’imposta IMU e azzerare la TARI, la TOSAP e l’imposta su affissioni e pubblicità a realtà come live club, discoteche, pub, bar, e qualsiasi altra realtà o organizzazione che voglia allestire uno spettacolo dal vivo e che abbia una seria intenzione di proporre intrattenimento in modo regolare e continuativo e a norma di legge per un periodo minimo di 2 anni, questo permetterebbe un reale rilancio degli eventi e di conseguenza un sostegno al lavoro di musicisti e artisti.

3-Installazione in un punto strategico della citta’ di quello che è chiamato il progetto “Open Stage” che soprattutto in questo momento di crisi puo’ essere una reale opportunita’ per tanti artisti di esibirsi dal vivo e attraverso il busking autofinanziarsi.

4-Maggiore attenzione alla proposta culturale del territorio novarese, attraverso eventi pubblici che si rivolgano di più’ ai giovani utilizzando la musica e i concerti come uno strumento utile ad ampliare l’offerta di intrattenimento. 5-Favorire nell’ambito delle attività di politiche giovanili, attività legate alla musica giovanile che nel nostro territorio è particolarmente carente, a differenza di altri settori culturali (come il teatro, l’arte o la letteratura) che dispongono di molti più spazi dedicati. Nel novarese, ad esempio, non ci sono festival dedicati alla musica specificamente rivolti ai giovani che favoriscano la crescita culturale e l’acquisizione di professionalità in questo ambito.

6-Regolamentazione sugli orari di spettacoli di intrattenimento e live music da concordare. Qualora si necessiti di intervenire in deroga, chiediamo di aumentare il numero annuo delle deroghe per il singolo locale.

 

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Elena Mittino

Elena Mittino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

«Spettacolo e cultura in crisi da febbraio. Servono norme». E il Comune dà aiuto

«Spettacolo e Cultura: siamo il settore più in crisi. Abbiamo bisogno di norme. Siamo il settore preso meno in considerazione. Il Covid è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso». Ha speso queste parole, anche se davanti a una platea molto molto ridotta, Walter Pilaf Roncaglia, referente del movimento di maestranze del mondo dello spettacolo novarese “Lavoratrici e lavoratori  dello spettacolo Novara”, in piazza Gramsci a Novara: oggi, venerdì 20 novembre, si è tenuta la prima manifestazione pacifica. Il movimento è composto principalmente da tecnici e musicisti che appoggia il movimento regionale “Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Piemonte” e nazionale “Professionisti Spettacolo e Cultura - Emergenza Continua”. «Sognavo di fare il tecnico del suono e invece sono diventata una donna delle pulizie, ho gel igienizzante e straccio e pulisco un microfono», ha detto l'organizzatore. Pilaf, 34enne di Novara, è un tecnico del suono: «Sono a casa da febbraio, ho fatto qualcosa a luglio e a settembre, a zero redito. Il nostro è un settore che non viene preso in considerazione, i sussidi sono inadeguati dall’inizio della pandemia, alcuni di noi non li hanno ancora visti quei sussidi. Franceschini ha aperto un tavolo a Roma ma noi non siamo stati interpellati, l’Inps da febbraio è scandalosa. Molti di noi hanno dovuto cambiare mestiere e non tutti ci sono riusciti».     Insieme a lui pochi altri addetti del settore: «Molti amici e colleghi sono a casa isolati, senza la possibilità di uscire, non mi aspettavo proprio per questo tante persone» dice Roncaglia a margine della manifestazione. Ma coglie un aspetto positivo: «Il sindaco Alessandro Canelli sarà al nostro fianco in modo concreto».   L’incontro in Comune Proprio nella mattinata, intorno alle 10.30, il sindaco Alessandro Canelli ha incontrato Roncaglia insieme a Roberto Bassetti. I due hanno consegnato a Canelli un progetto con sei proposte per «rilanciare il settore spettacolo provinciale». Fra queste idee la richiesta di più spazi in cui suonare e produrre cultura anche in luoghi privati, di ribassare alcune imposte, l’installazione di un “Open Stage” dove consentire alle persone di esibirsi e anche lasciare un cappello a terra, di dare più attenzione alla cultura del territorio. Il sindaco si è detto molto disponibile per ciò che riguarda il territorio: «Ci sono alcune regole che sono di carattere nazionale, come unione dei sindaci d’Italia ci si può rivolgere al governo, ma non sono decisioni che si possono prendere in autonomia, - ha spiegato – abbiamo chiesto per esempio un forte finanziamento per il 2021 relativo alla Tosap e andremo a sgravare la Tari, ma in tutti i locali, non solo in quelli dove si offre cultura dal vivo, perché è un problema che riguarda tutti e prescinde dagli spettacoli». Al primo cittadino sono piaciute molto le proposte locali, ricordando anche i festival musicali organizzati tramite Provincia alcuni anni fa quando proprio lui era in consiglio provinciale: «Creiamo un progetto, noi come Comune possiamo fare da mediatore e far sentire di più la voce, - ha continuato il sindaco insieme all’assessore Elisabetta Franzoni – con una pianificazione possiamo davvero pensare a come rivitalizzare il nostro territorio. Diamo valore al nostro territorio e alle band locali». Le due parti si sono lasciate con un arrivederci a un nuovo appuntamento proprio per mettere nero su bianco qualcosa di concreto da cui partire. Le proposte Il documento completo con le richieste consegnato al Comune da parte del Movimento: 1-Più spazi in cui suonare e produrre arte e cultura in genere, sovvenzionati anche con l’utilizzo di fondi destinati alla cultura per realtà come live club, discoteche, pub, bar, e qualsiasi altra realtà che abbia una reale intenzione di proporre musica e spettacolo in maniera costante. 2-Normare al ribasso l’imposta IMU e azzerare la TARI, la TOSAP e l’imposta su affissioni e pubblicità a realtà come live club, discoteche, pub, bar, e qualsiasi altra realtà o organizzazione che voglia allestire uno spettacolo dal vivo e che abbia una seria intenzione di proporre intrattenimento in modo regolare e continuativo e a norma di legge per un periodo minimo di 2 anni, questo permetterebbe un reale rilancio degli eventi e di conseguenza un sostegno al lavoro di musicisti e artisti. 3-Installazione in un punto strategico della citta’ di quello che è chiamato il progetto “Open Stage” che soprattutto in questo momento di crisi puo’ essere una reale opportunita’ per tanti artisti di esibirsi dal vivo e attraverso il busking autofinanziarsi. 4-Maggiore attenzione alla proposta culturale del territorio novarese, attraverso eventi pubblici che si rivolgano di più’ ai giovani utilizzando la musica e i concerti come uno strumento utile ad ampliare l’offerta di intrattenimento. 5-Favorire nell'ambito delle attività di politiche giovanili, attività legate alla musica giovanile che nel nostro territorio è particolarmente carente, a differenza di altri settori culturali (come il teatro, l'arte o la letteratura) che dispongono di molti più spazi dedicati. Nel novarese, ad esempio, non ci sono festival dedicati alla musica specificamente rivolti ai giovani che favoriscano la crescita culturale e l'acquisizione di professionalità in questo ambito. 6-Regolamentazione sugli orari di spettacoli di intrattenimento e live music da concordare. Qualora si necessiti di intervenire in deroga, chiediamo di aumentare il numero annuo delle deroghe per il singolo locale.  

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata