Telefonate e messaggi, ma anche bigliettini lasciati sulla macchina della ex e infilati sotto la porta del suo appartamento nei quali lasciava intendere di essere a conoscenza dei suoi spostamenti. Ma in un paio di occasioni aveva alzato il tiro: stando a quanto aveva denunciato la donna, che con lui aveva avuto una relazione che poi aveva deciso di troncare, un giorno mentre lei era a bordo della propria vettura, lui, con la propria auto, le aveva sbarrato la strada impedendole di proseguire; quindi era sceso, si era messo a gridare e quando lei era riuscita a ripartire lui l’aveva seguita.
In un’altra occasione, stando sempre a quanto aveva raccontato la donna, l’aveva costretta a salire sulla sua macchina e poi l’aveva aggredita con schiaffi e tirate di capelli.
Un comportamento, quello di lui, che alla fine le aveva procurato un costante stato di ansia e di paura, al punto da chiedere spesso, di sera, la compagnia della vicina di casa per il timore che lui si presentasse.
Secondo l’accusa, tutto era cominciato quando lei aveva deciso di troncare la relazione; una decisione che lui non aveva accettato per nulla tanto che, una sera a casa di lei, nel corso di una discussione, forse l’ennesima che aveva costellato la loro storia, lui aveva dato letteralmente in escandescenze rompendo oggetti e mobili e infine bloccandola per impedire che uscisse di casa procurandole così alcune lesioni.
Alla fine lei lo aveva denunciato e per l’uomo, quarantenne, era scattata la misura del divieto di avvicinamento.
Si torna in aula a marzo per gli ultimi testi e discussione.