Non si era arreso alla fine della relazione e continuava a chiamare e mandare messaggi alla ex, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Insulti, minacce di ogni tipo. Aveva perfino dato il numero di lei ad alcuni conoscenti che a loro volta la contattavano in momenti improponibili: a loro aveva detto che era una donna che si concedeva facilmente. Lo aveva ribadito anche sui social, creando un profilo falso in cui erano state pubblicate foto della donna accompagnate da frasi quali: «Va con cani e porci per 10 euro».
Dopo la denuncia della vittima, per quei fatti M.F.A.I., 34 anni, domiciliato a Meina, è stato condannato a 5 anni di reclusione e 600 euro di multa per diffamazione, stalking, e tentata estorsione, dal momento che analizzando il cellulare era emerso anche un tentativo di ricatto nei confronti di una seconda donna: «Dammi 50 euro, o pubblico la tua foto nuda». Il pm aveva chiesto 7 anni e 3 mesi, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione per la diffamazione e l’estorsione, sostenendo che non vi fosse prova che il profilo social fosse riconducibile all’imputato, e il fatto tenue per lo stalking alla ex, tenuto presente che si era trattato di un arco di tempo molto breve e che non c’erano mai state aggressioni fisiche.
Si tratta di fatti risalenti alla primavera del 2021. L’ex fidanzata dell’imputato aveva iniziato a ricevere messaggi e chiamate pesanti, anche da numeri conosciuti. E anche da altre persone cui l’uomo aveva girato il contatto: «Chiamate lei per incontri sessuali». Saputo che lo aveva denunciato, il trentenne aveva intensificato i contatti e i carabinieri gli avevano sequestrato il cellulare, scoprendo anche il caso di revenge porn ai danni di un’altra donna.