Dal prossimo 1° febbraio i dipendenti dell’ospedale Maggiore non potranno più usufruire delle tariffe agevolate per il parcheggio. La decisione è stata presa dal Comune di Novara con una delibera di giunta, segnando la conclusione di un periodo sperimentale iniziato il 1° luglio scorso.
Le agevolazioni erano nate da un accordo raggiunto dopo lunghe trattative tra Nord Ovest Parcheggi, gestore dei posteggi, la direzione dell’ospedale e i sindacati, con il Comune che mediava. Questo accordo prevedeva un periodo di prova di cinque mesi, dal 1° luglio al 30 novembre, poi con una proroga di due mesi. Tuttavia, al termine di questa fase sperimentale, Nord Ovest Parcheggi ha dichiarato che le condizioni economiche erano insostenibili, riportando una perdita stimata di oltre 13 mila euro, così come riferito nella delibera.
L’accordo prevedeva la disponibilità di 70 stalli sull’allea di San Luca per il personale ospedaliero, a condizioni agevolate: un abbonamento mensile di 26 euro oppure un titolo di sosta giornaliero di 2,50 euro, valido per 9 ore. I turnisti potevano inoltre utilizzare quattro parcheggi del centro cittadino: largo San Quintino, via Gatti, viale Manzoni e via Brera alle stesse condizioni.
Appresa la notizia, Cgil, Uil e Nursing Up hanno chiesto un incontro urgente con il nuovo direttore generale del Maggiore, Stefano Scarpetta «finalizzato all’esame della problematica al fine di trovare una soluzione, se necessario anche con il bilancio aziendale».
Anche i rappresentanti del sindacato Nursind «esprime profondo rammarico per questa decisione. Ci spiace constatare che l’amministrazione comunale abbia dimostrato poca sensibilità, in questa circostanza, nei confronti dei professionisti della salute, per una decisione dettata da mere questioni contabili ed economiche. Spiace constatare che “gli eroi del covid” non si supportano o sostengono semplicemente con panchine o manifesti, ma la classe politica è chiamata ad assumersi esponsabilità di atti concreti» e aggiungono: «Siamo tuttavia pronti, nei prossimi mesi, a farci portavoce dei disagi dei colleghi, avviando un confronto diretto con l’azienda affinché possa farsi carico di questo insopportabile onere di spesa, che riteniamo essere, profondamente, ingiusto ed inaccettabile per i lavoratori».
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale Domenico Rossi: «Solleverò il tema in Regione con un’interrogazione dedicata in cui chiederò se la Regione abbia valutato di intervenire per tutelare i lavoratori della sanità anche coprendo i costi per continuare a garantire il servizio» e sottolinea «lavoratori, medici, infermieri, Oss, ma anche studenti e specializzandi, dopo essersi sobbarcati turni massacranti e con carichi di stress considerevoli devono anche muoversi per lunghi percorsi a piedi o, in alternativa, sostenere consistenti costi aggiuntivi per usufruire dei parcheggi a pagamento».