Stop di Galliate al polo logistico di Pernate. Canelli: «Se così non è, blocchiamo noi il progetto»

L'ha detto il sindaco di Novara durante la commissione. Il consiglio comunale Galliate voterà nella seduta del 30 ottobre. Develog potrà presentare una modifica, un nuovo progetto oppure opporsi alla delibera

Il sindaco e l’assessore all’Urbanistica del comune di Galliate l’hanno annunciato nei giorni scorsi e l’hanno ribadito ai loro omologhi di Novara: il progetto del polo logistico di Pernate così com’è non lo voteremo mai. Ciò significa mettere la parola fine alla proposta di Develog da 800 mila metri quadrati – fortemente contestata dal Comitato per Pernate, dall’opposizione, da numerosi cittadini e dalle associazioni ambientaliste – ma non a eventuali altri insediamenti logistici in quella zona della città. Ma il primo cittadino del capoluogo, Alessandro Canelli, ha anche affermato che se non sarà Galliate a bloccare il progetto, sarà Novara a farlo.

È quanto è emerso ieri, 14 ottobre, durante la seconda commissione consiliare. «C’è una battaglia che dura da anni – ha affermato il consigliere del Pd, Rossano Pirovano -. La precedente amministrazione di centro destra a Galliate non ha votato l’accordo di programma perché non c’era una condivisione. Ora quella attuale ha annunciato il no in consiglio mentre Novara aveva dato il via libera con una delibera di giunta: nemmeno ai colleghi di maggioranza è stata data possibilità di discutere: se c’è stata battaglia è solo grazie a questa parte politica. Oggi siamo contentissimi che Galliate mantenga l’impegno: mi dispiace solo che salveremo l’abitato di Pernate grazie al comune di Galliate e non al comune di Novara». E ha ribadito: «Finalmente finisce questo incubo, mi auguro che Novara tenga conto di quanto è successo in questi mesi e della volontà dei cittadini: se qualcuno dovesse farsi venire in mente eventuali stranezze, si ricordi che oggi mettiamo una pietra tombale».

L’intervento della neo assessora all’Urbanistica Marzia Vicenzi, alla sua prima uscita importante, è stata stringatissima: «Siamo in attesa di vedere il contenuto della delibera di Galliate: fino al 30 ottobre (data di convocazione del consiglio comunale, ndr) grosse novità non ce ne sono». Poi su sollecitazione della consigliera del Pd Milù Allegra ha detto: «Il tema del consumo di suolo mi sta a cuore, ma non sono a favore di chi dice no alla logistica a prescindere».

«Un passaggio così per Galliate non è indolore: se il Comune avesse dato parere favorevole, probabilmente avrebbe avuto dei vantaggi. Invece quello è un posto in cui si tiene fede agli impegni presi in campagna elettorale» ha sottolineato Allegra.

Cosa succederà, dunque, dopo il voto negativo? A rispondere alle domande poste dal capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, è stato il dirigente comunale Mario Mariani: «La procedura non è conclusa, il proponente può presentare una modifica o un nuovo progetto, ma anche battersi legalmente contro la delibera».

Il sindaco Canelli ha ribadito che «qui non si parte da una variante strutturale ma dal Piano regolatore del 2006. Si sono susseguite altre amministrazioni di diverso colore politico ma nessuna ha fatto modifiche a quell’area. Ora è arrivato un progetto legittimo sulla base di un piano esistente che nessuno ha mai cambiato prima. Senza dimenticare che ci sono i proprietari dei terreni agricoli, e sono la maggior parte, che dal 2006 attendono lo sviluppo industriale».

Nei mesi scorsi Canelli aveva dichiarato la volontà di limitare il progetto di Develog del 30%, ma in commissione ha specificato: «Ciò che conta è il passaggio successivo, il piano particolareggiato d’iniziativa pubblica con cui si capiscono le vere intenzioni dell’amministrazione. L’idea che abbiamo maturato nel corso del tempo, a prescindere dall’insediamento di Solicon Box, è di chiedere una riduzione della superficie occupata: l’avevamo già comunicato anche all’operatore in sede di accordo di pianificazione, sulla falsa riga di quello che era stato fatto per Amazon: si potevano approvare i 600 mila metri quadrati, avevamo optato per 200 mila».

«Su questo progetto c’è una certa ostilità – ha proseguito – ma dobbiamo contemperare i differenti interessi: così facendo non danneggiamo chi vuole che si sviluppi l’area e chi vuole un insediamento meno impattante. Questa è la nostra intenzione, assicurando che non ci siano lesioni di interessi legittimi di terzi».

«Il sindaco viene a dirci oggi che vuole ascoltare i cittadini e le associazioni, ma fino a che Galliate non ha preso una posizione contraria non ha detto nulla» ha replicato la consigliere dem Sara Paladini.

«Chiediamo maggiore attenzione a uno sviluppo sostenibile della città, finalmente oggi evitiamo un eco-disastro» ha sottolineato il capogruppo del M5S Mario Iacopino.

Ha concluso Canelli dichiarando per la prima volta: «Sono sicuro che il consiglio di Galliate voterà contro, così come annunciato. Ma se dovesse impazzire e cambiare idea, saremmo noi a bloccare il progetto. Non si può andare verso un’operazione così impattante». E ha ripetuto: «L’avevamo già comunicato all’operatore. Attendiamo le sue intenzioni, noi sappiamo di aver fatto tutti i passaggi necessari».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Stop di Galliate al polo logistico di Pernate. Canelli: «Se così non è, blocchiamo noi il progetto»

L’ha detto il sindaco di Novara durante la commissione. Il consiglio comunale Galliate voterà nella seduta del 30 ottobre. Develog potrà presentare una modifica, un nuovo progetto oppure opporsi alla delibera

Il sindaco e l’assessore all’Urbanistica del comune di Galliate l’hanno annunciato nei giorni scorsi e l’hanno ribadito ai loro omologhi di Novara: il progetto del polo logistico di Pernate così com’è non lo voteremo mai. Ciò significa mettere la parola fine alla proposta di Develog da 800 mila metri quadrati – fortemente contestata dal Comitato per Pernate, dall’opposizione, da numerosi cittadini e dalle associazioni ambientaliste – ma non a eventuali altri insediamenti logistici in quella zona della città. Ma il primo cittadino del capoluogo, Alessandro Canelli, ha anche affermato che se non sarà Galliate a bloccare il progetto, sarà Novara a farlo.

È quanto è emerso ieri, 14 ottobre, durante la seconda commissione consiliare. «C’è una battaglia che dura da anni – ha affermato il consigliere del Pd, Rossano Pirovano -. La precedente amministrazione di centro destra a Galliate non ha votato l’accordo di programma perché non c’era una condivisione. Ora quella attuale ha annunciato il no in consiglio mentre Novara aveva dato il via libera con una delibera di giunta: nemmeno ai colleghi di maggioranza è stata data possibilità di discutere: se c’è stata battaglia è solo grazie a questa parte politica. Oggi siamo contentissimi che Galliate mantenga l’impegno: mi dispiace solo che salveremo l’abitato di Pernate grazie al comune di Galliate e non al comune di Novara». E ha ribadito: «Finalmente finisce questo incubo, mi auguro che Novara tenga conto di quanto è successo in questi mesi e della volontà dei cittadini: se qualcuno dovesse farsi venire in mente eventuali stranezze, si ricordi che oggi mettiamo una pietra tombale».

L’intervento della neo assessora all’Urbanistica Marzia Vicenzi, alla sua prima uscita importante, è stata stringatissima: «Siamo in attesa di vedere il contenuto della delibera di Galliate: fino al 30 ottobre (data di convocazione del consiglio comunale, ndr) grosse novità non ce ne sono». Poi su sollecitazione della consigliera del Pd Milù Allegra ha detto: «Il tema del consumo di suolo mi sta a cuore, ma non sono a favore di chi dice no alla logistica a prescindere».

«Un passaggio così per Galliate non è indolore: se il Comune avesse dato parere favorevole, probabilmente avrebbe avuto dei vantaggi. Invece quello è un posto in cui si tiene fede agli impegni presi in campagna elettorale» ha sottolineato Allegra.

Cosa succederà, dunque, dopo il voto negativo? A rispondere alle domande poste dal capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, è stato il dirigente comunale Mario Mariani: «La procedura non è conclusa, il proponente può presentare una modifica o un nuovo progetto, ma anche battersi legalmente contro la delibera».

Il sindaco Canelli ha ribadito che «qui non si parte da una variante strutturale ma dal Piano regolatore del 2006. Si sono susseguite altre amministrazioni di diverso colore politico ma nessuna ha fatto modifiche a quell’area. Ora è arrivato un progetto legittimo sulla base di un piano esistente che nessuno ha mai cambiato prima. Senza dimenticare che ci sono i proprietari dei terreni agricoli, e sono la maggior parte, che dal 2006 attendono lo sviluppo industriale».

Nei mesi scorsi Canelli aveva dichiarato la volontà di limitare il progetto di Develog del 30%, ma in commissione ha specificato: «Ciò che conta è il passaggio successivo, il piano particolareggiato d’iniziativa pubblica con cui si capiscono le vere intenzioni dell’amministrazione. L’idea che abbiamo maturato nel corso del tempo, a prescindere dall’insediamento di Solicon Box, è di chiedere una riduzione della superficie occupata: l’avevamo già comunicato anche all’operatore in sede di accordo di pianificazione, sulla falsa riga di quello che era stato fatto per Amazon: si potevano approvare i 600 mila metri quadrati, avevamo optato per 200 mila».

«Su questo progetto c’è una certa ostilità – ha proseguito – ma dobbiamo contemperare i differenti interessi: così facendo non danneggiamo chi vuole che si sviluppi l’area e chi vuole un insediamento meno impattante. Questa è la nostra intenzione, assicurando che non ci siano lesioni di interessi legittimi di terzi».

«Il sindaco viene a dirci oggi che vuole ascoltare i cittadini e le associazioni, ma fino a che Galliate non ha preso una posizione contraria non ha detto nulla» ha replicato la consigliere dem Sara Paladini.

«Chiediamo maggiore attenzione a uno sviluppo sostenibile della città, finalmente oggi evitiamo un eco-disastro» ha sottolineato il capogruppo del M5S Mario Iacopino.

Ha concluso Canelli dichiarando per la prima volta: «Sono sicuro che il consiglio di Galliate voterà contro, così come annunciato. Ma se dovesse impazzire e cambiare idea, saremmo noi a bloccare il progetto. Non si può andare verso un’operazione così impattante». E ha ripetuto: «L’avevamo già comunicato all’operatore. Attendiamo le sue intenzioni, noi sappiamo di aver fatto tutti i passaggi necessari».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore