Strade novaresi sempre pericolose, la SS del Sempione con più incidenti

Le strade novaresi si confermano pericolose: nel 2019 sono ancora aumentati gli incidenti stradali (e il numero dei feriti gravi), mentre sia in Piemonte che in tutta Italia questi valori sono leggermente diminuiti. La statale 33 del Sempione rimane tra le grandi arterie del territorio a maggior densità di incidenti, mentre l’A26 è quella con il maggior indice di mortalità. Inoltre nelle arterie extraurbane in territorio novarese si è verificato quasi un quarto degli incidenti, ben sopra la media nazionale. In città e sulle strade minori si verificano i due terzi di incidenti e il maggior numero di morti. Che fortunatamente diminuisce, come nel resto della rete stradale nazionale. Nel Novarese sono coinvolte molte più biciclette che in Italia.

Tra le curiosità: il mese con il maggior numero di incidenti è novembre (in Italia luglio e agosto) e il giorno peggiore è il sabato mentre il più tranquillo è il mercoledì. Il pomeriggio (tra mezzogiorno e le 18) è la fascia oraria con più incidenti (quasi un terzo del totale e di poco superiore alle ore serali).

Questi alcuni aspetti che emergono analizzando i dati dello studio “Localizzazione degli incidenti stradali 2017” elaborato dall’Aci, Automobile Club d’Italia, e pubblicato nelle scorse settimane.

Come nei tre anni precedenti per il Novarese l’aumento di incidenti (saliti a 1.065, cioè +6,8% sul 2018) è in controtendenza con il dato nazionale (-0,2%) e regionale (-1,7%). Diminuiscono invece gli incidenti mortali (19 con altrettante persone decedute, contro i 24 dell’anno prima), mentre i feriti sono stati 1.455 (+3% sul 2018) con un trend di crescita che dura dal 2016.

LA PERICOLOSITA’ DELLE GRANDI ARTERIE

Lo studio analizza in modo particolare le maggiori arterie di traffico e la statale del Sempione si rivela la più pericolosa con un tasso di 2,19 incidenti a chilometro (41 su quasi 19 km) che si concentrano a Castelletto Ticino (16 eventi) anche se i due mortali sono stati a Lesa (in totale 9 incidenti) e a Meina. L’altra grande arteria con più incidenti e la statale 229 del Lago d’Orta, con 41 eventi disseminati lungo 48,6 chilometri di tratta provinciale, tra cui due mortali: uno nella bassa, appena oltre Novara, e uno a Fontaneto d’Agogna.

Per alto tasso di incidentalità si segnalano anche i meno di 6 chilometri della statale 527 Bustese, che dalla Lombardia attraversa il Ticino sullo storico ponte di Oleggio per risalire a curve la vallata ed innestarsi sulla statale 32 Ticinese: in questo tratto si sono registrati ben 10 incidenti con 12 feriti. La stessa Ticinese, comprendendo anche la diramazione che da Borgo Ticino porta a Borgomanero, evidenzia in tutto 43 km fra i più pericolosi, dove si sono avuti 53 incidenti con 90 persone ferite in modo grave.

Ci sono poi i tratti di autostrada. Lungo i 31 km della A4 sono avvenuti 39 incidenti (1,28 a km) con 62 feriti, mentre l’Autostrada del Trafori A26, comprendendo anche la diramazione per la A8, ha registrato complessivamente 4 incidenti mortali con altrettanti decessi: due proprio sulla Gallarate-Gattico (uno a Borgo Ticino e uno a Gattico) e due sulla tratta principale, nei comuni di Fontaneto d’Agogna e Paruzzaro.

Tra le arterie meno pericolose si segnala la statale 211 della Lomellina che scende ad un tasso di 0,22 incidenti per chilometro: 4 gli eventi accaduti (con 4 feriti) contro i 15 (e 29 feriti) del 2018. Migliora anche la Tangenziale di Novara (l’anno prima terza arteria per incidentalità, 1,42) che scende a 15 incidenti (con 20 feriti), tasso 0,92.

Per quel che riguarda la rete viaria principale la provincia di Novara si classifica al 33° posto fra quelle italiane con 0,88 incidenti a chilometro (in Italia 0,66 e in Piemonte 0,61) ma una percentuale di mortalità per incidente di 2,48 (in Italia 3,44 e in Piemonte 3,39).

IL MAGGIOR NUMERO DI INCIDENTI IN CITTA’

Le grandi arterie rappresentano comunque, nel Novarese, solo il 24% degli incidenti totali: 321 (di cui 65 in autostrada) sul totale di 1.065. Un valore comunque molto superiore alla media nazionale e piemontese (15,9%) poiché la gran parte di incidenti avviene sulle strade urbane: il 64% in Italia con il 32% di incidenti mortali e il 54,7% in provincia di Novara. Sono infatti gli ambiti urbani e le strade minori ad essere più pericolosi: nel Novarese si è registrato il 67,7% degli incidenti con ben 11 dei 19 mortali.

Tra i veicoli incidentati il Novarese si segnala perché sui 1.996 coinvolti bel 169 sono state biciclette: l’8,5% contro una media regionale del 5,1% e nazionale del 5,5%, Per contro meno coinvolte le “due ruote” a motore: il 10,3% contro una media nazionale del 16,6%. La maggior parte dei veicoli riguarda le autovetture (71%).

Fra le vittime della strada nel Novarese si sono contati 16 uomini e 3 donne e la fascia d’età più toccata è stata quella degli over65 (8 vittime). In gran parte conducenti di veicolo (15) si sono contati anche 2 passeggeri e 2 pedoni.

Quanto ai feriti, in tutto 1.455, tra cui 115 minorenni, ci sono 866 maschi e 589 femmine, in gran pare conducenti (71%) ma anche 115 pedoni.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Strade novaresi sempre pericolose, la SS del Sempione con più incidenti

Le strade novaresi si confermano pericolose: nel 2019 sono ancora aumentati gli incidenti stradali (e il numero dei feriti gravi), mentre sia in Piemonte che in tutta Italia questi valori sono leggermente diminuiti. La statale 33 del Sempione rimane tra le grandi arterie del territorio a maggior densità di incidenti, mentre l’A26 è quella con il maggior indice di mortalità. Inoltre nelle arterie extraurbane in territorio novarese si è verificato quasi un quarto degli incidenti, ben sopra la media nazionale. In città e sulle strade minori si verificano i due terzi di incidenti e il maggior numero di morti. Che fortunatamente diminuisce, come nel resto della rete stradale nazionale. Nel Novarese sono coinvolte molte più biciclette che in Italia. Tra le curiosità: il mese con il maggior numero di incidenti è novembre (in Italia luglio e agosto) e il giorno peggiore è il sabato mentre il più tranquillo è il mercoledì. Il pomeriggio (tra mezzogiorno e le 18) è la fascia oraria con più incidenti (quasi un terzo del totale e di poco superiore alle ore serali). Questi alcuni aspetti che emergono analizzando i dati dello studio “Localizzazione degli incidenti stradali 2017” elaborato dall’Aci, Automobile Club d’Italia, e pubblicato nelle scorse settimane. Come nei tre anni precedenti per il Novarese l’aumento di incidenti (saliti a 1.065, cioè +6,8% sul 2018) è in controtendenza con il dato nazionale (-0,2%) e regionale (-1,7%). Diminuiscono invece gli incidenti mortali (19 con altrettante persone decedute, contro i 24 dell’anno prima), mentre i feriti sono stati 1.455 (+3% sul 2018) con un trend di crescita che dura dal 2016. LA PERICOLOSITA’ DELLE GRANDI ARTERIE Lo studio analizza in modo particolare le maggiori arterie di traffico e la statale del Sempione si rivela la più pericolosa con un tasso di 2,19 incidenti a chilometro (41 su quasi 19 km) che si concentrano a Castelletto Ticino (16 eventi) anche se i due mortali sono stati a Lesa (in totale 9 incidenti) e a Meina. L’altra grande arteria con più incidenti e la statale 229 del Lago d’Orta, con 41 eventi disseminati lungo 48,6 chilometri di tratta provinciale, tra cui due mortali: uno nella bassa, appena oltre Novara, e uno a Fontaneto d’Agogna. Per alto tasso di incidentalità si segnalano anche i meno di 6 chilometri della statale 527 Bustese, che dalla Lombardia attraversa il Ticino sullo storico ponte di Oleggio per risalire a curve la vallata ed innestarsi sulla statale 32 Ticinese: in questo tratto si sono registrati ben 10 incidenti con 12 feriti. La stessa Ticinese, comprendendo anche la diramazione che da Borgo Ticino porta a Borgomanero, evidenzia in tutto 43 km fra i più pericolosi, dove si sono avuti 53 incidenti con 90 persone ferite in modo grave. Ci sono poi i tratti di autostrada. Lungo i 31 km della A4 sono avvenuti 39 incidenti (1,28 a km) con 62 feriti, mentre l’Autostrada del Trafori A26, comprendendo anche la diramazione per la A8, ha registrato complessivamente 4 incidenti mortali con altrettanti decessi: due proprio sulla Gallarate-Gattico (uno a Borgo Ticino e uno a Gattico) e due sulla tratta principale, nei comuni di Fontaneto d’Agogna e Paruzzaro. Tra le arterie meno pericolose si segnala la statale 211 della Lomellina che scende ad un tasso di 0,22 incidenti per chilometro: 4 gli eventi accaduti (con 4 feriti) contro i 15 (e 29 feriti) del 2018. Migliora anche la Tangenziale di Novara (l’anno prima terza arteria per incidentalità, 1,42) che scende a 15 incidenti (con 20 feriti), tasso 0,92. Per quel che riguarda la rete viaria principale la provincia di Novara si classifica al 33° posto fra quelle italiane con 0,88 incidenti a chilometro (in Italia 0,66 e in Piemonte 0,61) ma una percentuale di mortalità per incidente di 2,48 (in Italia 3,44 e in Piemonte 3,39). IL MAGGIOR NUMERO DI INCIDENTI IN CITTA’ Le grandi arterie rappresentano comunque, nel Novarese, solo il 24% degli incidenti totali: 321 (di cui 65 in autostrada) sul totale di 1.065. Un valore comunque molto superiore alla media nazionale e piemontese (15,9%) poiché la gran parte di incidenti avviene sulle strade urbane: il 64% in Italia con il 32% di incidenti mortali e il 54,7% in provincia di Novara. Sono infatti gli ambiti urbani e le strade minori ad essere più pericolosi: nel Novarese si è registrato il 67,7% degli incidenti con ben 11 dei 19 mortali. Tra i veicoli incidentati il Novarese si segnala perché sui 1.996 coinvolti bel 169 sono state biciclette: l’8,5% contro una media regionale del 5,1% e nazionale del 5,5%, Per contro meno coinvolte le “due ruote” a motore: il 10,3% contro una media nazionale del 16,6%. La maggior parte dei veicoli riguarda le autovetture (71%). Fra le vittime della strada nel Novarese si sono contati 16 uomini e 3 donne e la fascia d’età più toccata è stata quella degli over65 (8 vittime). In gran parte conducenti di veicolo (15) si sono contati anche 2 passeggeri e 2 pedoni. Quanto ai feriti, in tutto 1.455, tra cui 115 minorenni, ci sono 866 maschi e 589 femmine, in gran pare conducenti (71%) ma anche 115 pedoni.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.