Strage del Mottarone, il sindaco di Stresa: «Non siamo omertosi»

Il primo cittadino Severino replica all'inchiesta condotta da Report, la trasmissione di Raitre andata in onda lo scorso 27 dicembre

Strage del Mottarone, il sindaco di Stresa: «Non siamo omertosi». Il primo cittadino Marcella Severino replica all’inchiesta condotta da Report, la trasmissione di Raitre andata in onda lo scorso 27 dicembre, che avuto come tema principale proprio la tragedia del 23 maggio in cui sono morte 12 persone.

Report ne ha fatto una ricostruzione agghiacciante attraverso documenti, interviste e testimonianze anche di ex dipendenti della società che gestisce l’impianto, mettendo in luce la carenza di manutenzione, situazione che perdurava da anni. In particolare la registrazione di un dipendente che si era ribellato al modus operandi della società e aveva lanciato una tremenda profezia: «Qui finisce come il ponte Morandi» ottenendo come risposta la minaccia di licenziamento.

Ma ciò a cui il sindaco ribatte sono alcune dichiarazioni fatte dal conduttore e dall’inviato della trasmissione: «Qui a Stresa ci si conosce tutti e tutti hanno un padre, un filgio o un cugino che ha lavorato con Nerini (gestore dell’impianto indagato per la strage, ndr) e parlare con i magistrati non è cosa semplice» e poi «Che ci fossero problemi sul sistema frenante della cabina 3 lo sapevano anche i sassi».

«Ricordo che la città di Stresa, la cui economia è principalmente basata sul turismo, ha fortemente subito questa terribile tragedia sia dal lato umano che per le ripercussioni notevoli sulla propria immagine – afferma Severino -. Da sindaco mi sento in dovere di difendere e tutelare la mia città e i miei cittadini, quindi rigetto in toto le affermazioni fatte in trasmissione e le allusioni ad una popolazione omertosa e collusa, accuse prive di fondamento e diffamatorie nei confronti della Città stessa e dei suoi abitanti».

Il conduttore ha anche dichiarato che «il sindaco non vuole pagare all’impresa funebre la fattura di 18 mila euro. Mancherebbe che qualcuno vada a chiedere il conto alle famiglie». La replica del primo cittadino: «La scelta di effettuare gli approfondimenti del caso è stata determinata dalla particolare circostanza che l’incarico all’agenzia di pompe funebri non è stata effettuata dal Comune di Stresa, ma da altra pubblica autorità. Pertanto, sentiti i funzionari comunali e avendo già effettuata l’allocazione delle risorse di bilancio per l’eventuale pagamento di suddetta spesa, si è deciso di verificare l’obbligatorietà del riconoscimento della spesa stessa da parte della Città di Stresa».

E conclude: «Sono stati mantenuti costanti contatti con l’impresa funebre che ha eseguito le attività di recupero e trasporto salme al fine di addivenire ad una celere e pronta definizione della vicenda; il loro legale doveva essere incontrato già lo scorso 23 dicembre ma per impegni personali lo stesso ha spostato l’incontro al prossimo mese di gennaio».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il primo cittadino Severino replica all’inchiesta condotta da Report, la trasmissione di Raitre andata in onda lo scorso 27 dicembre

Strage del Mottarone, il sindaco di Stresa: «Non siamo omertosi». Il primo cittadino Marcella Severino replica all'inchiesta condotta da Report, la trasmissione di Raitre andata in onda lo scorso 27 dicembre, che avuto come tema principale proprio la tragedia del 23 maggio in cui sono morte 12 persone.

Report ne ha fatto una ricostruzione agghiacciante attraverso documenti, interviste e testimonianze anche di ex dipendenti della società che gestisce l'impianto, mettendo in luce la carenza di manutenzione, situazione che perdurava da anni. In particolare la registrazione di un dipendente che si era ribellato al modus operandi della società e aveva lanciato una tremenda profezia: «Qui finisce come il ponte Morandi» ottenendo come risposta la minaccia di licenziamento.

Ma ciò a cui il sindaco ribatte sono alcune dichiarazioni fatte dal conduttore e dall'inviato della trasmissione: «Qui a Stresa ci si conosce tutti e tutti hanno un padre, un filgio o un cugino che ha lavorato con Nerini (gestore dell'impianto indagato per la strage, ndr) e parlare con i magistrati non è cosa semplice» e poi «Che ci fossero problemi sul sistema frenante della cabina 3 lo sapevano anche i sassi».

«Ricordo che la città di Stresa, la cui economia è principalmente basata sul turismo, ha fortemente subito questa terribile tragedia sia dal lato umano che per le ripercussioni notevoli sulla propria immagine - afferma Severino -. Da sindaco mi sento in dovere di difendere e tutelare la mia città e i miei cittadini, quindi rigetto in toto le affermazioni fatte in trasmissione e le allusioni ad una popolazione omertosa e collusa, accuse prive di fondamento e diffamatorie nei confronti della Città stessa e dei suoi abitanti».

Il conduttore ha anche dichiarato che «il sindaco non vuole pagare all'impresa funebre la fattura di 18 mila euro. Mancherebbe che qualcuno vada a chiedere il conto alle famiglie». La replica del primo cittadino: «La scelta di effettuare gli approfondimenti del caso è stata determinata dalla particolare circostanza che l’incarico all’agenzia di pompe funebri non è stata effettuata dal Comune di Stresa, ma da altra pubblica autorità. Pertanto, sentiti i funzionari comunali e avendo già effettuata l’allocazione delle risorse di bilancio per l’eventuale pagamento di suddetta spesa, si è deciso di verificare l’obbligatorietà del riconoscimento della spesa stessa da parte della Città di Stresa».

E conclude: «Sono stati mantenuti costanti contatti con l’impresa funebre che ha eseguito le attività di recupero e trasporto salme al fine di addivenire ad una celere e pronta definizione della vicenda; il loro legale doveva essere incontrato già lo scorso 23 dicembre ma per impegni personali lo stesso ha spostato l’incontro al prossimo mese di gennaio».

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