Strage del Mottarone, sale a 14 il numero degli indagati per la tragedia della funivia dove hanno perso la vita 14 persone. Oltre ai tre fermati e subito rilasciati (il gestore della funivia Luigi Nerini, il direttore d’esercizio Enrico Perocchio, e il capo servizio Gabriele Tadini, l’unico ai domiciliari) si aggiungono altri nove nomi di persone e due enti: Ferrovie del Mottarone, la società che gestisce la funivia, e Leitner che si occupava della manutenzione dell’impianto.
Nel registro degli indagati compaiono le massime cariche di Leitner: Anton Seeber, presidente del CdA dell’azienda, e Martin Leitner, in qualità di consigliere delegato. E ancora: Rino Fanetti, il dipendente Leitner che «il 22 novembre 2016 ha eseguito la testa fusa della fune traente superiore della cabina 3» ovvero di quella che è precipitata; Peter Rabanser, dirigente responsabile del customer service Leitner, delegato per l’ambiente e la sicurezza relativa agli impianti a fune; Alessandro Rossi di Sateco srl «che ha effettuato in prima persone le prove magneto-induttive a novembre 2019», e Davide Moschitti che per conto della stessa azienda ha operato il controllo nel novembre 2020; Federico Samonini, legale rappresentante di Scf Monterosa srl «che ha fatto interventi di manutenzione e controllo visivo delle teste fuse e le ha sostituite a scadenza» a eccezione della testa fusa della cabina 3 precipitata, la cui sostituzione era prevista per novembre 2021; Fabrizio Pezzolo, rappresentante legale di Rvs srl che si occupava della «manutenzione delle centraline idrauliche» e il dipendente Davide Marchetto «responsabile tecnico degli impianti a fune».
Oltre ai reati, già noti (rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, aggravata dal disastro), ella richiesta di incidente probatorio il procuratore capo Olimpia Bossi e il pm Laura Carrera contestano anche il reato il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.
«Ribadiamo ancora una volta la nostra massima disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti – scrive Leitner in una nota -. Avendo in essere Leitner un contratto di manutenzione con la società Ferrovie del Mottarone, l’iscrizione da parte della Procura di Verbania nel registro degli indagati di alcuni suoi dirigenti e collaboratori è un atto dovuto. Nella ferma consapevolezza, che trova riscontro nell’ampia documentazione a disposizione della magistratura, di aver effettuato l’attività di manutenzione e i relativi controlli nel pieno rispetto del contratto e delle norme vigenti in materia, ribadiamo ancora una volta la nostra massima disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti, anche con l’ausilio di periti che andremo a individuare tra riconosciute figure professionali nell’ambito funiviario per contribuire a far quanto prima chiarezza su quanto successo».