Stretta controlli Green Pass anche sul personale Asl: emesse 17 sospensioni

La procedura è scattata in contemporanea con il Maggiore di Novara, che aveva portato a una trentina di sospensioni fra cui quella di Giusy Pace, l'infermiera promotrice della manifestazione shock. Il direttore generale Penna: «4 persone già reintegrate, perché hanno aderito al vaccino, ma vigilare sull'assolvimento dell'obbligo è complicato»

La stretta sui controlli Green Pass è scattata anche sul personale Asl a partire dalla fine di ottobre, in contemporanea con quella sui dipendenti dell’ospedale Maggiore di Novara, che avevano portato a una trentina di sospensioni fra personale sanitario e non (leggi qui); fra cui quella di Giusy Pace, infermiera e presidente dell’associazione Istanza diritti umani, organizzatrice degli eventi No Pass, compreso il corteo con manifestanti vestiti come deportati dei lager, che ha suscitato ampia indignazione e occupato la scena mediatica per tutta la scorsa settimana.

Il direttore generale dell’Asl Angelo Penna

All’Asl il provvedimento ha riguardato «17 persone in tutto su una popolazione aziendale di circa 2.000 soggetti. Fra i sospesi figurano 8 infermieri, 6 oss e per la restante parte tecnici e altre figure professionali – spiega il direttore generale dell’Asl Novara, Angelo Penna – Ma nel frattempo in 4, fra cui un infermiere, sono già stati reintegrati perché hanno effettuato la vaccinazione. Le persone attualmente sospese sono quindi 13».

La stretta è arrivata con «la possibilità di accesso al database dell’Inps – chiarisce Penna – che dà una visione immediata sul possesso del Green Pass del dipendente, rappresentato tramite semaforo rosso o verde per ciascuna posizione. Sino a prima il controllo era stato affidato solamente ai primari e ai direttori amministrativi, che giornalmente lo facevano a campione sul 20% dei loro sottoposti (così in 5 giorni lavorativi il controllo copre il 100%) all’arrivo sul posto di lavoro».

Ma la normativa di riferimento, per il solo personale sanitario, prevede l’obbligo vaccinale e vigilare sui “furbetti del Green pass” – ovvero chi lo ottiene tramite il solo tampone – non è un’operazione semplicissima. «La app (la stessa che viene utilizzata anche nei ristoranti, per capirci) legge solo se il Green pass è valido o meno, ma non quando scadrà, per ragioni di privacy. Ma è dalla data di scadenza che si può comprendere se è stato rilasciato in seguito a vaccinazione o tramite tampone».

Come fare, dunque, la verifica del rispetto di obbligo vaccinale? «A fine giugno la Regione ha fornito gli elenchi con il personale sanitario non vaccinato – risponde il direttore generale dell’Asl Novara – Il nostro Ufficio d’igiene ha quindi potuto verificare le posizioni dei soli residenti nel territorio dell’Asl Novara. Sui dipendenti che risiedono in altre province deve essere la loro Asl di riferimento a segnalarci il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. Dal Vco in effetti la comunicazione è arrivata. Ma vigilare su tale obbligo non è semplice di fronte a tanti casi concreti che si possono presentare – sottolinea – Di fatto l’obbligo vale solo per chi è in servizio: chi è in distaccamento sindacale, ad esempio, se non viene sul posto di lavoro, non è tenuto a rispettarlo. Lo stesso vale per infermiere o dottoresse in maternità: la vaccinazione è consigliata anche nell’interesse del neonato, ma l’obbligo scatta solo quando tornano operative».

Con 13 persone sospese su 2.000 avete problemi sul piano operativo? «Fortunatamente no, perché abbiamo assunto di recente 28 nuovi infermieri, in vista della riapertura delle attività, sospese a causa del Covid. È proprio questo l’impegno più gravoso a cui dobbiamo far fronte in questo momento», conclude Penna.

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Stretta controlli Green Pass anche sul personale Asl: emesse 17 sospensioni

La procedura è scattata in contemporanea con il Maggiore di Novara, che aveva portato a una trentina di sospensioni fra cui quella di Giusy Pace, l’infermiera promotrice della manifestazione shock. Il direttore generale Penna: «4 persone già reintegrate, perché hanno aderito al vaccino, ma vigilare sull’assolvimento dell’obbligo è complicato»

La stretta sui controlli Green Pass è scattata anche sul personale Asl a partire dalla fine di ottobre, in contemporanea con quella sui dipendenti dell’ospedale Maggiore di Novara, che avevano portato a una trentina di sospensioni fra personale sanitario e non (leggi qui); fra cui quella di Giusy Pace, infermiera e presidente dell’associazione Istanza diritti umani, organizzatrice degli eventi No Pass, compreso il corteo con manifestanti vestiti come deportati dei lager, che ha suscitato ampia indignazione e occupato la scena mediatica per tutta la scorsa settimana.

Il direttore generale dell’Asl Angelo Penna

All’Asl il provvedimento ha riguardato «17 persone in tutto su una popolazione aziendale di circa 2.000 soggetti. Fra i sospesi figurano 8 infermieri, 6 oss e per la restante parte tecnici e altre figure professionali – spiega il direttore generale dell’Asl Novara, Angelo Penna – Ma nel frattempo in 4, fra cui un infermiere, sono già stati reintegrati perché hanno effettuato la vaccinazione. Le persone attualmente sospese sono quindi 13».

La stretta è arrivata con «la possibilità di accesso al database dell’Inps – chiarisce Penna – che dà una visione immediata sul possesso del Green Pass del dipendente, rappresentato tramite semaforo rosso o verde per ciascuna posizione. Sino a prima il controllo era stato affidato solamente ai primari e ai direttori amministrativi, che giornalmente lo facevano a campione sul 20% dei loro sottoposti (così in 5 giorni lavorativi il controllo copre il 100%) all’arrivo sul posto di lavoro».

Ma la normativa di riferimento, per il solo personale sanitario, prevede l’obbligo vaccinale e vigilare sui “furbetti del Green pass” – ovvero chi lo ottiene tramite il solo tampone – non è un’operazione semplicissima. «La app (la stessa che viene utilizzata anche nei ristoranti, per capirci) legge solo se il Green pass è valido o meno, ma non quando scadrà, per ragioni di privacy. Ma è dalla data di scadenza che si può comprendere se è stato rilasciato in seguito a vaccinazione o tramite tampone».

Come fare, dunque, la verifica del rispetto di obbligo vaccinale? «A fine giugno la Regione ha fornito gli elenchi con il personale sanitario non vaccinato – risponde il direttore generale dell’Asl Novara – Il nostro Ufficio d’igiene ha quindi potuto verificare le posizioni dei soli residenti nel territorio dell’Asl Novara. Sui dipendenti che risiedono in altre province deve essere la loro Asl di riferimento a segnalarci il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. Dal Vco in effetti la comunicazione è arrivata. Ma vigilare su tale obbligo non è semplice di fronte a tanti casi concreti che si possono presentare – sottolinea – Di fatto l’obbligo vale solo per chi è in servizio: chi è in distaccamento sindacale, ad esempio, se non viene sul posto di lavoro, non è tenuto a rispettarlo. Lo stesso vale per infermiere o dottoresse in maternità: la vaccinazione è consigliata anche nell’interesse del neonato, ma l’obbligo scatta solo quando tornano operative».

Con 13 persone sospese su 2.000 avete problemi sul piano operativo? «Fortunatamente no, perché abbiamo assunto di recente 28 nuovi infermieri, in vista della riapertura delle attività, sospese a causa del Covid. È proprio questo l’impegno più gravoso a cui dobbiamo far fronte in questo momento», conclude Penna.

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.