Nella notte tra il 30 e il 31 luglio i militanti di CasaPound hanno affisso uno striscione sul cavalcavia di corso della Vittoria, non lontano dalla sede del movimento neofascista, che riporta la scritta “Crollano i palazzi sui nostri figli ma il problema è CasaPound” con un evidente riferimento al crollo della passerella alla Vela azzurra a Scampia.
Un episodio che arriva dopo le aggressioni avvenute a Torino da parte dei militanti di estrema destra, prima al giornalista de La Stampa Andrea Joly, preso a calci e a pugni durante un evento pubblico, poi a uno studente tedesco sfregiato con un bicchiere.
Già dopo il primo pestaggio era arrivata la condanna unanime della politica e delle istituzioni, con il vicepremier, Antonio Tajani, che aveva anche affermato di non avere problemi a sciogliere CasaPound.
Lo striscione sul cavalcavia è stato poi rimosso nella giornata di ieri.
«Su CasaPound c’è solo una cosa da dire: va sciolta, insieme a tutte le altre organizzazioni neo-fasciste – dichiara il segretario regionale del Pd, Mimmo Rossi, che nei giorni scorsi si ea pubblicamente unito al coro di condanna per i fatti di Torino -. Ancora di più dopo i gravi episodi che anche in queste settimane hanno visto proprio gli estremisti di estrema destra protagonisti di violenze nei confronti di cittadini e di giornalisti. Novara e il Piemonte restano terra di antifascismo e resistenza».