Sul 25 Aprile Gigantino non arretra e si difende: «Vanno resi gli onori anche ai caduti della parte avversa»

Il consigliere provinciale ha tenuto un discorso a nome della Provincia suscitando indignazione e accese contestazioni da parte del pubblico

«Un gruppo sparuto di persone mi ha contestato e, da ciò che mi riferiscono, persino ingiuriato, mentre parlavo di valori di libertà, pace e democrazia e di come fosse insensato monopolizzare e strumentalizzare certe ricorrenze nazionali per manifestare odio, violenza fisica e verbale». A parlare è Mauro Gigantino, consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, che la mattina del 25 Aprile ha tenuto un discorso a nome della Provincia suscitando indignazione e accese contestazioni da parte del pubblico.​

«La Festa della Liberazione è la festa di tutti gli italiani – afferma Gigantino in una nota diffusa ai giornali -. Preciso che gli insulti e gli appellativi come “bastardo” e “fascista” e gli inviti ad andare a casa ed a morire sono iniziati dopo circa un minuto della mia allocuzione, precisamente quando stavo parlando dell’importanza della ricorrenza, al pari dei moti del Risorgimento, e del perché fosse stata scelta la data del 25 aprile. Ho proseguito, nonostante gli improperi e le urla e senza pause parlando di impegno civico di tutti per tutelare le conquiste, che al prezzo di tante vite, abbiamo ottenuto. Ho ricordato personaggi come Salvo D’Acquisto e gli italiani che nascondevano altri italiani di fede ebraica, di soldati che preferirono farsi internare nei lager nazisti piuttosto che collaborare con le forze nazifasciste».

«Ho affermato che vanno resi gli onori anche ai caduti della parte avversa, anche se sbagliata, perché difendevano la loro bandiera ed i loro ideali (credo lo disse anche Violante, quando era presidente della Camera) – continua -. Ho assunto una posizione di avversione a tutti i regimi totalitaristi e dittatoriali, compreso quello stalinista. Quelli che mi ingiuriavano e che ingiuriavano, soprattutto, un uomo delle Istituzioni perché parla di questi argomenti si qualificano da soli. Qualcuno afferma che, nel mio discorso, io abbia offeso qualcuno o la memoria di qualcuno: a me pare, oggettivamente, che chi sia stato offeso ed ingiuriato sia il sottoscritto».

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Sul 25 Aprile Gigantino non arretra e si difende: «Vanno resi gli onori anche ai caduti della parte avversa»

Il consigliere provinciale ha tenuto un discorso a nome della Provincia suscitando indignazione e accese contestazioni da parte del pubblico

«Un gruppo sparuto di persone mi ha contestato e, da ciò che mi riferiscono, persino ingiuriato, mentre parlavo di valori di libertà, pace e democrazia e di come fosse insensato monopolizzare e strumentalizzare certe ricorrenze nazionali per manifestare odio, violenza fisica e verbale». A parlare è Mauro Gigantino, consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, che la mattina del 25 Aprile ha tenuto un discorso a nome della Provincia suscitando indignazione e accese contestazioni da parte del pubblico.​

«La Festa della Liberazione è la festa di tutti gli italiani – afferma Gigantino in una nota diffusa ai giornali -. Preciso che gli insulti e gli appellativi come “bastardo” e “fascista” e gli inviti ad andare a casa ed a morire sono iniziati dopo circa un minuto della mia allocuzione, precisamente quando stavo parlando dell’importanza della ricorrenza, al pari dei moti del Risorgimento, e del perché fosse stata scelta la data del 25 aprile. Ho proseguito, nonostante gli improperi e le urla e senza pause parlando di impegno civico di tutti per tutelare le conquiste, che al prezzo di tante vite, abbiamo ottenuto. Ho ricordato personaggi come Salvo D’Acquisto e gli italiani che nascondevano altri italiani di fede ebraica, di soldati che preferirono farsi internare nei lager nazisti piuttosto che collaborare con le forze nazifasciste».

«Ho affermato che vanno resi gli onori anche ai caduti della parte avversa, anche se sbagliata, perché difendevano la loro bandiera ed i loro ideali (credo lo disse anche Violante, quando era presidente della Camera) – continua -. Ho assunto una posizione di avversione a tutti i regimi totalitaristi e dittatoriali, compreso quello stalinista. Quelli che mi ingiuriavano e che ingiuriavano, soprattutto, un uomo delle Istituzioni perché parla di questi argomenti si qualificano da soli. Qualcuno afferma che, nel mio discorso, io abbia offeso qualcuno o la memoria di qualcuno: a me pare, oggettivamente, che chi sia stato offeso ed ingiuriato sia il sottoscritto».

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