Aveva incrociato l’uomo nella zona dell’Allea. Si era guardato intorno, aveva visto che non c’era nessuno nei paraggi e quindi l’aveva aggredito minacciandolo con una bottiglia, per strappargli il borsello e fuggire. Una rapina lampo, in cui la vittima era rimasta leggermente ferita a un braccio nel tentativo di ripararsi, quella avvenuta in centro a Novara, in viale Turati, il 3 marzo 2022: per quel fatto J.M., 38enne tunisino residente in città, e attualmente in carcere in custodia cautelare (dopo l’arresto in flagranza aveva ottenuto l’obbligo di firma ma l’ha violato più volte), è stato condannato in tribunale a 6 anni e 6 mesi di reclusione e 1.500 euro di multa, anche per i reati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, dal momento che si era opposto all’identificazione durante l’intervento di una pattuglia della polizia locale e aveva aggredito un agente.
I giudici hanno accolto la ricostruzione del pm, che aveva chiesto 6 anni sostenendo che non vi era alcun dubbio sull’identificazione del responsabile, fermato praticamente nell’immediatezza, mentre il difensore aveva chiesto l’assoluzione o almeno la derubricazione della rapina in furto. Secondo quando ricostruito dai vigili, l’imputato aveva utilizzato il collo di una bottiglia rotta per minacciare un passante e derubarlo nella zona di viale Turati. Prima aveva provato al colpirlo al volto, senza riuscirvi perché l’altro si era riparato con una mano; poi l’aveva ferito anche a un braccio, mentre la vittima cercava di difendere i suoi effetti personali. Alla fine l’aggressore era riuscito a strappare il borsello scappando con un bottino di 120 euro e carte di credito. Poco distante passava però una pattuglia dei vigili, subito intervenuta per bloccare il rapinatore.