Superstrada Novara-Vercelli, Novara Green dice no: «Il Recovery Fund va usato in modo intelligente»

Nei giorni scorsi il consigliere regionale della Lega, Riccardo Lanzo, ha dichiarato che la Regione ha dato il via libera alla realizzazione della superstrada Novara-Vercelli a quattro corsie. «Ho chiesto al governatore Cirio di investire su quest’opera e sono felice di annunciare che la Regione se ne farà promotrice con il sostegno dei costi della progettazione, circa mezzo milione di euro – ha affermato Lanzo -. L’opera consentirà di velocizzare i collegamenti fra i due capoluoghi in un’ottica di quadrante economico: in questa fase coinvolgeremo gli enti locali di Novara e di Vercelli e quindi i comuni e le province. Per la sua realizzazione chiederemo di inserire il progetto nel piano del Recovery Fund».

Molto critico sull’argomento il presidente di Novara Green, Fabrizio Cerri, l’associazione che da anni si occupa anche di mobilità cittadina e che in più occasioni ha rappresentato le proprie idee all’amministrazione comunale. «Sono rimasto sorpreso quando ho letto questa notizia – commenta Cerri – e credo che lo siano stati tanti nostri concittadiniì: si tratta di un progetto vecchissimo la cui utilità d’investimento nel 2021 è poco chiara a chiunque conosca un po’ la città. Che senso ha realizzare una nuova autostrada tra Novara e Vercelli, con l’ennesimo consumo sconsiderato di suolo, mentre le opere veramente utili non vengono nemmeno prese in considerazione?».

 

 

A cosa si riferisce?
Se Novara vuole davvero fare il salto di qualità ha bisogno di due risposte in termini infrastrutturali da inserire in questa grande opportunità del Recovery Fund: innanzitutto la stazione/fermata dell’alta velocità. Questa è un’opera indispensabile per tutto il Quadrante del Piemonte orientale. Con un bacino di oltre un milione di abitanti, Novara diventerebbe un punto di riferimento per il nord ovest. Il Recovery è certamente l’occasione da non perdere per dare alla città, e non solo, un servizio utile con importanti sbocchi d’opportunità nel campo imprenditoriale e turistico. Immaginiamoci cosa vorrebbe dire una fermata dell’alta velocità che si chiami “Novara – Laghi”, sarebbe un volano economico. Serve però una chiara visione e una scelta politica coraggiosa nel credere davvero in questo progetto senza tentennamenti che da troppi anni lasciano Novara nell’ambiguità.

Parlava di due risposte.
Sì l’altra è il collegamento ferroviario diretto tra Novara e Malpensa che unisca velocemente la nostra città all’aeroporto internazionale. Sono vent’anni che se ne parla ma nulla è stato fatto. Questi sono i due veri progetti che permetterebbero a Novara e al quadrante Novara-Vercelli-Biella- Vco di svilupparsi nei prossimi dieci anni, certamente non la Novara-Vercelli a quattro corsie. Mi chiedo se i novaresi preferiscano metterci dieci minuti in meno per andare a Vercelli oppure arrivare in venti minuti a Milano ed essere direttamente collegati con Roma e Venezia. O ancora se preferiscano pagare un pedaggio per andare a Vercelli o avere un treno che li porti direttamente in aeroporto.

In che modo il nostro territorio può diventare intressante e riconoscibile oltre a essere in grado di cogliere le opportunità che si stanno presentando?
Il nostro territorio potrà realmente svilupparsi se saprà rispondere alle nuove esigenze economiche e di mobilità delle persone, nonché facendo diventare il Piemonte orientale non più l’interregno tra Torino e Milano, ma un contesto unico con la sua dignità e la possibilità di crescere in maniera autonoma. Nei prossimi mesi avremo una grande possibilità davanti a noi: quella di fare le scelte giuste per il nostro sviluppo. Alla luce di questo, la politica deve interrogarsi su quali siano le effettive esigenze, alimentando un dibattito pubblico risoluto, capace di portare, entro poche settimane, a delle decisioni volte a uscire dal provincialismo e ad aprirci al mondo. Mi auguro che la città si svegli dal torpore per cui “tutto va bene” e che vi sia, a breve, una proposta seria per lo sviluppo del territorio puntando su ambiente, sviluppo sostenibile e trasporti. È proprio il caso di dirlo: i treni passano una volta sola».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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0 risposte

  1. Effettivamente non si vedeva l’ora di collegare con una superstrada le due megalopoli della paniscia e della pani ssa…

  2. L’ alta velocità serve per collegare Milano a Torino e viceversa in poco tempo, se si ferma pure a Novara non ha più senso, per andare da Vercelli a Novara si attraversano ancora dei paesini come nel medioevo per cui sarebbe opportuno fare una circonvallazione con possibile raddoppio di corsia, quindi senza pedaggio

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Superstrada Novara-Vercelli, Novara Green dice no: «Il Recovery Fund va usato in modo intelligente»

Nei giorni scorsi il consigliere regionale della Lega, Riccardo Lanzo, ha dichiarato che la Regione ha dato il via libera alla realizzazione della superstrada Novara-Vercelli a quattro corsie. «Ho chiesto al governatore Cirio di investire su quest’opera e sono felice di annunciare che la Regione se ne farà promotrice con il sostegno dei costi della progettazione, circa mezzo milione di euro – ha affermato Lanzo -. L’opera consentirà di velocizzare i collegamenti fra i due capoluoghi in un’ottica di quadrante economico: in questa fase coinvolgeremo gli enti locali di Novara e di Vercelli e quindi i comuni e le province. Per la sua realizzazione chiederemo di inserire il progetto nel piano del Recovery Fund».

Molto critico sull’argomento il presidente di Novara Green, Fabrizio Cerri, l’associazione che da anni si occupa anche di mobilità cittadina e che in più occasioni ha rappresentato le proprie idee all’amministrazione comunale. «Sono rimasto sorpreso quando ho letto questa notizia – commenta Cerri – e credo che lo siano stati tanti nostri concittadiniì: si tratta di un progetto vecchissimo la cui utilità d’investimento nel 2021 è poco chiara a chiunque conosca un po’ la città. Che senso ha realizzare una nuova autostrada tra Novara e Vercelli, con l’ennesimo consumo sconsiderato di suolo, mentre le opere veramente utili non vengono nemmeno prese in considerazione?».

 

 

A cosa si riferisce?
Se Novara vuole davvero fare il salto di qualità ha bisogno di due risposte in termini infrastrutturali da inserire in questa grande opportunità del Recovery Fund: innanzitutto la stazione/fermata dell’alta velocità. Questa è un’opera indispensabile per tutto il Quadrante del Piemonte orientale. Con un bacino di oltre un milione di abitanti, Novara diventerebbe un punto di riferimento per il nord ovest. Il Recovery è certamente l’occasione da non perdere per dare alla città, e non solo, un servizio utile con importanti sbocchi d’opportunità nel campo imprenditoriale e turistico. Immaginiamoci cosa vorrebbe dire una fermata dell’alta velocità che si chiami “Novara – Laghi”, sarebbe un volano economico. Serve però una chiara visione e una scelta politica coraggiosa nel credere davvero in questo progetto senza tentennamenti che da troppi anni lasciano Novara nell’ambiguità.

Parlava di due risposte.
Sì l’altra è il collegamento ferroviario diretto tra Novara e Malpensa che unisca velocemente la nostra città all’aeroporto internazionale. Sono vent’anni che se ne parla ma nulla è stato fatto. Questi sono i due veri progetti che permetterebbero a Novara e al quadrante Novara-Vercelli-Biella- Vco di svilupparsi nei prossimi dieci anni, certamente non la Novara-Vercelli a quattro corsie. Mi chiedo se i novaresi preferiscano metterci dieci minuti in meno per andare a Vercelli oppure arrivare in venti minuti a Milano ed essere direttamente collegati con Roma e Venezia. O ancora se preferiscano pagare un pedaggio per andare a Vercelli o avere un treno che li porti direttamente in aeroporto.

In che modo il nostro territorio può diventare intressante e riconoscibile oltre a essere in grado di cogliere le opportunità che si stanno presentando?
Il nostro territorio potrà realmente svilupparsi se saprà rispondere alle nuove esigenze economiche e di mobilità delle persone, nonché facendo diventare il Piemonte orientale non più l’interregno tra Torino e Milano, ma un contesto unico con la sua dignità e la possibilità di crescere in maniera autonoma. Nei prossimi mesi avremo una grande possibilità davanti a noi: quella di fare le scelte giuste per il nostro sviluppo. Alla luce di questo, la politica deve interrogarsi su quali siano le effettive esigenze, alimentando un dibattito pubblico risoluto, capace di portare, entro poche settimane, a delle decisioni volte a uscire dal provincialismo e ad aprirci al mondo. Mi auguro che la città si svegli dal torpore per cui “tutto va bene” e che vi sia, a breve, una proposta seria per lo sviluppo del territorio puntando su ambiente, sviluppo sostenibile e trasporti. È proprio il caso di dirlo: i treni passano una volta sola».


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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore