Incastrati grazie a delle impronte. Le hanno trovate le forze dell’ordine nell’appartamento svaligiato e da lì è partito il lavoro di identificazione dei ladri. Topi d’appartamento fortunati, perché nella casa presa di mira, nel maggio dello scorso anno al rione della Rizzottaglia di Novara, c’erano circa 20 mila euro fra contanti e monili, i ricordi di una vita. L’anziana proprietaria, vedova e sola, li teneva in casa per evitare di dover uscire troppo spesso.
Identificati poi a dicembre, per quel furto in un’abitazione I.K e N.S., trentottenni attualmente in carcere, sono stati condannati in abbreviato a 3 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno. Il primo aveva anche mandato alla vittima una lettera per chiedere scusa. Il tribunale ha stabilito inoltre una provvisionale di risarcimento dei danni per la vittima, costituita parte civile, per un importo di 25 mila euro. E infine l’espulsione dal territorio dello Stato una volta scontata la pena. Il difensore presenterà appello, quanto meno per ridurre la condanna.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, i due imputati avevano forzato una finestra e poi avevano girato per la casa dell’ottantenne: dietro a un quadro avevano trovato la cassaforte con un’ingente somma di denaro e molti monili in oro, molti dei quali preziosi ricordi della vita coniugale passata. I gioielli non sono stati più ritrovati nella disponibilità dei ladri; probabilmente se ne erano già disfatti nel mercato dell’illecito. Il confronto con le impronte in banca dati aveva dato esito positivo a dicembre.