Svolta al De Pagave. «Con la gestione privata l’istituto sarà salvo. A marzo il bando»

A parlare è l’avvocato Remigio Belcredi, commissario per la gestione dell'istituto per anziani. «Scelta una delle due proposte presentate. C'è garanzia di riassorbimento integrale del personale»

«Con la gestione privata l’istituto sarà salvo». L’avvocato Remigio Belcredi, un anno fa nominato dalla Regione commissario straordinario dell’istituto per anziani, ha incontrato i consulenti comunali: «C’è stata un’istruttoria e ho ricevuto un parere favorevole nei confronti della proposta che punta al recupero della sola Rsa».

L’ultima volta che Belcredi aveva raccontato la preoccupante situazione dell’istituto, durante la commissione dello scorso 14 dicembre, era stato categorico: solo la gestione privata può salvare il De Pagave (leggi qui l’articolo completo). In quell’occasione aveva anche presentato le due proposte pervenute: la prima, del gruppo Orphea (ristrutturazione di entrambi gli edifici, rsa + storico come housing con appartamenti per anziani autosufficienti, investimento di 30 milioni di euro, canone di 200 mila euro da diluire in 90 anni), la seconda di Nuova Assistenza (gestione di 20 anni, ristrutturazione nei primi 800 giorni con investimento di 3 milioni e 120 mila, canone giornaliero di 2 euro e 50 centesimi a ospite al giorno, anticipazione di 500 mila euro, da restituire in 20 rate).

Ed è questa, la seconda, la proposta verso la quale ci si sta orientando: «Un progetto che riteniamo essere solido permettendoci, grazie all’anticipazione, di coprire subito i buchi di bilancio. E che ha una caratteristica fondamentale: il riassorbimento integrale del personale. Quantomeno, per quel che riguarda la casa di riposo, si inizia a vedere la luce: penso che un imprenditore serio che decide di investire in questo modo, sarà in grado di restituire un immobile finalmente risistemato e all’altezza delle aspettative» continua Belcredi.

Il prossimo passo è la pubblicazione della gara d’appalto «presumibilmente nel mese di marzo. Per farlo mi affiderò agli uffici comunali perché il De Pagave non ha la struttura adeguata per mettere in atto una gara che deve essere europea, dunque con una serie di complessità. Penso che l’aggiudicazione sarà resa nota all’inizio dell’estate» aggiunge l’avvocato.

Il mandato di commissario, però, sta per terminare: «Credo che la Regione deciderà di prorogare almeno fino all’esito del bando – prosegue -. Nel momento in cui verrà firmata la convenzione tra l’istituto e la società aggiudicataria, partiranno gli 800 giorni, circa due anni e mezzo, per terminare i lavori di ristrutturazione».

L’avvocato Belcredi è dunque più ottimista: «Allo stato attuale delle cose sì. Stiamo parlando di un’azienda di pubblico servizio che dà in concessione la gestione della Rsa ma resta con le funzioni di controllore e con un patrimonio immobiliare che in parte verrà salvato grazie al canone versato per ogni ospite che ammonta a 150 mila euro all’anno. Penso, dunque, che una volta sistemata la questione Rsa, l’azienda potrà pensare di offrire altri servizi rivolti agli anziani».

Nella porta accanto, infatti, resta sempre il problema della destinazione dell’edificio storico, di proprietà comunale, ma che l’istituto De Pagave avrebbe dovuto gestire al termine dei lavori nel 2016: ciò non è mai avvenuto e l’immobile è in totale stato di abbandono.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Svolta al De Pagave. «Con la gestione privata l’istituto sarà salvo. A marzo il bando»

A parlare è l’avvocato Remigio Belcredi, commissario per la gestione dell’istituto per anziani. «Scelta una delle due proposte presentate. C’è garanzia di riassorbimento integrale del personale»

«Con la gestione privata l’istituto sarà salvo». L’avvocato Remigio Belcredi, un anno fa nominato dalla Regione commissario straordinario dell’istituto per anziani, ha incontrato i consulenti comunali: «C’è stata un’istruttoria e ho ricevuto un parere favorevole nei confronti della proposta che punta al recupero della sola Rsa».

L’ultima volta che Belcredi aveva raccontato la preoccupante situazione dell’istituto, durante la commissione dello scorso 14 dicembre, era stato categorico: solo la gestione privata può salvare il De Pagave (leggi qui l’articolo completo). In quell’occasione aveva anche presentato le due proposte pervenute: la prima, del gruppo Orphea (ristrutturazione di entrambi gli edifici, rsa + storico come housing con appartamenti per anziani autosufficienti, investimento di 30 milioni di euro, canone di 200 mila euro da diluire in 90 anni), la seconda di Nuova Assistenza (gestione di 20 anni, ristrutturazione nei primi 800 giorni con investimento di 3 milioni e 120 mila, canone giornaliero di 2 euro e 50 centesimi a ospite al giorno, anticipazione di 500 mila euro, da restituire in 20 rate).

Ed è questa, la seconda, la proposta verso la quale ci si sta orientando: «Un progetto che riteniamo essere solido permettendoci, grazie all’anticipazione, di coprire subito i buchi di bilancio. E che ha una caratteristica fondamentale: il riassorbimento integrale del personale. Quantomeno, per quel che riguarda la casa di riposo, si inizia a vedere la luce: penso che un imprenditore serio che decide di investire in questo modo, sarà in grado di restituire un immobile finalmente risistemato e all’altezza delle aspettative» continua Belcredi.

Il prossimo passo è la pubblicazione della gara d’appalto «presumibilmente nel mese di marzo. Per farlo mi affiderò agli uffici comunali perché il De Pagave non ha la struttura adeguata per mettere in atto una gara che deve essere europea, dunque con una serie di complessità. Penso che l’aggiudicazione sarà resa nota all’inizio dell’estate» aggiunge l’avvocato.

Il mandato di commissario, però, sta per terminare: «Credo che la Regione deciderà di prorogare almeno fino all’esito del bando – prosegue -. Nel momento in cui verrà firmata la convenzione tra l’istituto e la società aggiudicataria, partiranno gli 800 giorni, circa due anni e mezzo, per terminare i lavori di ristrutturazione».

L’avvocato Belcredi è dunque più ottimista: «Allo stato attuale delle cose sì. Stiamo parlando di un’azienda di pubblico servizio che dà in concessione la gestione della Rsa ma resta con le funzioni di controllore e con un patrimonio immobiliare che in parte verrà salvato grazie al canone versato per ogni ospite che ammonta a 150 mila euro all’anno. Penso, dunque, che una volta sistemata la questione Rsa, l’azienda potrà pensare di offrire altri servizi rivolti agli anziani».

Nella porta accanto, infatti, resta sempre il problema della destinazione dell’edificio storico, di proprietà comunale, ma che l’istituto De Pagave avrebbe dovuto gestire al termine dei lavori nel 2016: ciò non è mai avvenuto e l’immobile è in totale stato di abbandono.

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