Cianci: «Denaro estraneo alla mia attività imprenditoriale». E’ quanto avrebbe dichiarato l’ormai ex presidente del Novara Calcio Marcello Cianci ai finanzieri di Locri che ieri, 4 febbraio, lo hanno fermato e trovato in possesso di 200.000 euro in contanti (leggi qui). A far scattare il controllo delle fiamme gialle è stato il Suv su cui viaggiava e la sua provenienza milanese: i militari hanno voluto, in primis, verificare che la sua presenza in Calabria fosse in linea con la normativa Covid che vieta gli spostamenti. Da quanto risulta Cianci si trovava lì per motivi personali e risultava giustificato.
I problemi per lui sono iniziati quando i finanzieri gli hanno chiesto di aprire il baule dell’auto, che conteneva 7 borse della spesa. Cianci ha provato più volte a scansare una di queste borse, che sosteneva contenesse dei dolciumi, ma questo ha insospettito le forze dell’ordine. In quel sacchetto, infatti, c’era una grossa busta chiusa con dello scotch, con all’interno i 200.000 euro in banconote di diverso taglio. In auto con lui c’era un’altra persona, risultata estranea ai fatti: da quanto emerso non si tratta di un suo familiare ed è una persona senza precedenti penali.
Davanti ai finanzieri Marcello Cianci non è stato in grado di specificare l’origine di quel malloppo così ingente, per cui è stato denunciato per ricettazione. Agli inquirenti avrebbe solo detto che il denaro non era legato alla sua attività imprenditoriale. Cianci è l’amministratore delegato della Rmc di Cressa, azienda che si occupa di trattamento e riciclo di materiali ferrosi. In qualità del ruolo che ricopre, lo scorso aprile, era stato denunciato dai carabinieri forestali per irregolarità nelle autorizzazioni per il prelievo di materiali, relativi alle opere di bonifica all’interno dell’ex Bemberg di Gozzano.