Doveva essere fornito materiale a norma e invece sarebbe stato portato rifiuto, non smaltito e senza un trattamento corretto: fanghi, bitume, rocce, polveri di particolato, residui di sabbiatura, mescolati insieme senza nessun trattamento. A distanza di oltre un anno dal sequestro anche di parte della tangenziale di Novara (quella in cui si sta lavorando attualmente, lotti 0 e 1) la procura di Milano ha chiuso le indagini dei carabinieri forestali su una gestione illecita di rifiuti, truffa ai danni di ente pubblico, nel caso di specie l’Anas, e frode nelle pubbliche forniture. Aveva coinvolto a vario titolo sette persone fra cui i vertici del raggruppamento temporaneo di imprese che si era aggiudicato l’appalto, Novara Scarl, e poi dipendenti e il titolare di Immobiliare Cave Sabbia, impianto di smaltimento a Trezzano sul Naviglio (Milano). Quest’ultimo potrebbe patteggiare la pena, mentre gli altri, nel momento in cui arriverà la richiesta di rinvio a giudizio, potrebbero affrontare il processo.
Le indagini della forestale di Milano erano arrivate al cantiere di Novara quasi per caso. I militari, nell’effettuare alcune verifiche sull’impianto di recupero e trattamento di rifiuti da demolizione in Lombardia, si erano accorti che parte delle terre non trattate, ma fatte risultare invece in regola con l’inganno, venivano portate verso il Piemonte: i rifiuti uscivano dal sito senza aver subito un trattamento adeguato e conforme alla legge. Sono state quantificate circa 250 mila tonnellate di rifiuti speciali, stoccate all’interno del sito; ad aggravare gli illeciti il fatto che l’accumulo ingente di rifiuti sarebbe stato realizzato all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano, area sottoposta a tutela paesaggistico-ambientale. L’illecito profitto derivante dal traffico di rifiuti è stato quantificato in circa 3,8 milioni di euro, mentre la frode nelle pubbliche forniture e la truffa aggravata ai danni dello Stato, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe consentito illeciti profitti pari a circa 4,2 milioni di euro.
Dalla discarica quasi 500 mila tonnellate di rifiuti sarebbero stati destinati alla società consortile costituita per eseguire i lavori affidati da un ente pubblico a un’associazione temporanea di imprese, quelli per la realizzazione della strada di interconnessione tra la statale 32 e la nuova tangenziale di Novara.