Tari (tassa rifiuti) più cara del 3% nel 2024 per i novaresi, ma non per tutti. I quartieri di Pernate, Sud, Ovest e Lumellogno – dove è stata attivata la raccolta puntuale con un risparmio di spesa per il Consorzio di Bacino Basso Novarese di 131 mila euro – sono invece previste delle detrazioni. Inoltre nel mese di maggio partirà la raccolta sperimentale anche alla Bicocca e a Santa Rita mentre a Sant’Agabio entro la fine dell’anno.
L’argomento è stato discusso nel consiglio comunale di questa mattina, 24 aprile, durante il quale è stato approvato l’aggiornamento del piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti oltre alle nuove tariffe per il 2024 con i soli voti della maggioranza, contrari i tre gruppi di opposizione.
«Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha imposto dei parametri e l’aumento è dovuto alla copertura dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che è pari a 21 milioni di euro» ha spiegato l’assessore al Bilancio, Silvana Moscatelli, che ha anche sottolineato: «Il quartiere di Pernate sta un po’ tornando indietro rispetto all’entusiasmo con cui era partito, ma sono comunque stati risparmiati 19 mila euro, al Sud 57 mila, all’Ovest e a Lumellogno 54 mila. Per questo motivo gli aumenti riguarderanno tutti i quartieri di Novara tranne quelli in cui è attiva la raccolta puntuale: Pernate avrà una detrazione sulla tariffa del 2,10%, il Sud del 3,67%, l’Ovest e a Lumellogno del 2,37%. Il pagamento sarà come sempre suddiviso in due tranche: la prima da pagare entro il 17 giugno, la seconda entro il 16 dicembre».
È previsto, invece, per tutti un incremento di 1,60 euro: 1,50 per le vittime di alluvioni e terremoti e 50 centesimi per il ripescaggio dei rifiuti in mare.
Critici i consiglieri di minoranza, non sulla strada intrapresa con la raccolta puntuale ma sulle tempistiche, a cominciare dall’esponente del Pd, Rossano Pirovano: «È vero che viene applicato un piccolo sconto, ma non si vede un vero passo in avanti. Non facciamo passare altri tre anni per organizzare tutta la città: a Sant’Agabio bisognerà far capire ai cittadini l’importanza della raccolta differenziata, ma se mai partiamo mai arriveremo».
«Questa lentezza non giova e nei quartieri in cui si sperimenta si ha diritto a una riduzione della tariffa, ma non al risparmio di cui le famiglie potrebbero beneficiare se venisse applicata la tariffa puntuale – ha fatto eco la collega dem, Cinzia Spilinga -. C’è bisogno di una spinta verso il cambiamento altrimenti i cittadini rischiano di demotivarsi e le strade continuano a essere piene di rifiuti abbandonati».
«Che obiettivo si pone il Comune? Che percentuale di raccolta vuole raggiungere? – ha chiesto il capogruppo del M5S, Mario Iacopino -. Vogliamo maggiore sensibilizzazione al riuso, una lotta severa agli abbandoni e l’accelerazione della tariffa puntuale».
«Entro il 24 maggio inizieremo la sperimentazione nei quartieri della Bicocca e di Santa Rita – ha replicato Moscatelli -. Con la fine dell’anno anche a Sant’Agabio, poi avremo tutti gli elementi necessari per l’estensione a tutta la città. Sant’Agabio è un quartiere difficile, serviranno anche dei mediatori. Questa organizzazione sarà impegnativa anche sotto l’aspetto economico perché servono parecchie risorse. Ogni volta che introduciamo l’attività sperimentale in un nuovo quartiere il Comune deve sostenere una spesa onerosa che ricade sulla tariffa, per questo abbiamo deciso un percorso più lento: per non incidere più del necessario. Stiamo anche lavorando al regolamento per la raccolta dei rifiuti che da ottobre potremo discutere in consiglio. Si tratta di un documento complesso: un conto è fare la raccolta puntuale in un Comune di 5000 abitanti, un altro in un Comune di 100.000».