Durante la conferenza stampa di ieri, 9 novembre, per la presentazione della nuova stagione 2023, il presidente della Fondazione Teatro Coccia, Fabio Ravanelli, ha fatto il punto sulla situazione economica dell’ente. A metà giugno, infatti, sempre in occasione di un’altra conferenza stampa, il presidente aveva affermato che entro il mese di agosto il Teatro avrebbe messo in pratica un piano industriale in grado di chiudere con l’indebitamento e che il nuovo statuto sarebbe finalmente stato adottato.
I tempi, però, si sono dilatati. «Il nuovo statuto è stato sottoposto al vaglio della Prefettura che dovrà decidere anche in seguito al parere del Ministero. Presumibilmente riceveremo un via libera ma non sono in grado di quantificare la tempistica – ha detto il presidente -. L’indebitamento scomposto, invece, è stato trasformato in una situazione debitoria composta grazie alla collaborazione del Banco Bpm che ha stilato un piano di rientro della durata di circa quattordici anni. Grazie a questo piano asseverato, allo sbigliettamento in crescita e ai contributi da parte di privati ed enti pubblici, il Teatro Coccia dovrebbe riuscire a tornare a una situazione di stabilità».
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