Tensostruttura Pier Lombardo, l’assessore: «Si valutano modifiche ma non ci sono altre aree»

Brusa (Ginnastica Libertas): «Nessuno di noi merita questo». I cittadini non arretrano ma chiariscono: «Non ce l'abbiamo con la società sportiva». Contro il progetto anche il medievista Andenna in qualità di residente

Segnali di ascolto da parte dell’assessore allo Sport, Ivan De Grandis, sulla vicenda della tensostruttura (destinata alla Ginnastica Libertas Novara) che il Comune ha deciso di costruire nel giardino della scuola Pier Lombardo tra via Magalotti e viale Allegra generando la protesta dei cittadini e il parere negativo del 90% del collegio docenti.

«Non ci sono altri luoghi in città in cui realizzare la palestra» ha dichiarato De Grandis durante l’ultima commissione, ribandendo quanto già detto nella precedente, ma alla proposta del capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, di «ritrovarci in una nuova seduta con la mappa e l’elenco delle aree sportive già esistenti e dei luoghi dismessi che potrebbero essere utilizzati» De Grandis si è dato disponibile e ha aggiunto: «Ho chiesto ai tecnici del Comune di prevedere la piantumazione di più alberi in modo da mitigare l’impatto visivo e di capire se è possibile orientare la struttura il più lontano possibile da via Magalotti. Inoltre ho chiesto al Demanio di poter usufruire per un altro anno della palestra dei Vigili del fuoco di via Generali dove ora la Libertas si allena: la concessione scadrebbe a settembre, ma in questo modo potremmo trovare dare una nuova sistemazione senza fretta».

«Spiace esserci trovati in mezzo a un dibattito politico, così si rischia di lasciare a casa duecento atleti di cui cinquanta agonisti, nessuno di noi merita questo – ha affermato in commissione il direttore tecnico della Libertas, Tiziana Brusa -. Le famiglie dei nostri ragazzi sono “addestrate” a lasciarli davanti alla palestra e andare via, le sessioni durano almeno un’ora e mezzo e gli atleti non sono mai tutti insieme, al massimo sono gruppi di 10/15 alla volta. Non credo che la nostra presenza potrebbe creare tutto questo scompenso al traffico, così come hanno detto i residenti che potevano venire da noi a chiedere spiegazioni, invece nessuno ci ha interpellati».

I rappresentanti Libertas e Federazione Ginnastica

Cittadini che, dopo avere raccolto 154 firme, non arretrano rispetto alle proprie posizioni: «Non siamo contrari alla palestra, ma non a farla lì» ha ribadito Giuliano Subani, rappresentante del comitato. Concetto condiviso anche dalle minoranze consiliari. «È fondamentale capire se esistono soluzioni migliorative rispetto a questa, dato che la prima ipotesi di costruire la tensostruttura in via Fara è andata deserta proprio perché i cittadini avevano protestato» ha detto il capogruppo del M5S, Mario Iacopino.

In qualità di residente è intervenuto anche Giancarlo Andenna, medievista di fama mondiale: «Quell’area è un giardino perfetto disegnato nel 1971. L’intervento urbanistico che volete fare è sconvolgente rispetto alla struttura in mattoni, bassa, inserita nel verde. Pensateci. Già mi ero espresso quando il sindaco di allora aveva fatto costruire la torre del castello: adesso lo stessa oscenità la troveremmo qui: una tensostruttura fa a pugni con l’intero sistema circostante».

Giancarlo Andenna

A sostenere la voce della Libertas è intervenuto il rappresentante della Federazione Ginnastica, Massimo Contaldo: «È fondamentale avere un vivaio che alimenta la nostra organizzazione agonistica: l’ipotesi di perdere duecento bambini è motivo di preoccupare. Per la nostra disciplina non basta una scatola, come invece per il volley dove sono sufficienti due pali, serve una struttura attrezzata. Una soluzione del genere sarebbe la prima in Italia: una società e società che collaborano, alunni e sport che si avvicinano sempre di più. Le vostre preoccupazioni non esistono».

Intanto, come anticipato da La Voce lo scorso 21 giugno, il collegio docenti si è espresso in modo negativo, nonostante il parere favorevole del dirigente scolastico «a determinare condizioni». «Il 90% degli insegnanti ha detto no, ma vorrebbe maggiori informazioni per valutare – ha aggiunto De Grandis leggendo in commissione la relazione inviata dal dirigente -. Rispetto la raccolta firme e il parere dei docenti, che comunque non è vincolante perché la proprietà è comunale, non si vuole però andare allo scontro. Sono disponibile all’ascolto ma vedrete che, come è già stato verificato, altri luoghi non ce ne sono».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Tensostruttura Pier Lombardo, l’assessore: «Si valutano modifiche ma non ci sono altre aree»

Brusa (Ginnastica Libertas): «Nessuno di noi merita questo». I cittadini non arretrano ma chiariscono: «Non ce l’abbiamo con la società sportiva». Contro il progetto anche il medievista Andenna in qualità di residente

Segnali di ascolto da parte dell’assessore allo Sport, Ivan De Grandis, sulla vicenda della tensostruttura (destinata alla Ginnastica Libertas Novara) che il Comune ha deciso di costruire nel giardino della scuola Pier Lombardo tra via Magalotti e viale Allegra generando la protesta dei cittadini e il parere negativo del 90% del collegio docenti.

«Non ci sono altri luoghi in città in cui realizzare la palestra» ha dichiarato De Grandis durante l’ultima commissione, ribandendo quanto già detto nella precedente, ma alla proposta del capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, di «ritrovarci in una nuova seduta con la mappa e l’elenco delle aree sportive già esistenti e dei luoghi dismessi che potrebbero essere utilizzati» De Grandis si è dato disponibile e ha aggiunto: «Ho chiesto ai tecnici del Comune di prevedere la piantumazione di più alberi in modo da mitigare l’impatto visivo e di capire se è possibile orientare la struttura il più lontano possibile da via Magalotti. Inoltre ho chiesto al Demanio di poter usufruire per un altro anno della palestra dei Vigili del fuoco di via Generali dove ora la Libertas si allena: la concessione scadrebbe a settembre, ma in questo modo potremmo trovare dare una nuova sistemazione senza fretta».

«Spiace esserci trovati in mezzo a un dibattito politico, così si rischia di lasciare a casa duecento atleti di cui cinquanta agonisti, nessuno di noi merita questo – ha affermato in commissione il direttore tecnico della Libertas, Tiziana Brusa -. Le famiglie dei nostri ragazzi sono “addestrate” a lasciarli davanti alla palestra e andare via, le sessioni durano almeno un’ora e mezzo e gli atleti non sono mai tutti insieme, al massimo sono gruppi di 10/15 alla volta. Non credo che la nostra presenza potrebbe creare tutto questo scompenso al traffico, così come hanno detto i residenti che potevano venire da noi a chiedere spiegazioni, invece nessuno ci ha interpellati».

I rappresentanti Libertas e Federazione Ginnastica

Cittadini che, dopo avere raccolto 154 firme, non arretrano rispetto alle proprie posizioni: «Non siamo contrari alla palestra, ma non a farla lì» ha ribadito Giuliano Subani, rappresentante del comitato. Concetto condiviso anche dalle minoranze consiliari. «È fondamentale capire se esistono soluzioni migliorative rispetto a questa, dato che la prima ipotesi di costruire la tensostruttura in via Fara è andata deserta proprio perché i cittadini avevano protestato» ha detto il capogruppo del M5S, Mario Iacopino.

In qualità di residente è intervenuto anche Giancarlo Andenna, medievista di fama mondiale: «Quell’area è un giardino perfetto disegnato nel 1971. L’intervento urbanistico che volete fare è sconvolgente rispetto alla struttura in mattoni, bassa, inserita nel verde. Pensateci. Già mi ero espresso quando il sindaco di allora aveva fatto costruire la torre del castello: adesso lo stessa oscenità la troveremmo qui: una tensostruttura fa a pugni con l’intero sistema circostante».

Giancarlo Andenna

A sostenere la voce della Libertas è intervenuto il rappresentante della Federazione Ginnastica, Massimo Contaldo: «È fondamentale avere un vivaio che alimenta la nostra organizzazione agonistica: l’ipotesi di perdere duecento bambini è motivo di preoccupare. Per la nostra disciplina non basta una scatola, come invece per il volley dove sono sufficienti due pali, serve una struttura attrezzata. Una soluzione del genere sarebbe la prima in Italia: una società e società che collaborano, alunni e sport che si avvicinano sempre di più. Le vostre preoccupazioni non esistono».

Intanto, come anticipato da La Voce lo scorso 21 giugno, il collegio docenti si è espresso in modo negativo, nonostante il parere favorevole del dirigente scolastico «a determinare condizioni». «Il 90% degli insegnanti ha detto no, ma vorrebbe maggiori informazioni per valutare – ha aggiunto De Grandis leggendo in commissione la relazione inviata dal dirigente -. Rispetto la raccolta firme e il parere dei docenti, che comunque non è vincolante perché la proprietà è comunale, non si vuole però andare allo scontro. Sono disponibile all’ascolto ma vedrete che, come è già stato verificato, altri luoghi non ce ne sono».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore