Terza ondata, il consigliere regionale Rossi: «La sanità privata faccia la sua parte fino in fondo»

Terza ondata, il consigliere regionale Rossi: «La sanità privata faccia la sua parte fino in fondo». Nei giorni scorsi sono stati comunicati alla Regione i posti letto messi a disposizione dalle strutture private che, però, sono sensibilmente inferiori rispetto a quelli attivati nel corso della seconda ondata. Il numero di posti letto in capo a strutture private accreditate o convenzionate attivati al 13 marzo in tutto il Piemonnte sono circa 265 in meno di quelli disponibili al 30 novembre: 709 nella terza ondata contro i 974 della seconda, ai quali, però, potrebbero aggiungersi altri 178 dopo il 22 marzo.

Sul territorio novarese, l’istituto Maugeri di Veruno al 30 novembre ne aveva a disposizione 147, ora sono 98; invariato, invece, il numero ai Cedri di Fara: 18 al 30 novembre, 18 al 13 marzo.

«Un tema sul quale sto predisponendo un’interrogazione, ma porrò la questione, chiedendo la ragione di tale diminuzione – commenta il consigliere regionale Domenico Rossi -. E’ importante che anche il privato contribuisca il più possibile alla risposta del sistema sanitario regionale alla pandemia, perché ogni sforzo che chiediamo al pubblico, oltre a gravare sul personale già stremato,  toglie spazio a visite e altre prestazioni ospedaliere e ambulatoriali del pubblico per cui i cittadini sono costretti a rivolgersi proprio al privato. Serve lungimiranza da parte della Regione e accordi che vadano oltre il tema dei posti letto Covid. Occorre fare il modo che il privato contribuisca alla campagna vaccinale e metta a disposizione le proprie sale operatorie per portare avanti gli interventi chirurgici delle liste di attesa degli ospedali pubblici anche in risposta all’appello dei direttori delle strutture di Chirurgia di tutto il Piemonte di qualche giorno fa».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Terza ondata, il consigliere regionale Rossi: «La sanità privata faccia la sua parte fino in fondo». Nei giorni scorsi sono stati comunicati alla Regione i posti letto messi a disposizione dalle strutture private che, però, sono sensibilmente inferiori rispetto a quelli attivati nel corso della seconda ondata. Il numero di posti letto in capo a strutture private accreditate o convenzionate attivati al 13 marzo in tutto il Piemonnte sono circa 265 in meno di quelli disponibili al 30 novembre: 709 nella terza ondata contro i 974 della seconda, ai quali, però, potrebbero aggiungersi altri 178 dopo il 22 marzo. Sul territorio novarese, l'istituto Maugeri di Veruno al 30 novembre ne aveva a disposizione 147, ora sono 98; invariato, invece, il numero ai Cedri di Fara: 18 al 30 novembre, 18 al 13 marzo. «Un tema sul quale sto predisponendo un’interrogazione, ma porrò la questione, chiedendo la ragione di tale diminuzione - commenta il consigliere regionale Domenico Rossi -. E’ importante che anche il privato contribuisca il più possibile alla risposta del sistema sanitario regionale alla pandemia, perché ogni sforzo che chiediamo al pubblico, oltre a gravare sul personale già stremato,  toglie spazio a visite e altre prestazioni ospedaliere e ambulatoriali del pubblico per cui i cittadini sono costretti a rivolgersi proprio al privato. Serve lungimiranza da parte della Regione e accordi che vadano oltre il tema dei posti letto Covid. Occorre fare il modo che il privato contribuisca alla campagna vaccinale e metta a disposizione le proprie sale operatorie per portare avanti gli interventi chirurgici delle liste di attesa degli ospedali pubblici anche in risposta all’appello dei direttori delle strutture di Chirurgia di tutto il Piemonte di qualche giorno fa».

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