Tocchi in cielo per un Graduation day da record

Oggi pomeriggio è tornata dopo due anni di assenza la festa di laurea dell'Università del Piemonte Orientale. Oltre 9 mila i presenti in piazza Martiri con 2671 neo dottori e dottoresse che hanno completato il loro ciclo di studi dal 2019 a oggi

E’ stato un Graduation day da record quello andato in scena oggi pomeriggio, sabato 11 giugno, a Novara. La festa di laurea dell’Università del Piemonte Orientale è tornata due due anni di forzato stop a causa della pandemia con il tradizionale appuntamento che ha radunato, prima nel centro cittadino e poi in piazza Martiri, qualcosa come nove mila persone, tra neo laureati, parenti, amici, addetti ai lavori e magari semplici curiosi nonostante la giornata decisamente calda.


Numeri alti perché, nella voglia di ritornare alla normalità, non si è voluto ovviamente dimenticare chi ha concluso il proprio percorso di studi da remoto. Ci sono quindi, preceduti dall’alfiere e dalla banda, i neo dottori e dottoresse degli ultimi due anni e mezzo: 2671, è stato confermato, con una menzione particolare per la novarese Francesca Giroldi, laureata a soli 21 anni: anche questo è decisamente un primato.


Ci sono i tre primi cittadini delle città che ospitano l’Ateneo, oltre ad Alessandro Canelli, abituato alle ovazioni di chi gioca in casa, al suo fianco ha voluto anche al momento del saluto i colleghi di Vercelli Andrea Corsaro e di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco proprio per sottolineare «la tripolarità dell’Università. Un ateneo che cresce anno dopo anno, con un incremento delle immatricolazioni che aumentano ogni volta del dieci per cento così come è elevata la possibilità per tanti di trovare immediatamente un’occupazione».


Nel suo discorso il rettore Gian Carlo Avanzi, che da medico ha vissuto in prima persona l’emergenza del Covid in una struttura come il Pronto soccorso, ha invece sostanzialmente invitato i presenti a non abbassare la guardia, «ma prepararci al meglio. E per questo occorre studiare, impegnarsi, lavorare duramente in questi anni di studio; come abbiamo fatto noi come comunità accademica. Come vi siete fatti largo – ha insistito rivolto ai ragazzi e alle ragazze – per giungere a questo traguardo, così dovrete fare altrettanto per vincere le sfide del mondo reale». A conclusione il tradizionale lancio dei tocchi colorati. S, anche per l’Upo è tornata la normalità.

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Tocchi in cielo per un Graduation day da record

Oggi pomeriggio è tornata dopo due anni di assenza la festa di laurea dell’Università del Piemonte Orientale. Oltre 9 mila i presenti in piazza Martiri con 2671 neo dottori e dottoresse che hanno completato il loro ciclo di studi dal 2019 a oggi

E’ stato un Graduation day da record quello andato in scena oggi pomeriggio, sabato 11 giugno, a Novara. La festa di laurea dell’Università del Piemonte Orientale è tornata due due anni di forzato stop a causa della pandemia con il tradizionale appuntamento che ha radunato, prima nel centro cittadino e poi in piazza Martiri, qualcosa come nove mila persone, tra neo laureati, parenti, amici, addetti ai lavori e magari semplici curiosi nonostante la giornata decisamente calda.


Numeri alti perché, nella voglia di ritornare alla normalità, non si è voluto ovviamente dimenticare chi ha concluso il proprio percorso di studi da remoto. Ci sono quindi, preceduti dall’alfiere e dalla banda, i neo dottori e dottoresse degli ultimi due anni e mezzo: 2671, è stato confermato, con una menzione particolare per la novarese Francesca Giroldi, laureata a soli 21 anni: anche questo è decisamente un primato.


Ci sono i tre primi cittadini delle città che ospitano l’Ateneo, oltre ad Alessandro Canelli, abituato alle ovazioni di chi gioca in casa, al suo fianco ha voluto anche al momento del saluto i colleghi di Vercelli Andrea Corsaro e di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco proprio per sottolineare «la tripolarità dell’Università. Un ateneo che cresce anno dopo anno, con un incremento delle immatricolazioni che aumentano ogni volta del dieci per cento così come è elevata la possibilità per tanti di trovare immediatamente un’occupazione».


Nel suo discorso il rettore Gian Carlo Avanzi, che da medico ha vissuto in prima persona l’emergenza del Covid in una struttura come il Pronto soccorso, ha invece sostanzialmente invitato i presenti a non abbassare la guardia, «ma prepararci al meglio. E per questo occorre studiare, impegnarsi, lavorare duramente in questi anni di studio; come abbiamo fatto noi come comunità accademica. Come vi siete fatti largo – ha insistito rivolto ai ragazzi e alle ragazze – per giungere a questo traguardo, così dovrete fare altrettanto per vincere le sfide del mondo reale». A conclusione il tradizionale lancio dei tocchi colorati. S, anche per l’Upo è tornata la normalità.

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