Toelettatori e addestratori: «Il nostro settore non è nemmeno citato nel decreto»

Tra le categorie in fortissima crisi in conseguenza all’emergenza da coronavirus ci sono anche quelle che si occupano delle cura degli animali da compagnia. «Il nostro settore non è nemmeno citato del decreto. Siamo chiusi dal 12 marzo e non sappiamo quando potremo riaprire» racconta Paola Bertolino, titolare della toelettatura L’estetica canina.

 

 

«Mi confronto con i colleghi della zona e di altre regioni – prosegue – ma anche loro non sanno cosa devono fare. Già nell’ultimo periodo, quando era scoppiata l’emergenza, avevamo messo in atto alcune precauzioni posizionando un plexiglass dove c’è la cassa e disinfettando tutte le superfici. Lavoriamo in sicurezza e solo su appuntamento, faremmo entrare una persona per volta e soprattutto i nostri “clienti” sono tutti a quattro zampe, quindi noi siamo pronti per riaprire. Questa situazione, anche dal punto di vista psicologico è devastante. Riesco appena a pagare l’affitto del negozio, ma per il resto le perdite sono totali».

Gli stessi dubbi sono di Sara Invernizzi, titolare del campo di addestramento Gli amici di Diana chiuso da metà marzo: «Il benessere degli animali non può essere messo in secondo piano – spiega -. Ricevo ogni giorno telefonate da parte di padroni di cani, sopratutto quelli grandi, che ringhiano e abbaiano tutto il giorno. Sono cani abituati a fare attività quotidiana e questa reclusione è devastante con conseguenti problematiche anche a livello famigliare. Non so quando potrò riaprire, ma sicuramente non potrò accogliere tutti i cani da subito: dovrò fare un inserimento speciale per quelli che hanno avuto problemi in questo periodo. Ho anche scritto al sindaco di Novara per sottoporgli il problema: mi ha risposto che oggi ne avrebbe parlato durante la riunione in prefettura».

 

 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Una risposta

  1. Ha ragione, I cani sono parte della famiglia e come tali seguono le pulizie come noi umani. Quindi sarebbe giusto che possano essere lavati proprio perchè igienicamente devono essere perfetti. Poi il rapporto tra il toellattore e il cane è a mio avviso, uno ad uno e non ci sono altre persone. Potrebbero gli stessi toelettatori andare a prendere il cane a casa e riportarlo. Perché altre categorie più esposte lo fanno e i toelettatori no? Auguro che venga sanata questa anomalia al più presto e che queste persone possano tornare a lavorare nelle loro piccole attività.

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Toelettatori e addestratori: «Il nostro settore non è nemmeno citato nel decreto»

Tra le categorie in fortissima crisi in conseguenza all’emergenza da coronavirus ci sono anche quelle che si occupano delle cura degli animali da compagnia. «Il nostro settore non è nemmeno citato del decreto. Siamo chiusi dal 12 marzo e non sappiamo quando potremo riaprire» racconta Paola Bertolino, titolare della toelettatura L’estetica canina.

 

 

«Mi confronto con i colleghi della zona e di altre regioni – prosegue – ma anche loro non sanno cosa devono fare. Già nell’ultimo periodo, quando era scoppiata l’emergenza, avevamo messo in atto alcune precauzioni posizionando un plexiglass dove c’è la cassa e disinfettando tutte le superfici. Lavoriamo in sicurezza e solo su appuntamento, faremmo entrare una persona per volta e soprattutto i nostri “clienti” sono tutti a quattro zampe, quindi noi siamo pronti per riaprire. Questa situazione, anche dal punto di vista psicologico è devastante. Riesco appena a pagare l’affitto del negozio, ma per il resto le perdite sono totali».

Gli stessi dubbi sono di Sara Invernizzi, titolare del campo di addestramento Gli amici di Diana chiuso da metà marzo: «Il benessere degli animali non può essere messo in secondo piano – spiega -. Ricevo ogni giorno telefonate da parte di padroni di cani, sopratutto quelli grandi, che ringhiano e abbaiano tutto il giorno. Sono cani abituati a fare attività quotidiana e questa reclusione è devastante con conseguenti problematiche anche a livello famigliare. Non so quando potrò riaprire, ma sicuramente non potrò accogliere tutti i cani da subito: dovrò fare un inserimento speciale per quelli che hanno avuto problemi in questo periodo. Ho anche scritto al sindaco di Novara per sottoporgli il problema: mi ha risposto che oggi ne avrebbe parlato durante la riunione in prefettura».

 

 

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