Tra un mese inizia la scuola: «Impossibile avere tutti gli studenti in presenza»

A un mese dall’inizio dell’anno scolastico (la campanella suonerà il 14 settembre) la situazione degli edifici scolastici di competenza della provincia di Novara sembra essere meno problematica rispetto a quella del resto del Piemonte. «Le richieste che abbiamo ricevuto dai dirigenti scolastici riguardano principalmente la sistemazione dei servizi igienici e l’adeguamento di ingressi e uscite in più punti degli edifici per evitare assembramenti – spiega il consigliere provinciale delegato Andrea Crivelli -. Per questo motivo i nostri professionisti stanno completando i sopralluoghi e appena dopo Ferragosto saremo in grado di affidare i lavori in pochi giorni. La situazione, dunque, non è così drammatica come si ipotizzava in un primo momento: le scuole si stanno organizzano bene al loro interno; l’esempio dell’Omar che ha preso in considerazione tutti gli spazi disponibili compresi i laboratori e del liceo Bellini dove è stata posta una segnaletica intelligente mi fa ben sperare».

 

 

La spesa messa a disposizione è quella già comunicata qualche settimana fa: 750 mila euro stanziati a metà luglio «più qualche decina di migliaia di euro – prosegue Crivelli -. Non credo, comunque, che i lavori potranno essere completati per l’inizio della scuola, ma ragionevolmente penso che saranno conclusi nelle prime settimane di ottobre. Si tratta di adeguamenti che resteranno nel tempo, ma comunque di modesta entità che da una parte consentiranno ai ragazzi di toranre a scuola, ma contemporaneamente di proseguire parte delle lezioni on line. Finchè rimarranno in vigore queste normative sul distanziamento, sarà impossibile riportare tutti gli studenti in presenza: dovremmo costruire nuove scuole e questo non è ipotizzabile».

Il problema principale resta quello delle palestre: «Come avevo già dichiarato – continua il consigliere – non le utilizzeremo come aule, ma rimane l’incognita sulle ore di educazione fisica. Non potranno esserci due classi in presenza, questo implicherà una turnazione. Per l’autunno e la primavera si cercherà di usare il più possibile gli spazi esterni. Siamo stati lungimiranti quando abbiamo pensato di trasformare in palestra la ex falegnameria dell’Omar, il problema è che nella migliore delle ipotesi sarà pronta il prossimo anno. Avessimo potuto prevedere una pandemia di questo genere, avremmo accelerato i tempi».

Per quanto riguarda i tanto discussi banchi girevoli, la Provincia non ne ha evidenza: «Le scuole possono fare richiesta direttamente al ministero – spiega Crivelli – so che qualcuno ha portato avanti la domanda, ma le scuole novaresi sono già tutte dotate di banchi singoli dunque non credo che ne vedremo molti di questo ultimo modello».

Ma se le scuole si stanno attrezzando per garantire le distanze di sicurezza all’interno degli edifici, la preoccupazione di Crivelli è rivolta a ciò che succede fuori dalla scuola: «La responsabilità della Provincia e dei dirigenti è quella di tenere separati gli studenti quando sono a scuola, ma è abbastanza inutile se prima di entrare o quando escono si assembrano, ad esempio, alla fermata dell’autobus. Questi sono tutti aspetti che dovranno essere valutati e lo si potrà fare soltanto con il buon senso».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Tra un mese inizia la scuola: «Impossibile avere tutti gli studenti in presenza»

A un mese dall’inizio dell’anno scolastico (la campanella suonerà il 14 settembre) la situazione degli edifici scolastici di competenza della provincia di Novara sembra essere meno problematica rispetto a quella del resto del Piemonte. «Le richieste che abbiamo ricevuto dai dirigenti scolastici riguardano principalmente la sistemazione dei servizi igienici e l’adeguamento di ingressi e uscite in più punti degli edifici per evitare assembramenti – spiega il consigliere provinciale delegato Andrea Crivelli -. Per questo motivo i nostri professionisti stanno completando i sopralluoghi e appena dopo Ferragosto saremo in grado di affidare i lavori in pochi giorni. La situazione, dunque, non è così drammatica come si ipotizzava in un primo momento: le scuole si stanno organizzano bene al loro interno; l’esempio dell’Omar che ha preso in considerazione tutti gli spazi disponibili compresi i laboratori e del liceo Bellini dove è stata posta una segnaletica intelligente mi fa ben sperare».

 

 

La spesa messa a disposizione è quella già comunicata qualche settimana fa: 750 mila euro stanziati a metà luglio «più qualche decina di migliaia di euro – prosegue Crivelli -. Non credo, comunque, che i lavori potranno essere completati per l’inizio della scuola, ma ragionevolmente penso che saranno conclusi nelle prime settimane di ottobre. Si tratta di adeguamenti che resteranno nel tempo, ma comunque di modesta entità che da una parte consentiranno ai ragazzi di toranre a scuola, ma contemporaneamente di proseguire parte delle lezioni on line. Finchè rimarranno in vigore queste normative sul distanziamento, sarà impossibile riportare tutti gli studenti in presenza: dovremmo costruire nuove scuole e questo non è ipotizzabile».

Il problema principale resta quello delle palestre: «Come avevo già dichiarato – continua il consigliere – non le utilizzeremo come aule, ma rimane l’incognita sulle ore di educazione fisica. Non potranno esserci due classi in presenza, questo implicherà una turnazione. Per l’autunno e la primavera si cercherà di usare il più possibile gli spazi esterni. Siamo stati lungimiranti quando abbiamo pensato di trasformare in palestra la ex falegnameria dell’Omar, il problema è che nella migliore delle ipotesi sarà pronta il prossimo anno. Avessimo potuto prevedere una pandemia di questo genere, avremmo accelerato i tempi».

Per quanto riguarda i tanto discussi banchi girevoli, la Provincia non ne ha evidenza: «Le scuole possono fare richiesta direttamente al ministero – spiega Crivelli – so che qualcuno ha portato avanti la domanda, ma le scuole novaresi sono già tutte dotate di banchi singoli dunque non credo che ne vedremo molti di questo ultimo modello».

Ma se le scuole si stanno attrezzando per garantire le distanze di sicurezza all’interno degli edifici, la preoccupazione di Crivelli è rivolta a ciò che succede fuori dalla scuola: «La responsabilità della Provincia e dei dirigenti è quella di tenere separati gli studenti quando sono a scuola, ma è abbastanza inutile se prima di entrare o quando escono si assembrano, ad esempio, alla fermata dell’autobus. Questi sono tutti aspetti che dovranno essere valutati e lo si potrà fare soltanto con il buon senso».

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