Un traffico illecito di rifiuti metallici tra il Novarese, il Vercellese, Verbania e la Svizzera è stato scoperto dai carabinieri forestali di Novara, con il supporto di militari dipendenti dai gruppi di Biella e Verbania, e con il coordinamento della Procura della Repubblica di Novara.
I militari, a seguito di indagini condotte dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Novara, hanno perquisito due abitazioni private e sei sedi legali e operative di ditte attive nel commercio di metalli. I carabinieri della forestale hanno individuato un capannone nel territorio del comune di Gattico, attorno al quale si registravano movimenti sospetti di mezzi che conferivano o prelevavano rifiuti metallici. Il sito è risultato senza le autorizzazioni ambientali necessarie.
Gli approfondimenti investigativi, anche con l’ausilio di telecamere, hanno accertato come il capannone fosse utilizzato da due ditte facenti capo a due cittadini italiani residenti in provincia di Novara che gestivano una fitta rete di commerci illeciti di metalli, principalmente rame, acciaio e ferro. A insospettire i militari anche il fatto che molti dei mezzi che gravitavano attorno al capannone avessero targa svizzera.
Le perquisizioni hanno riguardato le abitazioni private dei presunti responsabili, le sedi delle società novaresi coinvolte e due impianti in provincia di Vercelli e Verbania che risultavano avere rapporti commerciali con le stesse società. Il materiale sequestrato (apparati informatici, smartphone e documentazione che attestava le operazioni di commercio di rifiuti metallici) viene analizzato dai carabinieri per individuare ulteriori persone e ditte coinvolte nell’ipotesi di gestione illecita e accertare ulteriori ipotesi di reato.