Trapiantato di rene 18 anni fa, festeggia mezzo secolo di attività sportiva

Roberto Cantoni è stato premiato dal Comune di Novara per il traguardo raggiunto

Diciotto anni fa ha subito un trapianto di rene e oggi festeggia mezzo secolo di attività sportiva agonistica. Roberto Cantoni era stato operato nella struttura nefrologia-trapianto di rene (diretta dal prof. Vincenzo Cantaluppi) dell’ospedale Maggiore ed è stato premiato dal Comune di Novara per il traguardo raggiunto.

«Nel 1992, quando ho iniziato la dialisi, ho dovuto scegliere se fare il malato o vivere: il giorno dopo la prima dialisi ero in piscina a insegnare sub e nuoto» ricorda Cantoni, delegato della sezione novarese di Aned, Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto.

«La storia sportiva di Roberto Cantoni – afferma Cantaluppi – ci dà lo spunto per sottolineare una volta ancora l’importanza dell’attività fisica per i pazienti con insufficienza renale cronica avanzata e portatori di trapianto renale. Il mantenimento di una vita attiva, infatti, insieme ad una dieta equilibrata, la capacità di ridurre gli eventi di stress e l’importanza della socializzazione rappresentano elementi integranti per raggiungere una qualità di vita migliore per questa tipologia di pazienti fragili. In particolare, nell’ambito dei pazienti trapiantati, l’attività fisica permette di limitare il rischio di eventi cardiovascolari e di deficit cognitivo, oltre che contribuire all’aumento dell’emivita dei reni trapiantati grazie al migliore controllo di fattori coinvolti nella progressione della perdita della funzione renale come ipertensione, diabete e il nostro reparto, insieme alla Rete Nefrologica Regionale è sempre al fianco di Aned in alcune iniziative rivolte ad aumentare la conoscenza e la partecipazione a programmi di attività fisica, come il fitwalking, per i pazienti dializzati e trapiantati».

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Trapiantato di rene 18 anni fa, festeggia mezzo secolo di attività sportiva

Roberto Cantoni è stato premiato dal Comune di Novara per il traguardo raggiunto

Diciotto anni fa ha subito un trapianto di rene e oggi festeggia mezzo secolo di attività sportiva agonistica. Roberto Cantoni era stato operato nella struttura nefrologia-trapianto di rene (diretta dal prof. Vincenzo Cantaluppi) dell’ospedale Maggiore ed è stato premiato dal Comune di Novara per il traguardo raggiunto.

«Nel 1992, quando ho iniziato la dialisi, ho dovuto scegliere se fare il malato o vivere: il giorno dopo la prima dialisi ero in piscina a insegnare sub e nuoto» ricorda Cantoni, delegato della sezione novarese di Aned, Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto.

«La storia sportiva di Roberto Cantoni – afferma Cantaluppi – ci dà lo spunto per sottolineare una volta ancora l’importanza dell’attività fisica per i pazienti con insufficienza renale cronica avanzata e portatori di trapianto renale. Il mantenimento di una vita attiva, infatti, insieme ad una dieta equilibrata, la capacità di ridurre gli eventi di stress e l’importanza della socializzazione rappresentano elementi integranti per raggiungere una qualità di vita migliore per questa tipologia di pazienti fragili. In particolare, nell’ambito dei pazienti trapiantati, l’attività fisica permette di limitare il rischio di eventi cardiovascolari e di deficit cognitivo, oltre che contribuire all’aumento dell’emivita dei reni trapiantati grazie al migliore controllo di fattori coinvolti nella progressione della perdita della funzione renale come ipertensione, diabete e il nostro reparto, insieme alla Rete Nefrologica Regionale è sempre al fianco di Aned in alcune iniziative rivolte ad aumentare la conoscenza e la partecipazione a programmi di attività fisica, come il fitwalking, per i pazienti dializzati e trapiantati».

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