Colto sul fatto mentre un anziano automobilista gli stava consegnando 400 euro come risarcimento del finto danno subito. Per la truffa dello specchietto avvenuta il 12 febbraio scorso a Trecate è stato processato per direttissima un trentaduenne residente a Siracusa, condannato in abbreviato a 6 mesi di reclusione, con il riconoscimento dell’attenuante del risarcimento alla vittima. Il pm aveva chiesto 2 anni, la difesa il proscioglimento ritenendo che non fosse un caso in cui bisognasse procedere d’ufficio.
Il fatto era accaduto in mattinata nella centralissima corso Roma, dove il trentaduenne in trasferta, con numerosi precedenti legati a una delle truffe più note e diffuse, aveva preso di mira un anziano pensionato, cercando di raggirarlo con l’ormai classico trucco di presunti danni causati allo specchietto della auto. Questo tipo di truffa viene messo in atto da malviventi che, circolando a bordo di un’autovettura, individuano una potenziale vittima, simulano un sinistro stradale con conseguente danneggiamento dello specchietto retrovisore e, dopo una preliminare richiesta di coinvolgimento delle assicurazioni, richiedono una somma di denaro per un risarcimento immediato del finto danno e una chiusura bonaria della controversia. Così stava avvenendo anche a Trecate: ma gli agenti della polizia locale trecatese stavano già tenendo sotto osservazione il truffatore, che, da qualche giorno, era stato tra l’altro notato anche da alcuni cittadini mentre percorreva in auto le vie trecatesi, presumibilmente alla ricerca di potenziali vittime. Lo avevano seguito a distanza, controllandone i movimenti, accertandone le intenzioni e arrestandolo in flagranza.