Aveva fatto razzia sulle auto e i furgoni parcheggiati in strada. Quando gli agenti l’avevano sorpreso a forzare una vettura vicino alla stazione di Trecate, non potevano pensare che a casa – così è emerso poi nella perquisizione – ci fosse una refurtiva fatta di una ventina di computer portatili, cellulari, e tablet. Processato per direttissima per l’arresto dello scorso 29 gennaio, M.A., algerino di 39 anni domiciliato a Trecate, ha patteggiato in tribunale la pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione. Il giudice ha già disposto il nullaosta all’espulsione, vista la condizione di irregolarità sul territorio.
La mattina dei fatti, quando stava armeggiando vicino a una macchina, alla vista della pattuglia della polizia locale aveva provato a scappare, inutilmente. Gli agenti l’avevano subito fermato. E, proprio mentre lo accompagnavano al comando di viale Cicogna, almeno altre due persone erano andate a denunciare il furto di materiale a bordo della propria vettura. Da qui la decisione di procedere a una perquisizione domiciliare: nell’alloggio che l’uomo condivide con un amico sono stati trovati e sequestrati smartphone, pc portatili, macchine fotografiche, cuffie, attrezzi da cantiere fra cui diversi trapani, probabilmente rubati ad artigiani e operai dai loro furgoni. Anche il coinquilino è stato denunciato a piede libero per ricettazione