Tribunale di Novara, prima direttissima in videoconferenza

Tribunale di Novara,  prima direttissima in video conferenza. Grazie al protocollo stipulato tra Tribunale, Procura, Camera Penale, Ordine degli Avvocati, Questura e Carabinieri, questa mattina a Novara, prima città del Piemonte, è stata fatta la prima udienza di convalida in video conferenza per un arresto per il quale non è prevista la misura della custodia cautelare in carcere (in questo caso il protocollo è già attivo).

 

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Giudice, pubblico ministero e avvocato difensore, ciascuno nel proprio ufficio, collegati attraverso un’apposita piattaforma, hanno svolto l’udienza a carico di un uomo (a sua volta in collegamento da remoto dalla sala appositamente allestita al comando provinciale dei carabinieri), di nazionalità albanese, arrestato ieri dai carabinieri con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente anche a fini di spaccio.

Si tratta di un protocollo, immediatamente accolto dal procuratore capo di Novara, cui hanno garantito massima collaborazione Questura e Carabinieri, che è stato  attivato ad esclusivo beneficio della salute pubblica e la cui applicazione è limitata al periodo dell’emergenza sanitaria.

A margine, per dovere di cronaca, l’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto la misura dell’obbligo di dimora rinviando l’udienza per direttissima a settembre.

(Nell’immagine il pubblico ministero Mario Andrigo collegato in video conferenza)

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Daniela Fornara

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Una risposta

  1. Grandi! La necessità sta facendo fare passi da gigante all’utilizzo delle tecnologie. Cerchiamo di trovare gli aspetti positivi (o meno negativi) di questa grave crisi.

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Tribunale di Novara, prima direttissima in videoconferenza

Tribunale di Novara,  prima direttissima in video conferenza. Grazie al protocollo stipulato tra Tribunale, Procura, Camera Penale, Ordine degli Avvocati, Questura e Carabinieri, questa mattina a Novara, prima città del Piemonte, è stata fatta la prima udienza di convalida in video conferenza per un arresto per il quale non è prevista la misura della custodia cautelare in carcere (in questo caso il protocollo è già attivo).

 

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Giudice, pubblico ministero e avvocato difensore, ciascuno nel proprio ufficio, collegati attraverso un’apposita piattaforma, hanno svolto l’udienza a carico di un uomo (a sua volta in collegamento da remoto dalla sala appositamente allestita al comando provinciale dei carabinieri), di nazionalità albanese, arrestato ieri dai carabinieri con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente anche a fini di spaccio.

Si tratta di un protocollo, immediatamente accolto dal procuratore capo di Novara, cui hanno garantito massima collaborazione Questura e Carabinieri, che è stato  attivato ad esclusivo beneficio della salute pubblica e la cui applicazione è limitata al periodo dell’emergenza sanitaria.

A margine, per dovere di cronaca, l’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto la misura dell’obbligo di dimora rinviando l’udienza per direttissima a settembre.

(Nell’immagine il pubblico ministero Mario Andrigo collegato in video conferenza)

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