Nel corso degli anni, a più riprese, le ha fatto bonifici in cambio di consigli alimentari e rituali magici, in particolare la «benedizione» di biancheria intima. Un totale di oltre 130 mila euro. Poi, messo sul lastrico da quei pagamenti, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine e denunciare la sedicente maga per truffa: i consigli erano serviti a ben poco. La denuncia di un pensionato settantenne di Novara ha così portato al rinvio a giudizio di una donna di 75 anni residente a Peschiera Borromeo (Milano), che sarà processata a settembre al tribunale di Lodi, competente per territorio.
Nel 2014 il novarese era approdato in Lombardia perché alla «santona» di Peschiera si rivolgeva già sua madre in passato. Aveva alcuni problemi di salute, in particolare l’intestino pigro, e voleva risolverli andando oltre la medicina tradizionale. Arrivato nella cittadina a sud di Milano, però, aveva scoperto che nel frattempo la donna era morta. Lo aveva accolto però una famigliare, che sosteneva di aver ereditato il libro delle benedizioni. Così erano iniziati gli incontri. In cambio di consigli e rituali lui le aveva consegnato circa 132 mila euro in tre anni. Per poter pagare aveva addirittura aperto un finanziamento, pressato dalle minacce velate della donna: lei sosteneva di poter fare sì del bene ma, in occorrenza, anche del male. Probabilmente, questa è l’ipotesi sostenuta dall’autorità giudiziaria di Lodi, la santona si era resa conto che si trovava di fronte a una persona, debole, vulnerabile. Gli aveva fatto bere anche dell’acqua benedetta e indossare una particolare biancheria. Il pensionato di Novara aveva addirittura creduto al fatto che lei non si sarebbe trattenuta nulla delle somme versate, ma che avrebbe dato tutto ai poveri. Così, almeno, gli diceva. Quando si è accorto che nulla era cambiato, e stanco delle continue richieste di soldi, l’uomo era andato dai carabinieri.
La donna si difende dicendo di non essersi mai attribuita la qualifica di maga, che col novarese era soltanto amica e che gli aveva consigliato l’uso di normali integratori, come quelli che si trovano in un qualsiasi supermercato. Tant’è che inizialmente il fascicolo era stato archiviato. La vittima, però, aveva fatto opposizione e il gip ha disposto ulteriori indagini.