Ultimatum di Cirio a Est Sesia: «Ritiri delibera su riduzione acqua altrimenti ricorso al Tar»

Il presidente della Regione ha incontrato a Vicolungo gli agricoltori del novarese. Oltre 200 aziende si sono schierate contro il documento del consorzio

Una lettera al presidente di Est Sesia per il ritiro della delibera che stabilisce la ripartizione e la turnazione delle acque irrigue in caso di emergenza idrica. È quanto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha promesso questa sera, 17 aprile, agli agricoltori del territorio durante l’incontro alla cascina Gargarengo di Vicolungo.

Circa duecento le aziende che hanno sottoscritto un documento, consegnato oggi al governatore, in totale disaccordo con il regolamento del consorzio approvato dall’assemblea dei delegati il 4 aprile con 58 voti favorevoli, 14 contrari e 8 astenuti. In caso di riduzione della disponibilità di acqua del 70%, il 20% sarà destinato alle code (Lomellina) e il 10% agli imbocchi (Novarese) con una turnazione – per il novarese – di 5/6 giorni o 7/8 giorni a seconda dell’emergenza. Con una riduzione dall’80% in su spetterà al responsabile dell’ufficio idrometrico di Est Sesia gestire la situazione in autonomia.

«Domani (18 aprile, ndr) scriverò al presidente di Est Sesia per chiedere il ritiro entro sette giorni di una delibera ingiusta che limita la distribuzione dell’acqua – ha dichiarato Cirio -. Se il consorzio accetterà con la volontà di sedersi intorno a un tavolo di confronto, la Regione si farà garante di una soluzione. Se invece la risposta sarà negativa, faremo ricorso al Tar tenendo conto del fatto che è prevista la sospensiva. Lo facciamo con assoluta determinazione e con forza, difendendo gli interessi dell’agricoltura piemontese: se è vero che l’acqua è di tutti, allora è anche nostra».

Il governatore ha poi ricordato che «la Regione ha pagato 8 milioni di debiti del consorzio per i lavori sui canali dopo l’alluvione. Questa presa di posizione non deve essere letta come un atto punitivo nei confronti degli agricoltori lombardi, altrimenti sarebbe la guerra dei poveri, ma questa situazione non può andare a danno dei risicoltori piemontesi. Commissariare il consorzio (come suggerito da uno degli agricoltori presenti, ndr) non è nelle nostre intenzioni: è un atto che prevede anche il sostegno di Regione Lombardia ed è improbabile che questo possa accadere».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Una lettera al presidente di Est Sesia per il ritiro della delibera che stabilisce la ripartizione e la turnazione delle acque irrigue in caso di emergenza idrica. È quanto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha promesso questa sera, 17 aprile, agli agricoltori del territorio durante l’incontro alla cascina Gargarengo di Vicolungo.

Circa duecento le aziende che hanno sottoscritto un documento, consegnato oggi al governatore, in totale disaccordo con il regolamento del consorzio approvato dall’assemblea dei delegati il 4 aprile con 58 voti favorevoli, 14 contrari e 8 astenuti. In caso di riduzione della disponibilità di acqua del 70%, il 20% sarà destinato alle code (Lomellina) e il 10% agli imbocchi (Novarese) con una turnazione – per il novarese – di 5/6 giorni o 7/8 giorni a seconda dell’emergenza. Con una riduzione dall’80% in su spetterà al responsabile dell’ufficio idrometrico di Est Sesia gestire la situazione in autonomia.

«Domani (18 aprile, ndr) scriverò al presidente di Est Sesia per chiedere il ritiro entro sette giorni di una delibera ingiusta che limita la distribuzione dell’acqua – ha dichiarato Cirio -. Se il consorzio accetterà con la volontà di sedersi intorno a un tavolo di confronto, la Regione si farà garante di una soluzione. Se invece la risposta sarà negativa, faremo ricorso al Tar tenendo conto del fatto che è prevista la sospensiva. Lo facciamo con assoluta determinazione e con forza, difendendo gli interessi dell’agricoltura piemontese: se è vero che l’acqua è di tutti, allora è anche nostra».

Il governatore ha poi ricordato che «la Regione ha pagato 8 milioni di debiti del consorzio per i lavori sui canali dopo l’alluvione. Questa presa di posizione non deve essere letta come un atto punitivo nei confronti degli agricoltori lombardi, altrimenti sarebbe la guerra dei poveri, ma questa situazione non può andare a danno dei risicoltori piemontesi. Commissariare il consorzio (come suggerito da uno degli agricoltori presenti, ndr) non è nelle nostre intenzioni: è un atto che prevede anche il sostegno di Regione Lombardia ed è improbabile che questo possa accadere».

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