Un IV Novembre ancora nel ricordo del Milite ignoto

Celebrata con la tradizionale cerimonia al Monumento ai Caduti la giornata che ricorda la conclusione del primo conflitto mondiale. Il sindaco Canelli: «La memoria è sacra e i giovani dovranno impegnarsi in un'altra battaglia, quella ambientale ed ecologica»

Il IV Novembre, Giornata dell’Unità nazionale, delle Forze armate, del combattente, del decorato e dell’orfano di guerra, è stato ricordato questa mattina anche a Novara con la tradizionale cerimonia al Monumento dell’Allea che ha visto la deposizione di corone d’alloro da parte della Prefettura, della Provincia di Novara, del Comune capoluogo, del Presidio militare e dell’associazione Combattenti e reduci. Ma il IV Novembre riveste quest’anno un significato particolare, perché proprio un secolo fa in questo giorno la salma di un soldato ignoto caduto nel terribile conflitto 1915-’18 trovava la sua sepoltura a Roma presso il Monumento a Vittorio Emanuele II, diventato da quel momento “Altare della Patria”. E anche nella cerimonia novarese di questa mattina, come ha ricordato il presidente della locale sezione dell’associazione Combattenti e reduci Carlo Malvisi, ha visto la presenza di un figurante “velato”, a simboleggiare l’ignoto caduto.


Dopo il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella letto dal comandante del presidio militare, colonnello Marco Mastroberti, si sono susseguiti i previsti interventi istituzionali: «Una festa di fondamentale importanza – ha detto il sindaco Alessandro Canelli – perchè ricorda tutti i principi fondamentali sui quali tutti noi cittadini dobbiamo impegnarci. E’ una festa dalla quale dobbiamo trarre anche utili lezioni: quella dell’importasnza della memoria, che serve per poter trasmettere alle nuove generazioni diversi principi, ma anche per poter trarre insegnamento da quelli che sono stati gli errori del passato. La memoria è sacra e non deve essere sfregiata. La seconda importanza è quella dell’esempio che hanno dato tante persone per poter consentire alle nuove generazioni di poter vivere meglio di come si viveva in passato, E deve essere anche un insegnamento per coloro che stanno conducendo le loro battaglie oggi», dalle missioni di pace all’emergenza sanitaria, «affrontata dal personale sanitario e dalle Forze dell’ordine sino ai volontari». In ultimo un pensiero anche ai giovani, ai ragazzi: «Loro avranno un peso importante anche in un’altra battaglia, quella ambientale ed ecologica dalla quale dipende il futuro delle nuove generazioni».


Richiami alla situazione pandemica e all’impegno sostenuto in questi mesi anche da uomini e donne in divisa sono stati sottolineati anche nell’intervento del consigliere provinciale Andrea Bricco e in quello del generale Dario Cerniglia, presdiente di Assoarma. Infine, come di consueto, una sorta di passaggio del testimone generazionale, con la lettura di componimenti da parte di giovani studenti novaresi della Consulta provinciale. Compito quest’anno assolto da Agnese Binatti del Bonfantini, Matteo Bolognini e Matteo Fragola dell’Itis Omar.

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Un IV Novembre ancora nel ricordo del Milite ignoto

Celebrata con la tradizionale cerimonia al Monumento ai Caduti la giornata che ricorda la conclusione del primo conflitto mondiale. Il sindaco Canelli: «La memoria è sacra e i giovani dovranno impegnarsi in un’altra battaglia, quella ambientale ed ecologica»

Il IV Novembre, Giornata dell’Unità nazionale, delle Forze armate, del combattente, del decorato e dell’orfano di guerra, è stato ricordato questa mattina anche a Novara con la tradizionale cerimonia al Monumento dell’Allea che ha visto la deposizione di corone d’alloro da parte della Prefettura, della Provincia di Novara, del Comune capoluogo, del Presidio militare e dell’associazione Combattenti e reduci. Ma il IV Novembre riveste quest’anno un significato particolare, perché proprio un secolo fa in questo giorno la salma di un soldato ignoto caduto nel terribile conflitto 1915-’18 trovava la sua sepoltura a Roma presso il Monumento a Vittorio Emanuele II, diventato da quel momento “Altare della Patria”. E anche nella cerimonia novarese di questa mattina, come ha ricordato il presidente della locale sezione dell’associazione Combattenti e reduci Carlo Malvisi, ha visto la presenza di un figurante “velato”, a simboleggiare l’ignoto caduto.


Dopo il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella letto dal comandante del presidio militare, colonnello Marco Mastroberti, si sono susseguiti i previsti interventi istituzionali: «Una festa di fondamentale importanza – ha detto il sindaco Alessandro Canelli – perchè ricorda tutti i principi fondamentali sui quali tutti noi cittadini dobbiamo impegnarci. E’ una festa dalla quale dobbiamo trarre anche utili lezioni: quella dell’importasnza della memoria, che serve per poter trasmettere alle nuove generazioni diversi principi, ma anche per poter trarre insegnamento da quelli che sono stati gli errori del passato. La memoria è sacra e non deve essere sfregiata. La seconda importanza è quella dell’esempio che hanno dato tante persone per poter consentire alle nuove generazioni di poter vivere meglio di come si viveva in passato, E deve essere anche un insegnamento per coloro che stanno conducendo le loro battaglie oggi», dalle missioni di pace all’emergenza sanitaria, «affrontata dal personale sanitario e dalle Forze dell’ordine sino ai volontari». In ultimo un pensiero anche ai giovani, ai ragazzi: «Loro avranno un peso importante anche in un’altra battaglia, quella ambientale ed ecologica dalla quale dipende il futuro delle nuove generazioni».


Richiami alla situazione pandemica e all’impegno sostenuto in questi mesi anche da uomini e donne in divisa sono stati sottolineati anche nell’intervento del consigliere provinciale Andrea Bricco e in quello del generale Dario Cerniglia, presdiente di Assoarma. Infine, come di consueto, una sorta di passaggio del testimone generazionale, con la lettura di componimenti da parte di giovani studenti novaresi della Consulta provinciale. Compito quest’anno assolto da Agnese Binatti del Bonfantini, Matteo Bolognini e Matteo Fragola dell’Itis Omar.

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