Un IV Novembre «che deve servire anche a tracciare una strada»

Gli interventi del sindaco Canelli, del consigliere delegato della Provincia Gigantino e del presidente di Assoarma Li Causi questa mattina al Monumento ai Caduti lungo l'Allea in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate

La Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, nell’anniversario della conclusione del primo conflitto mondiale e oggi celebrato come memoria di tanti sacrifici ma di rispetto per i nuovi compiti dei nostri soldati nel contesto contemporaneo, è stato ricordato stamattina, lunedì 4 novembre, con la tradizionale cerimonia al Monumento ai Caduti lungo l’Allea.

Dopo la deposizione di corone d’alloro da parte di Comune, Provincia. Prefettura, Presidio e Assoarma e la lettura del messaggio del presidente della Repubblica letto dal comandante del Presidio, colonnello Antonio Corrado, hanno preso la parola per i consueti indirizzi di saluto il sindaco Alessandro Canelli, il consigliere delegato della Provincia Mauro Gigantino e il presidente di Assoarma Giuseppe Li Causi. Il primo cittadino ha ricordato la data come anniversario della conclusione della Prima guerra mondiale, una festa «che celebra l’Unità della Nazione dopo un lungo percorso caratterizzato da grandi sacrifici. Oggi celebriamo dei valori che interessano anche la nostra quotidianità».


«Un altro principio fondamentale – ha aggiunto – è quello legato al senso del dovere, fondamentale per avere una comunità migliore. Una ricorrenza che non serve solo a ricordare, ma anche a tracciare una strada, un modo di vivere e di rapportarsi con gli altri».


Di giornata «dove dobbiamo sentirci tutti italiani» ha parlato Gigantino, di «ritrovo e memoria» di quegli eventi lontani ormai oltre un secolo, «ma anche per onorare le nostre Forze armate, sempre pronte nei loro molteplici compiti, sul territorio nazionale come nelle missioni di pace all’estero», concludendo che «l’uniforme deve essere sempre rispettata, per primo chi la indossa, onorandola come chi la indossata prima di lui».


«Le immagini e le storie dei nostri caduti non devono essere dimenticate – ha detto invece Li Causi – Il loro sacrificio deve spronarci a promuovere la pace, la giustizia e la solidarietà, soprattutto in momenti di sfide globali e di frammentazioni sociali. Ancora oggi è importante ricordare il significato di Unità». Infine l’invito a una riflessione: «Quella di oggi è molto più di una semplice giornata di celebrazione, ma per rinnovare il nostro impegno per un mondo in cui la pace possa regnare sovrana e ogni individuo vivere con dignità».

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Un IV Novembre «che deve servire anche a tracciare una strada»

Gli interventi del sindaco Canelli, del consigliere delegato della Provincia Gigantino e del presidente di Assoarma Li Causi questa mattina al Monumento ai Caduti lungo l’Allea in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate

La Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, nell’anniversario della conclusione del primo conflitto mondiale e oggi celebrato come memoria di tanti sacrifici ma di rispetto per i nuovi compiti dei nostri soldati nel contesto contemporaneo, è stato ricordato stamattina, lunedì 4 novembre, con la tradizionale cerimonia al Monumento ai Caduti lungo l’Allea.

Dopo la deposizione di corone d’alloro da parte di Comune, Provincia. Prefettura, Presidio e Assoarma e la lettura del messaggio del presidente della Repubblica letto dal comandante del Presidio, colonnello Antonio Corrado, hanno preso la parola per i consueti indirizzi di saluto il sindaco Alessandro Canelli, il consigliere delegato della Provincia Mauro Gigantino e il presidente di Assoarma Giuseppe Li Causi. Il primo cittadino ha ricordato la data come anniversario della conclusione della Prima guerra mondiale, una festa «che celebra l’Unità della Nazione dopo un lungo percorso caratterizzato da grandi sacrifici. Oggi celebriamo dei valori che interessano anche la nostra quotidianità».


«Un altro principio fondamentale – ha aggiunto – è quello legato al senso del dovere, fondamentale per avere una comunità migliore. Una ricorrenza che non serve solo a ricordare, ma anche a tracciare una strada, un modo di vivere e di rapportarsi con gli altri».


Di giornata «dove dobbiamo sentirci tutti italiani» ha parlato Gigantino, di «ritrovo e memoria» di quegli eventi lontani ormai oltre un secolo, «ma anche per onorare le nostre Forze armate, sempre pronte nei loro molteplici compiti, sul territorio nazionale come nelle missioni di pace all’estero», concludendo che «l’uniforme deve essere sempre rispettata, per primo chi la indossa, onorandola come chi la indossata prima di lui».


«Le immagini e le storie dei nostri caduti non devono essere dimenticate – ha detto invece Li Causi – Il loro sacrificio deve spronarci a promuovere la pace, la giustizia e la solidarietà, soprattutto in momenti di sfide globali e di frammentazioni sociali. Ancora oggi è importante ricordare il significato di Unità». Infine l’invito a una riflessione: «Quella di oggi è molto più di una semplice giornata di celebrazione, ma per rinnovare il nostro impegno per un mondo in cui la pace possa regnare sovrana e ogni individuo vivere con dignità».

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