Un matrimonio combinato dai genitori al bar, poi il trasferimento in Italia e nel novarese. Ma nulla è stato rose e fiori: ingiurie, minacce, botte, decine di rapporti sessuali costretti. Un insieme di violenze casalinghe che sono costate a F.P, albanese di 31 anni, la condanna a 9 anni e 7 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, più di quanto chiesto dal pubblico ministero, ovvero 8 anni. Vittima la moglie, una connazionale di 32 anni abitante a Galliate, che ha ottenuto una provvisionale di risarcimento del danno pari a 30 mila euro.
E’ stata proprio la donna, testimoniando in tribunale, a ripercorrere il suo calvario, sostenendo che «era aggressivo anche nei rapporti intimi. Ripeteva spessa che voleva fare “sesso violento”». A volte lei veniva legata e trascinata per la casa, e picchiata. Faceva presente al marito che quelle modalità di rapporti intimi non le piacevano, che era contraria, anche perché accadeva perfino quando era incinta. Ma lui reagiva strappandole i vestiti. L’aggressione più grave nel settembre di due anni fa, quando l’uomo aveva scaraventata a terra e minacciata con un coltello da cucina.
La coppia si era sposata sette anni fa in Albania, e successivamente era arrivata in Italia. Ma, stando sempre al racconto della vittima, l’uomo è stato violento fin dall’inizio. Il loro rapporto è stato costellato da una lunga serie di offese, ingiurie, spintoni contro il muro, minacce con coltelli, e quei rapporti intimi violenti, brutali: «In una occasione, talmente mi ha percosso forte, mi ha spaccato i denti. Ho dovuto mettere una protesi e ancora oggi ho problemi. Altre volte ha usato la cinghia dei pantaloni. Continuava a ripetere: “Tu farai quello che dico io, altrimenti non ti lascerò vivere”. E ancora: “Se vuoi andartene, ammazzerò la tua famiglia”. Sono stati momenti terribili. E quando rifiutavo i rapporti, diventava ancora più aggressivo e violento».
L’imputato si è professato innocente dicendosi incredulo del racconto fatto dalla moglie davanti ai giudici. Il suo difensore presenterà appello.