Un San Gaudenzio all’insegna della pura tradizione

Questa mattina la città ha rinnovato i suoi riti, con il corteo civico partito dal Municipio e l'omaggio del fiore in Basilica

Un 22 gennaio freddo (ma neanche poi tanto) ma soprattutto sereno. Così la città ha rinnovato ancora una volta i suoi riti della Patronale, con il corteo civico mossosi dal Municipio. Due carabinieri in alta uniforme a cavallo, la banda, rappresentanti delle associazioni e i gonfaloni del Comune e della Provincia hanno preceduto le autorità. Il sindaco con i neo “novaresi dell’anno” e i consiglieri comunali che hanno portato in spalla le fioriere metalliche che in Basilica sono state poi riposizionate sulla quella gigantesca (così appare agli occhi di molti una volta calata a terra dopo lo squillo di una tromba), per poi tornare i alto, seguita come sempre da migliaia di occhi. Il rito si è ancora una volta compiuto.


Fuori dal tempio tibaldiano ad attendere fedeli e curiosi gli anche qui tradizionali venditori di castagne. Ogni anno putroppo sempre meno. Segnale di una crisi ma anche di una tradizione (quella sì) destinata a perdersi…

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Luca Mattioli

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Un San Gaudenzio all’insegna della pura tradizione

Questa mattina la città ha rinnovato i suoi riti, con il corteo civico partito dal Municipio e l’omaggio del fiore in Basilica

Un 22 gennaio freddo (ma neanche poi tanto) ma soprattutto sereno. Così la città ha rinnovato ancora una volta i suoi riti della Patronale, con il corteo civico mossosi dal Municipio. Due carabinieri in alta uniforme a cavallo, la banda, rappresentanti delle associazioni e i gonfaloni del Comune e della Provincia hanno preceduto le autorità. Il sindaco con i neo “novaresi dell’anno” e i consiglieri comunali che hanno portato in spalla le fioriere metalliche che in Basilica sono state poi riposizionate sulla quella gigantesca (così appare agli occhi di molti una volta calata a terra dopo lo squillo di una tromba), per poi tornare i alto, seguita come sempre da migliaia di occhi. Il rito si è ancora una volta compiuto.


Fuori dal tempio tibaldiano ad attendere fedeli e curiosi gli anche qui tradizionali venditori di castagne. Ogni anno putroppo sempre meno. Segnale di una crisi ma anche di una tradizione (quella sì) destinata a perdersi…

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