In autunno l’inizio dei lavori, entro 18/24 mesi – ovvero entro la fine del 2024 – la consegna. È questo il cronoprogramma comunicato ieri, 13 maggio – e in parte già anticipato a La Voce un mese fa – dal direttore generale del Comune, Roberto Moriondo, riguardo ai cantieri di Casa Bossi e dell’ex Macello. I progetti sono noti da tempo: il monumento antonelliano sarà interamente recuperato destinando i piani più alti a residenze temporanee e uffici di rappresentanza; al piano terra spazi per eventi, workshop ed esposizioni oltre alla ristorazione; nell’ex Macello verrà costruito un retail park con negozi, ristoranti e uffici per la gestione commerciale, un supermercato Coop e un parcheggio sotterraneo.
Il bando è stato vinto da Ream Sgr – società torinese che gestisce asset per un miliardo di euro con enti pubblici e privati ed è partecipata da fondazioni bancarie – che nel 2017 aveva inviato al Comune la proposta. L’operazione di partenariato pubblico privato prevede il conferimento di Casa Bossi (valutata per 2 milioni di euro) e dell’ex Macello (2,2 milioni) in un Fondo Valorizzazione e Innovazione Piemonte di cui il Comune diventa titolare di quote per il 22,63% senza dover spendere nulla. Un investimento da 35 milioni per 17 anni prorogabili fino a un massimo di 23 «al termine dei quali il fondo potrà essere liquidato: gli immobili andranno sul mercato e il Comune avrà una sorta di prelazione sull’acquisto di Casa Bossi. Si potrà anche istituire un nuovo fondo» ha spiegato il sindaco Alessandro Canelli.
«Ream ha tra i suoi azionisti fondazione bancarie (Crt, Compagnia di San Paolo, Cassa di risparmio di Asti, Vercelli, Alessandria e Fossano, Fondazione Crc, Fondazione sviluppo e crescita Crt) che metteranno a disposizione parte delle risorse – ha detto Giovanni Quaglia, presidente di Ream -. Altri fondi arriveranno da Banco Bpm, Fondazione Cariplo e Credito sportivo. Sarà un’operazione di eccellenza».
«Il Comune ha il compito di fare il possibile per conservare e valorizzare i beni artistici di sua proprietà – ha proseguito Canelli -. Lo può fare con mutui che gravano sulle spalle dei cittadini oppure reperendo fondi. Per Casa Bossi, la Sovrintendenza ha dato il via libera assicurando che il progetto garantisce il godimento e la fruibilità del bene: Alessandro Antonelli l’aveva progettata come una casa, nel corso degli anni si è trasformata in un edificio con funzioni pubbliche, ma l’idea è quella di continuare a considerarla una casa. L’architetto Franco Bordino (tra i fondatori del Comitato d’Amore e il più grande conoscitore di Casa Bossi, ndr) dice che la Casa è stata progettata per aprirsi il più possibile all’esterno: per questo motivo, resterà un punto fortissimo di scambio relazionale rispettando il progetto originale di Antonelli anche attraverso il centro studi a lui dedicato».
«Gli accessi di Casa Bossi resteranno quelli da via Pier Lombardo e da baluardo Quintino Sella – ha spiegato il direttore generale di Ream Sgr, Oronzo Perrini -. Saranno fruibili il cortile interno, gli spazi verdi, le scale esistenti e verrà costruito un ascensore. Al piano terra una piccola porzione sarà riservata al Comitato o a un soggetto individuato dal Comitato stesso che potrà proseguire con la propria attività. All’ex Macello, invece, sono già stati firmati i precontratti con Nova Coop e con la società Valeriana per la gestione del retail park. Il Comune, quotista del fondo, potrà vigilare sui lavori e dare il proprio parere sulle scelte che verranno prese».
Leggi anche