Una delegazione di Cgil Novara e Vco a Roma per difendere la sanità pubblica

Il segretario Fp: «Nessun euro è stato previsto per il rinnovo del contratto della sanità, si cura solo chi è ricco»

Alla manifestazione a difesa e sviluppo della sanità pubblica, promossa a Roma sabato 24 giugno, dal sindacato Cgil e da altre associazioni, c’era anche una folta rappresentanza novarese. Decine di migliaia di persone hanno sfidato il caldo e sfilato da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, dove si sono tenuti gli interventi delle lavoratrici e lavoratori e il comizio finale del segretario nazionale, Maurizio Landini.

Da Novara sono partiti, tra treno, pullman e auto, più di duecento persone per sostenere le richieste del sindacato: difesa dell’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute dei cittadini, cambio di rotta radicale dell’idea del governo di definanziare la sanità pubblica portandola dal 7% del Pil raggiunto dal governo giallo rosso al 6,2% dal 2025.

«Tanti miliardi in meno in vent’anni di tagli (circa 40) che hanno cambiato e cambieranno radicalmente la sanità nel nostro Paese – commenta Paolo Del Vecchio, segretario Fp Cgil di Novara e Vco in rappresentanza del sindacato locale -. Già oggi ci sono 4 milioni di persone che non si possono curare, infinite liste di attesa a causa della scarsità di personale sanitario pubblico che continua a diminuire e andarsene per le difficili condizioni di lavoro. A oggi nessun euro è stato previsto dalle finanziarie per il rinnovo del contratto della sanità pubblica, e si allarga anche la forbice sul diritto alla salute: chi è ricco può curarsi dove vuole e chi è povero non riesce a curarsi».

La Cgil ha lanciato una seconda manifestazione nazionale per il 30 settembre e non ha escluso la possibilità anche di uno sciopero generale.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Una delegazione di Cgil Novara e Vco a Roma per difendere la sanità pubblica

Il segretario Fp: «Nessun euro è stato previsto per il rinnovo del contratto della sanità, si cura solo chi è ricco»

Alla manifestazione a difesa e sviluppo della sanità pubblica, promossa a Roma sabato 24 giugno, dal sindacato Cgil e da altre associazioni, c'era anche una folta rappresentanza novarese. Decine di migliaia di persone hanno sfidato il caldo e sfilato da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, dove si sono tenuti gli interventi delle lavoratrici e lavoratori e il comizio finale del segretario nazionale, Maurizio Landini.

Da Novara sono partiti, tra treno, pullman e auto, più di duecento persone per sostenere le richieste del sindacato: difesa dell'articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute dei cittadini, cambio di rotta radicale dell'idea del governo di definanziare la sanità pubblica portandola dal 7% del Pil raggiunto dal governo giallo rosso al 6,2% dal 2025.

«Tanti miliardi in meno in vent'anni di tagli (circa 40) che hanno cambiato e cambieranno radicalmente la sanità nel nostro Paese - commenta Paolo Del Vecchio, segretario Fp Cgil di Novara e Vco in rappresentanza del sindacato locale -. Già oggi ci sono 4 milioni di persone che non si possono curare, infinite liste di attesa a causa della scarsità di personale sanitario pubblico che continua a diminuire e andarsene per le difficili condizioni di lavoro. A oggi nessun euro è stato previsto dalle finanziarie per il rinnovo del contratto della sanità pubblica, e si allarga anche la forbice sul diritto alla salute: chi è ricco può curarsi dove vuole e chi è povero non riesce a curarsi».

La Cgil ha lanciato una seconda manifestazione nazionale per il 30 settembre e non ha escluso la possibilità anche di uno sciopero generale.

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