C’era anche una delegazione della sezione Cgil Novara Vco lunedì 19 dicembre a Roma in udienza da papa Francesco. L’incontro, il primo nella storia per al Confederazione, è stato chiesto dalla segreteria nazionale del sindacato: nessuna bandiera, nessun simbolo di appartenenza sindacale, solo un fazzoletto rosso e giallo al collo di ognuno.
Tra i presenti novaresi, Guido Catoggio, segretario generale Cgil Piemonte funzione pubblica, Elena Deambrogio, in rappresentanza della Camera del lavoro e Paolo del Vecchio, segretario provinciale Fp Cgil.
È stato il segretario nazionale Maurizio Landini il nuovo “manifesto”: «Un sindacato di strada e di costruttori di pace» ha detto tratteggiando le linee «dell’impegno comune e del percorso che possiamo fare insieme, laici e cattolici, per cambiare una società fondata sulla competizione, l’egoismo, lo sfruttamento, le tante forme di solitudine, per affermare, invece, il valore dell’eguaglianza, della differenza di genere, della fratellanza e del riconoscimento delle diversità quale fondamento dell’eguaglianza stessa».
Da parte sua papa Francesco ha detto: «Fate rumore. Il sindacato è chiamato a essere voce di chi non ha voce. L’attenzione per i giovani, spesso costretti a contratti precari, inadeguati e schiavizzanti». Francesco ha, infatti, parlato di sicurezza nei luoghi di lavoro e sfruttamento sottolineando che «non c’è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato».