Una targa del Comune per i 73 anni di Santapolenta

Giovedì pomeriggio a Palazzo Cabrino il sindaco Canelli e la vice Chiarelli hanno premiato Carlo Cattaneo, titolare i con figli dello storico negozio di corso Italia. Il primo cittadino: «Un presidio di tradizione sul territorio»

«Il giorno che abbiamo alzato la serranda la prima volta? Era il 24 dicembre 1949. Me lo ricordo bene perché quello stesso giorno a Roma il papa Pio XII apriva la Porta Santa in occasione dell’inizio dell’Anno Santo 1950». A parlare è Carlo Cattaneo 90 anni («…e mezzo», ci tiene a precisare lui, essendo nato nell’estate del 1932) splendidamente portati, ancora oggi presente dietro il bancone dello storico negozio di tessuti e biancheria “Santapolenta”, originariamente all’angolo fra via Prima e corso Italia. poi spostatosi ma solo si pochi metri.


L’esercizio commerciale è stato premiato nel pomeriggio di ieri, giovedì 29 dicembre, a Palazzo Cabrino dal sindaco Alessandro Canelli e dalla sua vice – nelle vesti di assessore al Commercio – Marina Chiarelli con una targa del Comune di Novara. Il riconoscimento era stato pensato per il traguardo dei settant’anni (alla vigilia del Natale 2019), ma lo scoppio dell’emergenza Covid pochi mesi dopo ha fatto saltare tutto. Si è in qualche modo festeggiato oggi, come hanno ricordato i due esponenti dell’amministrazione cittadina: gli anni sono nel frattempo diventati 73 ma nulla è cambiato. Carlo Cattaneo, insieme ai figli Paola e Alessandro, è ancora pienamente in attività, pronto a ricevere ogni giorno «i clienti che in tutti questi decenni hanno continuato a darci fiducia, consentendoci di andare avanti».


Il parché di questo riconoscimento è stato spiegato da Chiarelli: «Nell’ambito delle varie attività del Distretto urbano del commercio è nostra intenzione andare di volta in volta a valorizzare quelle che sono le attività storiche della città, non solo nel centro ma anche nelle periferie, che possiedono alcuni requisiti che abbiamo stabilito. “Santapolenta” è un negozio di tradizione che tutti conoscono». In oltre settant’anni, ha aggiunto il primo cittadino, «avete conosciuto diversi momenti, anche di crisi, che siete riusciti a superare anche con una ricetta molto semplice: un grande attaccamento al lavoro, professionalità, spirito di sacrificio e capacità di stare dietro a quelle che sono le esigenze della clientela. E’ ovvio che il commercio al dettaglio è profondamente mutato, ma oggi si riesce a reggere grazie a questi valori. Attività come questa rappresentano un presidio di tradizione sul territorio».


Tanti aneddoti sono stati poi raccontati dallo stesso Carlo Cattaneo, “ideatore” sul finire degli anni ’40 insieme al fratello Clemente del progetto di aprire un negozio, dando una sede fissa all’attività che già da due generazioni la famiglia Cattaneo svolgeva come ambulante nei vari mercati. Il nome stesso, “Santapolenta” («Che ancora oggi qualcuno pensa sia il nostro cognome», ha detto Alessandro) è legato a un episodio curioso: «Per richiamare l’attenzione della gente, quando arrivava il nostro carretto, veniva usata un’espressione poco rispettosa nei confronti della religione. Così qualcuno suggerì di usare invece l’espressione “Santapolenta”, che divenne il nostro nome, ancora oggi presente insieme alla storica insegna», forse un po’ “retro”, ma che nessuno ha mai pensato di mutare.

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Una targa del Comune per i 73 anni di Santapolenta

Giovedì pomeriggio a Palazzo Cabrino il sindaco Canelli e la vice Chiarelli hanno premiato Carlo Cattaneo, titolare i con figli dello storico negozio di corso Italia. Il primo cittadino: «Un presidio di tradizione sul territorio»

«Il giorno che abbiamo alzato la serranda la prima volta? Era il 24 dicembre 1949. Me lo ricordo bene perché quello stesso giorno a Roma il papa Pio XII apriva la Porta Santa in occasione dell'inizio dell'Anno Santo 1950». A parlare è Carlo Cattaneo 90 anni («…e mezzo», ci tiene a precisare lui, essendo nato nell'estate del 1932) splendidamente portati, ancora oggi presente dietro il bancone dello storico negozio di tessuti e biancheria “Santapolenta”, originariamente all'angolo fra via Prima e corso Italia. poi spostatosi ma solo si pochi metri.


L'esercizio commerciale è stato premiato nel pomeriggio di ieri, giovedì 29 dicembre, a Palazzo Cabrino dal sindaco Alessandro Canelli e dalla sua vice – nelle vesti di assessore al Commercio – Marina Chiarelli con una targa del Comune di Novara. Il riconoscimento era stato pensato per il traguardo dei settant'anni (alla vigilia del Natale 2019), ma lo scoppio dell'emergenza Covid pochi mesi dopo ha fatto saltare tutto. Si è in qualche modo festeggiato oggi, come hanno ricordato i due esponenti dell'amministrazione cittadina: gli anni sono nel frattempo diventati 73 ma nulla è cambiato. Carlo Cattaneo, insieme ai figli Paola e Alessandro, è ancora pienamente in attività, pronto a ricevere ogni giorno «i clienti che in tutti questi decenni hanno continuato a darci fiducia, consentendoci di andare avanti».


Il parché di questo riconoscimento è stato spiegato da Chiarelli: «Nell'ambito delle varie attività del Distretto urbano del commercio è nostra intenzione andare di volta in volta a valorizzare quelle che sono le attività storiche della città, non solo nel centro ma anche nelle periferie, che possiedono alcuni requisiti che abbiamo stabilito. “Santapolenta” è un negozio di tradizione che tutti conoscono». In oltre settant'anni, ha aggiunto il primo cittadino, «avete conosciuto diversi momenti, anche di crisi, che siete riusciti a superare anche con una ricetta molto semplice: un grande attaccamento al lavoro, professionalità, spirito di sacrificio e capacità di stare dietro a quelle che sono le esigenze della clientela. E' ovvio che il commercio al dettaglio è profondamente mutato, ma oggi si riesce a reggere grazie a questi valori. Attività come questa rappresentano un presidio di tradizione sul territorio».


Tanti aneddoti sono stati poi raccontati dallo stesso Carlo Cattaneo, “ideatore” sul finire degli anni '40 insieme al fratello Clemente del progetto di aprire un negozio, dando una sede fissa all'attività che già da due generazioni la famiglia Cattaneo svolgeva come ambulante nei vari mercati. Il nome stesso, “Santapolenta” («Che ancora oggi qualcuno pensa sia il nostro cognome», ha detto Alessandro) è legato a un episodio curioso: «Per richiamare l'attenzione della gente, quando arrivava il nostro carretto, veniva usata un'espressione poco rispettosa nei confronti della religione. Così qualcuno suggerì di usare invece l'espressione “Santapolenta”, che divenne il nostro nome, ancora oggi presente insieme alla storica insegna», forse un po' “retro”, ma che nessuno ha mai pensato di mutare.

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