Vaccinati all’ospedale Maggiore i pazienti con trapianto di rene e dializzati

Vaccinati all’ospedale Maggiore i pazienti con trapianto di rene e dializzati. Si tratta dei pazienti seguiti dalle strutture di Nefrologia-Trapianti di rene (diretta dal professor Vincenzo Cantaluppi) e Nefrologia-Dialisi (diretta dalla dottoressa Doriana Chiarinotti).

«Su 162 trapiantati seguiti dal nostro ambulatorio – spiega il professor Cantaluppi – tutti coloro le cui condizioni lo consentivano sono stati vaccinati. Bisogna, infatti, attendere tre mesi dal trapianto e quando sono finite le terapie per poter inoculare il vaccino: per tutti questi si procederà nel tempo».

Lo stesso per i dializzati: «Avevamo in carico 136 pazienti – afferma la dottoressa Chiarinotti – e ne abbiamo vaccinati un centinaio, ovvero tutti quelli che potevano essere sottoposti al trattamento. Alcuni sono purtroppo deceduti e altri non hanno, al momento, le condizioni per poter essere vaccinati ma lo saranno non appena sarà possibile».

Per Roberto Cantoni, delegato della sezione novarese di Aned, l’associazione emodializzati, dialisi e e trapianti «va riconosciuto la grande efficienza dell’ospedale di Novara, così come va riconosciuto il grande ruolo della nostra associazione nell’aver portato il ministero a riconoscere trapiantati di rene e dializzati come pazienti fragili. Resta un altro problema importante, ovvero la vaccinazione per i familiari dei dializzati e trapiantati, i cosiddetti caregiver».

 

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Vaccinati all’ospedale Maggiore i pazienti con trapianto di rene e dializzati

Vaccinati all’ospedale Maggiore i pazienti con trapianto di rene e dializzati. Si tratta dei pazienti seguiti dalle strutture di Nefrologia-Trapianti di rene (diretta dal professor Vincenzo Cantaluppi) e Nefrologia-Dialisi (diretta dalla dottoressa Doriana Chiarinotti).

«Su 162 trapiantati seguiti dal nostro ambulatorio – spiega il professor Cantaluppi – tutti coloro le cui condizioni lo consentivano sono stati vaccinati. Bisogna, infatti, attendere tre mesi dal trapianto e quando sono finite le terapie per poter inoculare il vaccino: per tutti questi si procederà nel tempo».

Lo stesso per i dializzati: «Avevamo in carico 136 pazienti – afferma la dottoressa Chiarinotti – e ne abbiamo vaccinati un centinaio, ovvero tutti quelli che potevano essere sottoposti al trattamento. Alcuni sono purtroppo deceduti e altri non hanno, al momento, le condizioni per poter essere vaccinati ma lo saranno non appena sarà possibile».

Per Roberto Cantoni, delegato della sezione novarese di Aned, l’associazione emodializzati, dialisi e e trapianti «va riconosciuto la grande efficienza dell’ospedale di Novara, così come va riconosciuto il grande ruolo della nostra associazione nell’aver portato il ministero a riconoscere trapiantati di rene e dializzati come pazienti fragili. Resta un altro problema importante, ovvero la vaccinazione per i familiari dei dializzati e trapiantati, i cosiddetti caregiver».

 

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