Vaccinazioni, il Piemonte accelera per le persone con più di 80 anni. Per questi anziani, che vivono in famiglia, il via alle iniezioni della prima dose sarà domenica 21 febbraio, in concomitanza con il completamento della Fase1, prevista per legge per i dipendenti del sistema sanitario e gli ospiti e gli operatori delle Rsa. L’annuncio dell’avvio ufficiale della campagna vaccinale per gli over80 del Piemonte è venuto questo pomeriggio dal presidente Alberto Cirio, al termine della prevista riunione con l’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi e i commissari dell’Unità di crisi Covid regionale, Vincenzo Coccolo, Emilpaolo Manno e Antonio Rinaudo.
La data accorcia di una decina di giorni quella fine del mese di febbraio che ieri l’assessore all’emergenza Covid, Matteo Marnati, ci aveva anticipato come possibile avvio, soprattutto a causa della carenza di vaccini.
Tuttavia nel frattempo sono intercorse alcune novità: già ieri sera la Regione annunciava la conferma dell’arrivo in questo mese di quattro forniture di vaccino Pfizer, due di vaccino Moderna e una quota non ancora definita (si parla di 50mila dosi) di vaccino AstraZeneca. Un quadro in grado di cambiare in positivo le previsioni per la campagna vaccinale alla popolazione piemontese e iniziare a programmare le vaccinazioni per le categorie speciali, come le forze dell’ordine e le categorie sanitare rimaste escluse dalla prima fase.
Del resto proprio oggi anche la Lombardia ha annunciato l’avvio della campagna vaccinale per gli over80 a partire dal 24 febbraio.
«Dal momento che l’Aifa ha dato una indicazione di utilizzo dei vaccini di AstraZeneca per la fascia d’età 18-55 anni li useremo per completare la Fase 1 e il suo ampliamento sui soggetti che non sono ancora stati vaccinati – spiega l’Unità di crisi della Regione Piemonte -. Per la vaccinazione degli over 80 verranno utilizzate, invece, le dosi di Pfizer e Moderna e partiremo il 21 febbraio con il supporto organizzativo dei medici di famiglia».
Anche in Piemonte dovrebbe essere aperto un portale internet per le prenotazioni, accompagnato da un’app per smartphone e da un call center, ma la via preferenziale per le adesioni dei più anziani dovrebbe essere il contatto diretto con le telefonate ed anche attraverso i medici di base.