Vaccine day per gli over 80. Da oggi parte la campagna dedicata agli anziani

Vaccine day per gli over 80. Da oggi parte la campagna dedicata agli anziani. La seconda fase di vaccini ha avuto inizio mercoledì 17 febbraio con le forze dell’ordine e venerdì 19 con gli operatori scolastici. Questa mattina, domenica 21, invece, le porte dell’Asl di viale Romasi sono state aperte agli over 80: una sorta di Vaccine day che proseguirà nel pomeriggio anche nelle sedi preposte di Trecate, Arona e Borgomanero.

Quella dedicata agli anziani, infatti, è la fase più complessa dal punto di vista organizzativo. Come aveva anticipato mercoledì a La Voce il dottor Edoardo Moia, responsabile del Sisp dell’Asl Novara (leggi qui), le adesioni possono essere effettuate solo ed esclusivamente dai medici di base; all’atto della prenotazione è indispensabile segnalare un numero di cellulare dove verrà indicato luogo e ora della vaccinazione.

In questa prima giornata sono stati circa 60 gli anziani nella città di Novara che hanno ricevuto il vaccino, domani sono prenotati in 260; a oggi sono oltre 15 mila sul territorio provinciale quelli che hanno aderito alla campagna. «Inaspettatamente sono arrivate più dosi del previsto – ha spiegato questa mattina la direttrice generale dell’Asl Arabella Fontana – quindi da domani gli over 80 novaresi riceveranno il vaccino sia al Pala Verdi che in viale Roma. Su questo modello, stiamo cercando soluzioni logistiche anche in provincia in modo da poter aumentare somministrazioni. Per il momento siamo organizzati per inoculare un totale di circa 500 dosi al giorno, ma le indicazioni regionali parlano di 1000: stiamo cercando di attrezzarci e dalla fine della prossima settimana dovremmo essere a regime».

Spazi e personale sono alla base dell’organizzazione: «Grazie al Comune che ci ha concesso il palazzetto riusciamo a gestire meglio le linee vaccinali che, ricordo, necessitano ognuna di tre medici e 2 infermieri oltre al personale per la sorveglianza degli eventuali effetti post nel successivo quarto d’ora – ha proseguito Fontana -. A oggi sono circa una trentina gli operatori impegnati: una dozzina dei nostri, dieci dal bando di Arcuri, i restati da bandi diretti dell’Asl. Stiamo provvedendo anche al coinvolgimento dei medici di base: ad Arona hanno già aderito in venti che sono disponibili in giorni e orari prefissati, nel resto del novarese stiamo raccogliendo adesioni per eventuali collaborazioni.

 

 

Come ha ricordato Fontana, il problema è il vaccino: «Quello che stiamo usando è molto delicato perchè da quando viene preparato, cioè l’aspirazione nella siringa, alla somministrazione non devono passare più di sei ore. Per questo motivo sono stati organizzati pochi punti vaccinali; in questo modo si può avere anche l’ottimizzazione dell’uso delle dosi perchè da ogni fiala di Moderna si ottengono dieci dosi, da Pfizer sei dunque bisogna sempre ragione in multipli di dieci o di sei: non possiamo permetterci di buttare via dosi. Anche da questo deriva la difficoltà di gestire le vaccinazioni a domicilio: i medici hanno già censito i pazienti impossibilitati a muoversi e per loro verrà attivato un percorso apposito».

Sui vaccini il ritmo è serrato: sette giorni su sette dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 e dalle 19; durante la settimana sono stati organizzati prevalentemente i vaccini per gli over 80, nei weekend quelli per il personale scolastico. «La prossima fase toccherà ai disabili e alle persone con patologie croniche gravi – ha concluso Fontana – ma per il momento non abbiamo ancora indicazioni sull’organizzazione. Per chi ha contratto il virus, invece, l’ndicazioni rimane quella di sottoporsi al vaccino dopo alcuni mesi dalla data della guargione».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Vaccine day per gli over 80. Da oggi parte la campagna dedicata agli anziani. La seconda fase di vaccini ha avuto inizio mercoledì 17 febbraio con le forze dell'ordine e venerdì 19 con gli operatori scolastici. Questa mattina, domenica 21, invece, le porte dell'Asl di viale Romasi sono state aperte agli over 80: una sorta di Vaccine day che proseguirà nel pomeriggio anche nelle sedi preposte di Trecate, Arona e Borgomanero. Quella dedicata agli anziani, infatti, è la fase più complessa dal punto di vista organizzativo. Come aveva anticipato mercoledì a La Voce il dottor Edoardo Moia, responsabile del Sisp dell’Asl Novara (leggi qui), le adesioni possono essere effettuate solo ed esclusivamente dai medici di base; all'atto della prenotazione è indispensabile segnalare un numero di cellulare dove verrà indicato luogo e ora della vaccinazione. In questa prima giornata sono stati circa 60 gli anziani nella città di Novara che hanno ricevuto il vaccino, domani sono prenotati in 260; a oggi sono oltre 15 mila sul territorio provinciale quelli che hanno aderito alla campagna. «Inaspettatamente sono arrivate più dosi del previsto - ha spiegato questa mattina la direttrice generale dell'Asl Arabella Fontana - quindi da domani gli over 80 novaresi riceveranno il vaccino sia al Pala Verdi che in viale Roma. Su questo modello, stiamo cercando soluzioni logistiche anche in provincia in modo da poter aumentare somministrazioni. Per il momento siamo organizzati per inoculare un totale di circa 500 dosi al giorno, ma le indicazioni regionali parlano di 1000: stiamo cercando di attrezzarci e dalla fine della prossima settimana dovremmo essere a regime». Spazi e personale sono alla base dell'organizzazione: «Grazie al Comune che ci ha concesso il palazzetto riusciamo a gestire meglio le linee vaccinali che, ricordo, necessitano ognuna di tre medici e 2 infermieri oltre al personale per la sorveglianza degli eventuali effetti post nel successivo quarto d'ora - ha proseguito Fontana -. A oggi sono circa una trentina gli operatori impegnati: una dozzina dei nostri, dieci dal bando di Arcuri, i restati da bandi diretti dell'Asl. Stiamo provvedendo anche al coinvolgimento dei medici di base: ad Arona hanno già aderito in venti che sono disponibili in giorni e orari prefissati, nel resto del novarese stiamo raccogliendo adesioni per eventuali collaborazioni.     Come ha ricordato Fontana, il problema è il vaccino: «Quello che stiamo usando è molto delicato perchè da quando viene preparato, cioè l'aspirazione nella siringa, alla somministrazione non devono passare più di sei ore. Per questo motivo sono stati organizzati pochi punti vaccinali; in questo modo si può avere anche l'ottimizzazione dell'uso delle dosi perchè da ogni fiala di Moderna si ottengono dieci dosi, da Pfizer sei dunque bisogna sempre ragione in multipli di dieci o di sei: non possiamo permetterci di buttare via dosi. Anche da questo deriva la difficoltà di gestire le vaccinazioni a domicilio: i medici hanno già censito i pazienti impossibilitati a muoversi e per loro verrà attivato un percorso apposito». Sui vaccini il ritmo è serrato: sette giorni su sette dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 e dalle 19; durante la settimana sono stati organizzati prevalentemente i vaccini per gli over 80, nei weekend quelli per il personale scolastico. «La prossima fase toccherà ai disabili e alle persone con patologie croniche gravi - ha concluso Fontana - ma per il momento non abbiamo ancora indicazioni sull'organizzazione. Per chi ha contratto il virus, invece, l'ndicazioni rimane quella di sottoporsi al vaccino dopo alcuni mesi dalla data della guargione».

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