Vaccini, in Piemonte utilizzato il 30% delle dosi consegnate. Al Maggiore sale il numero dei ricoveri

Delle 40.885 dosi di vaccino anti Covid finora consegnate al Piemonte, ne sono state somministrate 12.629 pari al 30,9%. Il dato si riferisce al tardo pomeriggio di ieri. Come è noto, questa prima fase coinvolge personale del servizio sanitario regionale, accanto a ospiti e operatori delle Rsa.

Sull’argomento si sono espressi il vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, e il coordinatore gruppo indagine Covid 19, Daniele Valle: «Bene la capacità dimostrata dal Piemonte sulla somministrazione dei vaccini, ma preoccupano i pochi tamponi effettuati – dichiarano -. Il Friuli, il Lazio, il Piemonte, il Veneto e la provincia autonoma di Bolzano sono le aree con le più alte percentuali di inoculo del vaccino rispetto alle dosi consegnate dal governo. Mentre sui tamponi molecolari ancora non ci siamo. Negli ultimi quattro giorni il Piemonte ha processato 2.271, 5.787, 8.633, 8.967 tamponi molecolari. Meno della metà di Emilia, Lazio, Campania ed Emilia Romagna, un terzo del Veneto e un quarto della Lombardia. Anche i numeri dei test rapidi, complici i giorni di festa, sono stati bassi e hanno seguito lo stesso trend di decrescita».

 

 

I dubbi sono anche sulla riapertura delle scuole: «La scarsa capacità di tracciamento oltre a porre dei dubbi sulla permanenza in zona gialla pone un’ipoteca sul piano annunciato per il rientro a scuola – proseguono Rossi e Valle -. Il nostro sistema, con le difficoltà che persistono anche in questi giorni, è in grado di effettuare i tamponi per il personale scolastico e per gli studenti secondo le modalità e i numeri annunciati dalla giunta nei giorni scorsi? Noi ci auguriamo di sì, ma i numeri non sono molto confortanti».

Intnato nella giornata di ieri è salito a 118 il numero dei ricoveri di persone positive all’ospedale Maggiore: 13 in terapia intensiva, 20 in subintensiva, 29 a Galliate, 14 in malattie infettive, 42 nei reparti Covid. Sono anche decedute due uomini del 1930 e del 1945.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Vaccini, in Piemonte utilizzato il 30% delle dosi consegnate. Al Maggiore sale il numero dei ricoveri

Delle 40.885 dosi di vaccino anti Covid finora consegnate al Piemonte, ne sono state somministrate 12.629 pari al 30,9%. Il dato si riferisce al tardo pomeriggio di ieri. Come è noto, questa prima fase coinvolge personale del servizio sanitario regionale, accanto a ospiti e operatori delle Rsa. Sull'argomento si sono espressi il vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, e il coordinatore gruppo indagine Covid 19, Daniele Valle: «Bene la capacità dimostrata dal Piemonte sulla somministrazione dei vaccini, ma preoccupano i pochi tamponi effettuati - dichiarano -. Il Friuli, il Lazio, il Piemonte, il Veneto e la provincia autonoma di Bolzano sono le aree con le più alte percentuali di inoculo del vaccino rispetto alle dosi consegnate dal governo. Mentre sui tamponi molecolari ancora non ci siamo. Negli ultimi quattro giorni il Piemonte ha processato 2.271, 5.787, 8.633, 8.967 tamponi molecolari. Meno della metà di Emilia, Lazio, Campania ed Emilia Romagna, un terzo del Veneto e un quarto della Lombardia. Anche i numeri dei test rapidi, complici i giorni di festa, sono stati bassi e hanno seguito lo stesso trend di decrescita».     I dubbi sono anche sulla riapertura delle scuole: «La scarsa capacità di tracciamento oltre a porre dei dubbi sulla permanenza in zona gialla pone un’ipoteca sul piano annunciato per il rientro a scuola - proseguono Rossi e Valle -. Il nostro sistema, con le difficoltà che persistono anche in questi giorni, è in grado di effettuare i tamponi per il personale scolastico e per gli studenti secondo le modalità e i numeri annunciati dalla giunta nei giorni scorsi? Noi ci auguriamo di sì, ma i numeri non sono molto confortanti». Intnato nella giornata di ieri è salito a 118 il numero dei ricoveri di persone positive all'ospedale Maggiore: 13 in terapia intensiva, 20 in subintensiva, 29 a Galliate, 14 in malattie infettive, 42 nei reparti Covid. Sono anche decedute due uomini del 1930 e del 1945.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore