Variante al piano regolatore: la maggioranza dice no. Il Pd: «Mancanza di rispetto»

Il consiglio comunale, nel corso della sua seduta di ieri, lunedì 25 maggio, ha rispedito al mittente alcune mozioni presentate del gruppo del Pd: le due principali riguardavano la richiesta di una parziale variante al Piano regolatore e di adoperarsi presso la Regione affinché si arrivi alla nomina di un commissario presso l’Istituto De Pagave, azzerando l’attuale cda. Nella sostanza, a detta degli esponenti del gruppo dem, la maggioranza che sostiene il sindaco Alessandro Canelli avrebbe voluto fino in fondo mostrare i muscoli di fronte alle proposte di collaborazione da parte dell’opposta componente politica. Posizioni che non hanno mancato di innescare qualche scintilla nel corso dei dibattiti.

«Hanno voluto comportarsi da maggioranza sorda, respingendo proposte di buonsenso – ha detto a margine una Sala Paladini piuttosto amareggiata, mentre il capogruppo Rossano Pirovano ha aggiunto: «C’era stato chiesto da parte del primo cittadino una collaborazione considerato l’attuale momento di difficoltà. Abbiamo dimostrato senso di responsabilità votando solo pochi giorni fa alcuni provvedimenti come la variante di Agognate. Oggi c’è stata prima di tutto mancanza di rispetto, un modo di comportarsi che credo avrà delle conseguenze in futuro».

Primo nodo cruciale l’intervento sul Prg: «Più volte – ha ricordato Paladini illustrando la sua proposta – ci siamo trovati a discutere e approvare variazioni. Considerando che adottare un nuovo strumento urbanistico richiede un iter piuttosto lungo è possibile immaginare delle variazioni, soprattutto per alcune tipologie, in particolare le cosiddette miste, dove sono previste le destinazioni commerciali e residenziali». Cosa di cui si è ampiamente dibattuto in passato, trovando una linea comune fra gli schieramenti. Invece il primo “stop” arrivava però da Valter Mattiuz, che pur trovandosi d’accordo in principio sosteneva che «dobbiamo scontrarci con la realtà rappresentata da almeno de aspetti. Quello dei costi (per il progetto dell’attuale Prg, affidato nel 1999 allo “Studio Pagliettini” di Modena, il Comune sborsò qualcosa come un miliardo di vecchie lire, ndr), creando vincoli che graverebbero sulla prossima amministrazione».

Tanto è bastato per innescare la miccia: «Questa maggioranza riesce a sorprendermi – ha sbottato Pirovano – Questo è un problema politico. Siete quelli del “vorrei ma non posso”…». «Noi facciamo – ha replicato la leghista Tiziana Ongari – Siete fori luogo e con proposte inadeguate. Potevate farlo voi quando amministravate».

Dall’altra parte ancora Nicola Fonzo: «Oggi si sta scrivendo una brutta pagina della storia di questo consiglio comunale. State scegliendo di non scegliere e preferite vivere con un uomo solo al comando». Documento alla fine bocciato con il solo voto favorevole di Pd e Movimento 5 Stelle.

Ancora più netto il “muro contro muro” in occasione di una successiva mozione, illustrata ancora da Paladini, dove si chiedeva all’amministrazione di adoperarsi presso la Regione affinché venisse nominato un commissario all’Istituto “De Pagave”.

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Variante al piano regolatore: la maggioranza dice no. Il Pd: «Mancanza di rispetto»

Il consiglio comunale, nel corso della sua seduta di ieri, lunedì 25 maggio, ha rispedito al mittente alcune mozioni presentate del gruppo del Pd: le due principali riguardavano la richiesta di una parziale variante al Piano regolatore e di adoperarsi presso la Regione affinché si arrivi alla nomina di un commissario presso l’Istituto De Pagave, azzerando l’attuale cda. Nella sostanza, a detta degli esponenti del gruppo dem, la maggioranza che sostiene il sindaco Alessandro Canelli avrebbe voluto fino in fondo mostrare i muscoli di fronte alle proposte di collaborazione da parte dell’opposta componente politica. Posizioni che non hanno mancato di innescare qualche scintilla nel corso dei dibattiti.

«Hanno voluto comportarsi da maggioranza sorda, respingendo proposte di buonsenso – ha detto a margine una Sala Paladini piuttosto amareggiata, mentre il capogruppo Rossano Pirovano ha aggiunto: «C’era stato chiesto da parte del primo cittadino una collaborazione considerato l’attuale momento di difficoltà. Abbiamo dimostrato senso di responsabilità votando solo pochi giorni fa alcuni provvedimenti come la variante di Agognate. Oggi c’è stata prima di tutto mancanza di rispetto, un modo di comportarsi che credo avrà delle conseguenze in futuro».

Primo nodo cruciale l’intervento sul Prg: «Più volte – ha ricordato Paladini illustrando la sua proposta – ci siamo trovati a discutere e approvare variazioni. Considerando che adottare un nuovo strumento urbanistico richiede un iter piuttosto lungo è possibile immaginare delle variazioni, soprattutto per alcune tipologie, in particolare le cosiddette miste, dove sono previste le destinazioni commerciali e residenziali». Cosa di cui si è ampiamente dibattuto in passato, trovando una linea comune fra gli schieramenti. Invece il primo “stop” arrivava però da Valter Mattiuz, che pur trovandosi d’accordo in principio sosteneva che «dobbiamo scontrarci con la realtà rappresentata da almeno de aspetti. Quello dei costi (per il progetto dell’attuale Prg, affidato nel 1999 allo “Studio Pagliettini” di Modena, il Comune sborsò qualcosa come un miliardo di vecchie lire, ndr), creando vincoli che graverebbero sulla prossima amministrazione».

Tanto è bastato per innescare la miccia: «Questa maggioranza riesce a sorprendermi – ha sbottato Pirovano – Questo è un problema politico. Siete quelli del “vorrei ma non posso”…». «Noi facciamo – ha replicato la leghista Tiziana Ongari – Siete fori luogo e con proposte inadeguate. Potevate farlo voi quando amministravate».

Dall’altra parte ancora Nicola Fonzo: «Oggi si sta scrivendo una brutta pagina della storia di questo consiglio comunale. State scegliendo di non scegliere e preferite vivere con un uomo solo al comando». Documento alla fine bocciato con il solo voto favorevole di Pd e Movimento 5 Stelle.

Ancora più netto il “muro contro muro” in occasione di una successiva mozione, illustrata ancora da Paladini, dove si chiedeva all’amministrazione di adoperarsi presso la Regione affinché venisse nominato un commissario all’Istituto “De Pagave”.

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