“Vendiamo biancheria”, ma era una scusa per derubare anziana: condannate a 1 anno

Processate per tentato furto aggravato, M.R. e E.L., di 54 e 36 anni, in trasferta dalla provincia di Pavia

Si erano presentate così come venditrici porta a porta di biancheria e stracci per le pulizie. In realtà solo una scusa per entrare a rubare nelle case. Così, nel dicembre del 2021, avevano fatto a casa di una pensionata di Trecate: una volta entrate nella sua abitazione, proprio con la scusa di proporle della merce, avevano messo a soqquadro le stanze alla ricerca di denaro, salvo essere fermate poco dopo dagli agenti della polizia locale. Processate per tentato furto aggravato, M.R. e E.L., di 54 e 36 anni, in trasferta dalla provincia di Pavia, sono state condannate a 1 anno di reclusione con sentenza definitiva. Il loro difensore ha provato inutilmente a chiedere l’applicazione di una pena sostitutiva alla detenzione, che non è stata concessa.

Il giorno dei fatti, di pomeriggio, le due donne suonano quasi tutti i campanelli di una palazzina di via Girondella. Dopo tanti no, finalmente aveva aperto loro la porta una pensionata di 80 anni, sola in cala e con qualche problema di salute. Una delle finte venditrici l’aveva distratta, proponendole l’acquisto della loro merce. Nel frattempo la complice aveva girato per casa alla ricerca di denaro. Una vicina dell’anziana, avendo visto i movimenti sospetti e sapendo che con la donna non c’era nessun parente, aveva allertato il comando della polizia municipale. Una pattuglia era già in zona e non aveva impiegato molto tempo ad arrivare. Mentre gli agenti stavano salendo le scale, le ladre ne avevano approfittato per allontanarsi in tutta fretta dall’appartamento dell’ottantenne. Erano state però viste, inseguite, e bloccate mentre cercavano di salire sulla loro auto, parcheggiata in zona. Durante la perquisizione personale erano stati loro trovati circa 1.300 euro in contanti, che gli investigatori hanno ritenuto provento di attività illecita. Nel baule c’erano delle borse.

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Processate per tentato furto aggravato, M.R. e E.L., di 54 e 36 anni, in trasferta dalla provincia di Pavia

Si erano presentate così come venditrici porta a porta di biancheria e stracci per le pulizie. In realtà solo una scusa per entrare a rubare nelle case. Così, nel dicembre del 2021, avevano fatto a casa di una pensionata di Trecate: una volta entrate nella sua abitazione, proprio con la scusa di proporle della merce, avevano messo a soqquadro le stanze alla ricerca di denaro, salvo essere fermate poco dopo dagli agenti della polizia locale. Processate per tentato furto aggravato, M.R. e E.L., di 54 e 36 anni, in trasferta dalla provincia di Pavia, sono state condannate a 1 anno di reclusione con sentenza definitiva. Il loro difensore ha provato inutilmente a chiedere l’applicazione di una pena sostitutiva alla detenzione, che non è stata concessa.

Il giorno dei fatti, di pomeriggio, le due donne suonano quasi tutti i campanelli di una palazzina di via Girondella. Dopo tanti no, finalmente aveva aperto loro la porta una pensionata di 80 anni, sola in cala e con qualche problema di salute. Una delle finte venditrici l’aveva distratta, proponendole l’acquisto della loro merce. Nel frattempo la complice aveva girato per casa alla ricerca di denaro. Una vicina dell’anziana, avendo visto i movimenti sospetti e sapendo che con la donna non c’era nessun parente, aveva allertato il comando della polizia municipale. Una pattuglia era già in zona e non aveva impiegato molto tempo ad arrivare. Mentre gli agenti stavano salendo le scale, le ladre ne avevano approfittato per allontanarsi in tutta fretta dall’appartamento dell’ottantenne. Erano state però viste, inseguite, e bloccate mentre cercavano di salire sulla loro auto, parcheggiata in zona. Durante la perquisizione personale erano stati loro trovati circa 1.300 euro in contanti, che gli investigatori hanno ritenuto provento di attività illecita. Nel baule c’erano delle borse.

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